Ultimamente parlare di giovani in orbita Milan è facile, molto facile. Dal conclamato El Shaarawy alla “new entry” Balotelli, fino ai bambini prodigio Saponara e Salamon e a quelli che potrebbero arrivare come Jorginho e Quintero. Più difficile è analizzare la reale situazione del settore giovanile rossonero, ovvero la “cantera” dalla quale la maggior parte degli under 20 dovrebbero emergere e affermarsi. Un po’ quello che sta cercando di fare Mattia De Sciglio, un po’ quello che si augurano di fare nel prossimo futuro i vari Petagna, Cristante, Ganz, Henty, Vido, Mastalli e Mastour. Ma andiamo con ordine. Andrea Petagna è l’uomo del momento della Primavera allenata da Aldo Dolcetti: perno inamovibile dell’attacco a tre, il classe ’95 è stato recentemente impegnato in Russia con la Nazionale italiana Under 18 di mister Evani nel “Memorial Granatkin”. Qualcuno si era preoccupato che con la partenza di Gianmario Comi, destinazione Reggina, il Centro Sportivo “Vismara” perdesse l’ariete con la “A” maiuscola: ci ha pensato questo gigante di 185 centimetri a rassicurare tutti. Forza in avanti quindi, ma anche intelligenza in mediana e, all’occorrenza, in difesa: Bryan Cristante prende per mano ogni sabato la Primavera con una sicurezza e una classe sempre più crescenti. Anch’egli impegnato al “Granatkin” e già più volte paragonato all’Andrea Pirlo della situazione, è stato accostato nelle ultime sessioni di mercato a Roma, Juventus e addirittura Chelsea. La novità assoluta della squadra di Dolcetti è rappresentata da Henty Ezekiel, il George Weah della prima squadra giovanile del Milan, appellativo che ha guadagnato dopo il coast-to-coast ai pari età del Varese di qualche giorno fa, che tanto ha ricordato quello storico del liberiano contro l’Hellas Verona. Nativo di Lagos, Nigeria, classe ’93, ha ancora tanto bisogno di affinare la sua tecnica, ma è strutturalmente esplosivo, caratteristica che non gli impedisce di essere anche agile e scattante. Nella sua prima intervista esclusiva, firmata SpazioMilan.it, era già parso ben consapevole dei suoi mezzi e dei suoi margini di crescita: “Datemi tempo per raggiungere la forma migliore (prima di arrivare al Milan non giocava da otto mesi, ndr). Sono contento di essere qui, ma sarò ancor più contento quando vinceremo tutto. E’ per questo che sono qui”. Ça va sans dire… Dalla Primavera agli Allievi Nazionali (lasciando il buco della Berretti, sciolta ormai da due stagioni), dove abbondano emergenti leader. A partire dall’allenatore, una figura forte, mediaticamente importante e, forse, anche un po’ “pesante” per la categoria: quella di Filippo Inzaghi. Per non parlare del classe ’98 Hachim Mastour, un “Giovanissimo” già passato di categoria: strappato per mezzo milione di euro alla crescita nerazzurra, con tanto di firma in via Turati sotto l’occhio vigile di Adriano Galliani, potenzialmente fenomenale, il rischio di averlo “caricato troppo” da ogni punto di vista è già stato abbondantemente superato. La speranza è che il clamore per i video circolanti su Youtube, che lo vedono protagonista-giocoliere, si plachi al più presto. Capitano degli Allievi è Alessandro Mastalli, un classico numero 8
… col vizio del gol, degno “erede” del pari numero in Primavera, Cristante. Figlio d’arte (suo padre è Ennio Mastalli, che portò il Catania in Serie A nell’anno del famoso spareggio a Roma con Cremonese e Como davanti a 40 mila tifosi etnei), il classe ’96 è già nel giro dell’Under 17 di Zoratto, gli piace essere sempre al centro dell’azione e gestire la palla, soprattutto col piede destro. Magari per un lancio all’indirizzo di Luca Vido, una seconda punta dotata di grande fantasia. Formatosi nel calcio a cinque, è poi cresciuto nel Padova per essere quindi scoperto dal Milan. Ha solo quindici anni, ma dopo aver fatto faville nei Giovanissimi, ha svolto la preparazione con gli Allievi e ora è in pianta stabile nella rosa di SuperPippo. E non potrebbe essere altrimenti, a maggior ragione dopo la conquista del premio “La Giovane Italia – I talenti del calcio”, in coppia col Primavera Simoneandrea Ganz, figlio di Maurizio. Nomi importanti, insomma, all’indomani di una fondamentale riorganizzazione dell’intero settore giovanile rossonero: il progetto, che coinvolge ogni categoria a partire dagli Esordienti 2001, vedrà l’assoluta supervisione e il coordinamento di Massimiliano Allegri. Un atto importante che rivaluta e impreziosisce la figura del tecnico rossonero (anche se non dipenderà certo da questo la permanenza del livornese a Milanello) e che, tra l’altro, avviene in un periodo cruciale: settimana prossima, infatti, parte il torneo di Viareggio, la storica manifestazione che vede scontrarsi “in stile Champions” selezioni giovanili italiane e rappresentative straniere. Un’occasione per la Primavera di Dolcetti, insomma, per inaugurare al meglio il nuovo modello “cantera” che tanto piace a Silvio Berlusconi. E al suo portafoglio.