Era successo anche con Pablo Daniel Osvaldo, e con il derby di Roma: mentre i giallorossi si giocavano le ultime, residue speranze di Europa nella partita più sentita dell’anno, l’attaccante italo-argentino volava a Londra con la fidanzata Jimena Baron (al momento incinta) dove, si diceva, oltre a prendersi una pausa si stava per accordare con il Tottenham. I tifosi non l’avevano presa benissimo: era stato, quello, sostanzialmente il passo d’addio del giocatore, perchè quando il rapporto con i supporter si spezza è dura ricostruire. Lo stesso può accadere con Robinho e il Milan. L’episodio è identico: la squadra in difficoltà, il derby, il giocatore (in questo caso infortunato) che non può giocare. Invece di stare in tribuna a tifare per la squadra, Robinho ha pensato bene di andarsene in Brasile a trovare qualche amico e far festa. Non solo: ha documentato tutto postando una foto su Instagram. I tifosi, già frustrati per aver perso la stracittadina ed essere scivolati a 27 punti dalla vetta e 17 dal terzo posto (ma soprattutto a 12 dall’Inter, forse la cosa che fa più male), non ci hanno visto più e hanno riempito la pagina dell’attaccante brasiliano di commenti, il più pacato dei quali non può essere riportato. Difficile ora rientrare a Milanello, dopo la sosta natalizia, e rimettersi al lavoro in un clima simile. Robinho, ricordiamolo, lo scorso gennaio era stato ad un passo dal ritorno in patria: su di lui c’era il Santos, club che ai tempi lo aveva lanciato; ma, almeno così si era detto, non si era trovato un accordo economico e l’intera vicenda era terminata addirittura con il rinnovo del brasiliano. Ora la sua cessione potrebbe tornare di attualità: intanto lo spazio nel reparto offensivo si è ridotto, e lo sarà ancor più quando Keisuke Honda si metterà a disposizione di Massimiliano Allegri. Chissà che questa foto non sia, come nel caso di Osvaldo, la goccia che fa traboccare il vaso e induce alla cessione: di certo è difficile immaginare Robinho come parte integrante del progetto Milan 2014-2015. E allora, perchè non separarsi prima? Resta da capire se, a differenza di un anno fa, ci sarà una squadra che sia in grado di pagare il prezzo del suo cartellino e coprirgli l’ingaggio. Staremo a vedere. 



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