Cala il sipario sulla sessantacinquesima edizione del Torneo di Viareggio, altresì detto Coppa Carnevale, una competizione giovanile molto quotata. Hanno vinto i belgi dell’Anderlecht, allenato da Renè Peeters, che in finale hanno battuto il Milan per 3-0 (clicca qui per le pagelle della partita). Allo stadio dei Pini di Viareggio hanno deciso i gol di Acheampong (doppietta) e Jaadi. Peccato per il Milan di Aldo Dolcetti, che aveva buone credenziali di vittoria e che in ogni caso può tornare a casa a testa alta. Onore all’Anderlecht, che diventa la quinta squadra straniera a vincere la Coppa (il miglior risultato risaliva al 2007, quando persero in semifinale, ai rigori con la Roma) e solo la seconda formazione non italiana a trionfare nelle ultime 33 edizioni. I belgi hanno vinto il girone 6 davanti a Reggina, Rappresentativa serie D e Norte America, mentre nelle sfide ad eliminazione diretta hanno superato la Lazio e il Torino ai rigori, e il Siena in semifinale (1-0). Per il Milan medaglia d’argento e il miglior giocatore del torneo: il gioiello Bryan Cristante. Per parlare della finale e del torneo di Viareggio ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Alberigo Evani, commissario tecnico della nazionale italiana Under 19.



Mister, ritiene che il risultato della finale sia giusto per come è andata la partita? 3-0 è pesante, credo però che nei novanta minuti l’Anderlecht abbia dimostrato di essere superiore, anche fisicamente. I belgi hanno smaltito meglio la fatica del torneo rispetto al Milan, che ha fatto un ottima coppa, e anche in finale ha avuto una grandissima occasione nel primo tempo per segnare per prima, con Petagna.



Ecco: crede che se Petagna fosse riuscito a segnare il Milan avrebbe vinto? Credo che le cose sarebbero potute andare diversamente. Non si può dire che il Milan avrebbe vinto, però nel primo tempo non ha concesso molto agli avversari, e ha avuto questa grandissima occasione. Nel secondo tempo c’è stata una sola squadra in campo: è venuto fuori l’Anderlecht, che sembrava più pronto, anche fisicamente, pareva quasi una squadra più grande. 

Nella formazione belga c’è qualche giocatore che l’ha colpita in particolare? Sì, il terzino sinistro, Jordan Lukaku, ha fatto una gran partita: si vede che è già pronto per altri palcoscenici. Anche il numero 8, il centrocampista Mohamed Daf: ha dettato i tempi con qualità e fisicità (ha appena firmato il contratto da professionista, ndr). E anche l’attaccante Franck Acheampong, che ha fatto due gol: nel secondo è andato via con una forza impressionante. Credo che il Milan abbia pagato più dell’Anderlecht la stanchezza, dopo cinque partite di alto livello.



Nell’arco del torneo tra i rossoneri si è distinto il centrocampista Bryan Cristante, classe 1995: sembra già di categoria superiore, cosa ne pensa?

Confermo che ha fatto un gran torneo, ma non è nemmeno una sorpresa perché ha grandi doti tecniche. Ha stupito di più per lo spirito di sacrificio, che forse è la caratteristica in cui difetta maggiormente: al Viareggio l’ho sempre visto giocare per la squadra. La qualità gli è sempre stata riconosciuta: è un giocatore su cui noi puntiamo molto, per le nostre nazionali.

Che valore tecnico possiamo dare al Torneo di Viareggio? Diciamo che aumenterei il tasso tecnico delle squadre straniere, perché non tutte rivelate all’altezza di questo torneo. Soprattutto nei gironi c’erano squadre troppo inferiori rispetto alla media. E poi credo che siano troppe: ne diminuirei il numero aumentando la qualità, e non solo dei club ma anche dei campi di gioco. Non sempre i terreni permettevano il gioco per il quale le squadre si allenano.

 

(Carlo Necchi