Il sorteggio di Nyon ha delineato il quadro degli ottavi di finale della Champions League. L’avversario del Milan sarà l’Atletico Madrid: gara di andata il 19 febbraio a San Siro, ritorno l’11 marzo allo stadio Vicente Calderon. Nel palmares dei Cochoneros (letteralmente i “materassai”, per il colore delle prime maglie) figurano 9 campionati di Spagna (primo nel 1939-40, ultimo 1995-96), 10 coppe di Spagna (prima 1959.60, ultima l’anno scorso contro il Real), 1 Supercoppa di Spagna (1985), 2 coppe Eva Duarte (ex Supercoppa) e anche un campionato di Segunda Division, la serie B nazionale (2001-2002). In Europa invece ha vinto 1 Coppa delle Coppe (1961-62), 1 coppa Intercontinentale (1974), 2 Europa League (2009-2010, 2011-2012) e 2 Supercoppa Europea (2010, 2012). Nel campionato in corso l’Atletico Madrid è primo assieme al Barcellona con 43 punti: dopo 16 giornate il bilancio è di 14 vittorie, 1 pareggio (1-1 a Villarreal), 1 sconfitta (0-1 con l’Espanyol), 43 gol fatti e 9 subiti (miglior difesa). In Champions League ha superato il gruppo G con 16 punti, davanti a Zenit San Pietroburgo (6), Porto (5) ed Austria Vienna (5).



Solitamente Simeone dispone il suo undici titolare nel modulo 4-4-2, contando sulla mobilità dei giocatori che sono abili a muoversi velocemente, per difendersi meglio o creare superiorità numerica in attacco. Il portiere è il belga Courtois, ventunenne di ottime prospettive: alto ma agile è considerato uno dei migliori talenti a livello mondiale nel suo ruolo. La difesa a quattro vede solitamente Juanfran a destra, il brasiliano Filipe Luis a sinistra e la coppia centrale sudamericana composta da Joao Miranda (Brasile, 29 anni) e Diego Godin (Uruguay, 27). I centrali di centrocampo sono il capitano Gabi (30 anni), che solitamente presta un occhio in più alla difesa, e Raul Garcia, ventisettenne di Pamplona con caratteristiche più offensive (già 9 gol in stagione). L’ala destra è il regno di Adrian Lopez, esterno molto rapido e dotato tecnicamente, mentre a sinistra gioca il turco Arda Turan, che negli anni è diventato uno dei punti di forza della squadra. La coppia d’attacco è generalmente formata da David Villa, arrivato a 32 anni, e dallo spagnolo Diego Costa, che proprio quest’anno ha optato per la nazionalità iberica. Se Villa non ha mai avuto bisogno di presentazioni, l’Europa ha ormai conosciuto anche Costa che quest’anno è letteralmente esploso: 21 gol in 21 presenze tra Liga e Champions, e un repertorio molto interessante. Attualmente sta tenendo testa a Cristiano Ronaldo, nella classifica marcatori del campionato (17 gol).



I risultati stagionali stanno rivelando una squadra completa, che ha saputo rafforzare ogni reparto dopo la cessione di Radamel Falcao al Monaco (60 milioni di euro). Se l’undici titolare è molto competitivo anche le alternative sono di ottimo livello: in difesa Alderweireld, belga scuola Ajax, e i terzini Manquillo, gioiello del vivaio classe 1994, ed Insua; a centrocampo il mediano Mario Suarez, il giovane interno Guilavogui, rivelazione dell’ultima Ligue 1 (giocava nel Saint-Etienne, pagato 10 milioni di euro) e l’ex juventino Tiago, che ben conosce i palcoscenici internazionali. La (teorica) riserva di lusso…



…è Koke, altro prodotto della Cantera: trequartista classe 1992 che tecnicamente sta all’Atletico come Isco al Real; tra gli altri anche il nazionale uruguaiano Cristian Rodriguez e Oliver Torres, proveniente dalle giovanili e già molto quotato nonostante i soli 19 anni. Per l’attacco l’alternativa è il giovane brasiliano Leo Baptistao, ancora da sgrezzare ma dal potenziale interessante.

Stando alle cifre non esiste; è pur vero che il livello complessivo della squadra è ottimo ma non eccelso, inferiore ad esempio a quello dei colossi come Bayern Monaco o Arsenal. Più che sull’aspetto tecnico conviene puntare su quello “emotivo”: l’Atletico Madrid ha meno esperienza a questi livelli, in molti dei suoi giocatori. Lo stesso Diego Costa è un debuttante in Champions League, non vi aveva mai giocato prima di quest’anno. I “senatori” da questo punto di vista sono Godin, Turan e Villa.

Per forza di cose Diego Costa, anche se sarà interessante verificarne la durata: sta vivendo la stagione della vita oppure abbiamo davvero scoperto un nuovo fenomeno? Al momento parlano le cifre: 17 gol in 17 partite di Liga, 4 in 3 di Champions League. Cresciuto nel Braga (Portogallo) è stato acquistato dall’Atletico nel 2007 (1,5 milioni di euro) e poi prestato a Celta Vigo, Albacete, Valladolid e Rayo Vallecano, prima di tornare alla base l’anno scorso. In estate la Roma si è interessata a lui, l’Atletico non ne ha voluto sapere e pochi mesi dopo abbiamo capito perché. Diego Costa è migliorato tantissimo nella finalizzazione in area, e sa segnare in modi diversi: di rapina, in percussione e da lontano. Ha un’ottima tecnica di base con cui sopperisce a doti atletiche non straordinarie. Menzione d’onore per Arda Turan, rivelazione di Euro 2008 e ormai giocatore completo, in grado di contribuire fattivamente sia in fase d’attacco che in quella di non possesso.

Diego Pablo Simeone, argentino nato Buenos Aires il 28 aprile 1970. Ex centrocampista centrale e nazionale argentino, da giocatore ha vestito le maglie di Velez Sarfield, Pisa, Siviglia, Inter, Lazio, Atletico Madrid e Racing Club. Ricordato con grande affetto dai tifosi interisti, ha già lasciato il segno contro il Milan, siglando 3 gol nei suoi due derby d’esordio. Da allenatore ha guidato Racing, Estudiantes, River Plate, San Lorenzo, Catania (salvezza nel 2011-2012) e di nuovo Racing, prima della chiamata dell’Atletico. Negli anni Simeone ha accumulato esperienza e oggi è uno degli allenatori più stimati. Soprattutto conosce bene il calcio italiano, le sue tendenze e i suoi difetti: il suo Atletico sarà un osso duro.

(Carlo Necchi)

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