La prima notizia è che si gioca alla Is Arenas di Quartu Sant’Elena, e non era per niente scontato: la polemica sulla sede della partita è stata una telenovela infinita che alla fine però ha il lieto fine: Cagliari-Milan si gioca dove si sarebbe dovuta giocare, in Sardegna, per la felicità di Massimo Cellino il cui ricorso d’urgenza al Tar ha avuto gli effetti sperati, facendolo parlare di fiducia ritrovata nell’Italia a livello giudiziario. Ma adesso si gioca: i rossoblu arrivano a questa partita in un buon periodo di forma, sono 24 i punti del Cagliari che si è portato al di fuori della zona calda ma naturalmente resta pericolante sa che dovrà giocare per la salvezza fino al termine della stagione. Il Milan invece ha coronato una rimonta straordinaria che l’ha portato al quarto posto in classifica; visti i risultati di ieri, c’è la grande possibilità di chiudere la giornata ad un solo punto dalla terza posizione che qualificherebbe in Champions League. Ecco perchè i rossoneri non possono permettersi di lasciare punti alla Is Arenas, frenare adesso sarebbe un vero peccato, anche perchè tra poco arriva il derby e di conseguenza bisogna provare ad arrivarci nella miglior condizione possibile. I precedenti giocati a Cagliari (questo il primo alla Is Arenas, in precedenza al Sant’Elia) sono 31: le vittorie del Milan sono 13, i sardi hanno vinto in appena 4 occasioni, 14 i pareggi. E’ una sfida particolare soprattutto per Massimiliano Allegri, che sfida la sua ex squadra e anche per la storia della gara sente questo incrocio: il primo punto ottenuto da allenatore in serie A è arrivato proprio contro i rossoneri (lo 0-0 della stagione 2008/2009, dopo cinque sconfitte consecutive in avvio), ma l’esonero arrivò a seguito di un 3-2 incassato nella stagione successiva. Da allenatore del Milan Allegri non ha mai perso, raccogliendo infatti solo vittorie e senza mai subire gol. L’ultima affermazione rossonera è della scorsa stagione: vittoria per 2-0 con l’autogol di Pisano e la rete di Ibrahimovic, mentre l’altra gara con Allegri in panchina era stata fondamentale per la vittoria dello scudetto, 1-0 nel finale grazie a un gol di Rodney Strasser. L’ultimo pareggio tra le due squadre è della stagione 2008, lo 0-0 ricordato in precedenza. Dobbiamo tornare indietro di un decennio per trovare l’ultima vittoria del Cagliari: siamo nel 1998/1999, rete della meteora De Patre che approfittò di un disastro di  Bruno N’Gotty e Jens Lehmann. La partita fu fatale al portiere tedesco, che in seguito causò un rigore, si infortunò e venne sostituito da Sebastiano Rossi, che neutralizzò il penalty: Lehmann non giocò mai più con i rossoneri, che erano all’inizio della stagione e sembravano in un periodo di transizione, ma poi finirono con il vincere lo scudetto. Tra i doppi ex della gara oltre a Massimiliano Allegri va ricordato Alessandro Matri, cresciuto nelle giovanili del Milan e mandato in campo da Ancelotti nel 2002/2003, quando i rossoneri si preparavano a giocare la finale di Champions League a Manchester; stessa sorte per Matteo Villa, che nel Milan in campionato non ha mai giocato (erano i rossoneri che si apprestavano a difendere il primo scudetto di Arrigo Sacchi), mentre andò decisamente meglio a Pietro Paolo Virdis, quattro stagioni a Cagliari inframmezzate da un’esperienza importante con la Juventus e poi protagonista di cinque stagioni in rossonero con la vittoria di uno scudetto e una Coppa dei Campioni. 



