Come fermare Leo Messi, il giocatore più forte al mondo e il più temuto da tutti i tifosi rossoneri per questa sfida di Champions League tra Milan e Barcellona? Bisognerebbe mettere almeno due giocatori del Milan su di lui, ma poi chi fermerebbe tutti gli altri calciatori del Barca? Di certo si è parlato in questi giorni di rimettere in sesto l’ormai scomparsa marcatura a uomo. Di difensori capaci di marcare in questo modo ne sono rimasti veramente pochi. In tanti ricordano la marcatura speciale, che Gentile fece al Mondiale 1982 di Spagna su Maradona e Zico. Magliette strappate, tante polemiche anche a distanza di anni. Ma chi lo trova adesso un Gentile, soprattutto in una difesa che è sembrata il reparto più carente della formazione allenata da Massimiliano Allegri? La questione è aperta: noi abbiamo chiesto l’opinione di un grande difensore del passato, Tarcisio Burgnich, di quella Inter che sconfisse il grande Real Madrid nella finale di Vienna di Coppa dei Campioni del 27 maggio 1964. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Come si potrà fermare Messi? Per fermare Messi ci dovrebbe essere un grande marcatore, un Gentile tanto per intenderci, solo che di giocatori così non ne esistono più. Ormai tutti vogliono andare avanti, non sacrificarsi, invece il ruolo di terzino è quello di stare sempre addosso all’uomo, di non farlo segnare. Un ruolo senza gloria, con poche luci, ma questo è il compito che deve portare avanti un vero difensore.
Basterà marcarlo a uomo o bisognerà raddoppiare la marcatura? Il discorso non sta in questi termini, non è che il Milan dovrà fermare Messi solo con una marcatura speciale o raddoppiando la marcatura su di lui. La prima cosa sarà accorciare il raggio d’azione dei portatori di palla del Barcellona, impedire che il pallone possa arrivare a Messi: questo sarà il modo migliore per fermare le giocate del fuoriclasse argentino.
Qual è il giocatore ideale del Milan per marcarlo? Il giocatore ideale sarebbe stato Nocerino. Chi meglio di lui poteva essere indicato per marcare Messi? In alternativa un altro giocatore che andrebbe bene è Abate, che potrebbe giocare sul campione argentino e limitarne la fantasia e le giocate.
Il suo marcatore non potrebbe rischiare l’espulsione? E’ indubbio che qualsiasi difensore che giochi su Messi potrebbe essere costretto a fare una marcatura durissima e quindi a compiere falli molto duri, anche al di fuori delle regole. L’espulsione potrebbe esserne una conseguenza.
Il Barcellona potrebbe approfittare di questa marcatura speciale su Messi liberando uno o più dei suoi giocatori?
Il discorso non sta in questi termini: il Barcellona è una grandissima squadra, superiore al Milan. Bisogna, come ripeto, andare alla fonte del gioco della squadra spagnola, impedendo che arrivino i rifornimenti a Messi, bloccare il centrocampo del Barcellona.
Un po’ come aveva fatto lei col Real Madrid negli anni ’60… Io avevo giocato su Gento, un giocatore veloce, dotato anche di un grande senso del gol. Avevo giocato su di lui tutta la partita per limitarne l’azione. Era un Real Madrid stratosferico, che ammiravamo anche noi giocatori dell’Inter. Riuscimmo però a vincere quella partita, la finale di Coppa dei Campioni 1964.
Sarebbe poi moralmente lecito, secondo l’etica sportiva, usare metodi di marcatura esagerati? No, è un altro discorso, non si può parlare di etica sportiva in questi casi, quando cerchi di portare a casa un risultato positivo, quando giochi in difesa per riuscire a fermare la squadra più forte al mondo.
Quindi come vede questa sfida Messi-Milan? Bisognerà giocare come fece l’Inter di Mourinho: avere la mentalità da provinciale, chiudersi in difesa e approfittare degli spazi che concederà il Barcellona. Questa fu la tattica che permise all’Inter di passare il turno, la tattica che anche il Milan dovrebbe usare, perché prima che una sfida tra la squadra rossonera e Messi questa è una sfida tra il Milan e il Barcellona.
(Franco Vittadini)