Ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi del Milan, che sono andati ad accogliere l’attaccante a Busto Arsizio, dove ha sostenuto le visite mediche, e poi anche al ristorante “Da Giannino“, dove SuperMario si è recato per la prima cena ufficiale con i nuovi dirigenti. Il Milan ha ritrovato una stella di livello mondiale, forse non il giocatore che più serviva ma un giocatore su cui investire per i prossimi dieci anni, e che ha il misterioso potere di entusiasmare i tifosi. Non a caso solo martedì, giorno dell’annuncio da parte del Milan, sono state vendute oltre mille magliette con il nome di Balotelli. Questo acquisto potrà portare un ritorno economico per i rossoneri, così come uno politico per Silvio Berslusconi: ne abbiamo parlato in esclusiva con Marcel Vulpis, direttore del sito www.sporteconomy.it. Vulpis ha elogiato la strategia “storica” del presidente del Milan, non nuovo a colpi di mercato a sensazione per calamitare i favori del pubblico: “Berlusconi ha realizzato una mossa economica e politica molto intelligente, che è una costante dei suoi venticinque anni di presidenza rossonera. Balotelli non è il primo calciatore che può generare consenso in ambito politico, visto che il tifoso rossonero è anche un potenziale elettore. Da questo punto di vista Berlusconi è davanti a qualsiasi presidente di calcio, perché ha capito come il calcio possa essere ammortizzatore sociale e nel contempo bacino di consensi“. Quanto potrà guadagnare il Milan dall’acquisto di Balotelli, in termini di merchandising e quant’altro? Vulpis risponde: “Nell’immediato poco, nei primi giorni saranno vendute magliette ma l’impatto a livello economico non sarà eclatante. In ottica 2013-2014, se il Milan si rimette in linea e comincia a macinare vittorie, potrà essere maggiore. Bisogna tenere conto che in Italia il merchandising ha un’evoluzione problematica: se la squadra vince il tifoso compra, se non vince il tifoso non compra. A differenza dell’Inghilterra in cui il tifoso…
…dà un valore di identità alla maglia e al club, e compra ogni anno a prescindere”. Infine Vulpis ha stilato una graduatoria dei migliori imprenditori/dirigenti sportivi italiani: “Sul podio metto Berlusconi e anche Galliani, che sotto il profilo manageriale e tecnico è sicuramente il miglior dirigente in circolazione; poi De Laurentiis, perché mi piace come ha saputo bilanciare il rapporto tra il monte salari dei suoi dipendenti e il rendimento sportivo della squadra e della società. Questi sono i tre che possono dare lezioni: altri non ne vedo sinceramente, anche se Agnelli può diventare un bravo dirigente di calcio per come si sta muovendo“. Del resto, se il Milan è al top del calcio mondiale dalla fine degli anni ’80 un motivo ci sarà.
(Carlo Necchi)