Il Cagliari ha ottenuto 8 punti nelle ultime quattro giornate. Già nella sconfitta di Roma contro la Lazio i sardi avevano mostrato un gioco in crescita e non avevano meritato di perdere; sensazione confermata negli impegni successivi, quando sono arrivati prima la vittoria contro il Genoa e due pareggi per 1-1 (Atalanta e Palermo) e infine il 4-2 dell’Olimpico contro la Roma, che peraltro è costato l’esonero a Zeman. Certo i giallorossi erano la fotocopia non riuscita dell’originale, ma quella gara è stata dominata dal Cagliari che avrebbe potuto dilagare. Con questi punti i sardi sono tornati a respirare, portandosi a +4 sul terzultimo posto attualmente occupato dal Pescara e mettendo fine a un pessimo periodo segnato da cinque sconfitte consecutive e difficoltà finanziarie che avevano fatto pensare a cessioni illustri. In realtà non è partito nessuno, nè Astori nè Nainggolan nè tantomento Pinilla, che sembrava destinato all’Atalanta; saranno ancora loro a cercare di spingere la squadra verso la salvezza. Bisogna però ritrovare il ruolino di marcia casalingo, sicuramente rovinato dai continui problemi della Is Arenas: il Cagliari ha giocato le prime gare a porte chiuse, contro la Roma ha perso a tavolino e la Juventus l’ha affrontata al Tardini. Nonostante questo sono comunque arrivate tre vittorie e tre pareggi (quattro le sconfitte), con 11 gol segnati e 13 subiti. Marco Sau (8 reti) guida un attacco non particolarmente prolifico (25 reti, peggio hanno fatto solo cinque squadre), il problema arriva dal fatto che il secondo marcatore della squadra è Nené, che sta giocando poco (si era fermato per un infortunio) ed è fermo a 3 gol.



Il Milan di inizio 2013 (ma anche fine 2012) è uno spettacolo: l’acquisto di Mario Balotelli sul mercato invernale è la sublimazione di una squadra che si è lasciata i problemi alle spalle e punta con decisione al terzo posto, perchè vuole tornare a giocare in Champions League senza anni di transizione. Il progetto “top young” di Berlusconi sembrava dovesse preludere a stagioni buie in attesa della maturazione dei talenti in erba, e invece dopo aver penato fino ad autunno inoltrato i rossoneri si sono rilanciati: grazie alle 15 reti di El Shaarawy e al ritorno in grande stile di Pazzini (10) il Milan ha inanellato una serie di risultati utili inagurata dal pareggio di Napoli (2-2) e solo parzialmente interrotta dalla sconfitta dell’Olimpico contro la Roma (2-4). Da lì però il Milan ha conosciuto solo gioie: 13 punti nelle ultime cinque giornate, quattro vittorie tutte di misura (2-1 al Siena e al Bologna, 1-0 a Bergamo, altro 2-1 all’Udinese con la doppietta dell’esordiente Balotelli) e il pareggio a reti bianche contro la Sampdoria. Sono 40 i punti in classifica, gli stessi dell’Inter contro cui si giocherà il derby tra due giornate; in trasferta i rossoneri hanno ottenuto 16 punti, con quattro vittorie e altrettanti pareggi e 3 sconfitte. Ventuno i gol realizzati, diciotto quelli subiti; resta la difesa il problema di una squadra che non riesce a tenere inviolata la porta ed entrava in questa giornata con la sesta retroguardia del torneo. Con Balotelli ed El Shaarawy però le cose non possono che migliorare: il Milan sogna in grande stile, forse lo scudetto non è più raggiungibile (anche vincendo oggi rimarrebbero 12 i punti di ritardo dalla Juventus, ma sicuramente la squadra di Allegri proverà ad arrivare il più in alto possibile.



Sulle ali dell’entusiasmo il Milan proverà a vincere anche questa partita e a fare in modo di arrivare al derby quantomeno con gli stessi punti dell’Inter, per operare il sorpasso allo scontro diretto. Il Cagliari però non è da meno: è in un momento positivo, ha fiducia e la conclusione positiva della vicenda Is Arenas può essere la carica che gli uomini di Pulga e Lopez stavano cercando. Non resta che accomodarsi per vedere come andrà a finire lasciando la parola al campo: Cagliari-Milan sta per cominciare…

 

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