La vigilia di Barcellona-Milan è cominciata. A dire il vero per tutto l’ambiente blaugrana lo è da tempo: da quando i catalani sono usciti con le ossa rotte da San Siro è stato tutto un susseguirsi di dichiarazioni e proclami eroici. Prima Iniesta e la sua mano sul fuoco, che ha fatto dire a Galliani che prenderebbe Don Andrès anche con una mano sola; poi Puyol e l’orgoglio del capitano. Oggi è stato il turno di Dani Alves, esterno brasiliano che – al pari dei compagni – a Barcellona ha vinto tutto e a più riprese, dunque sa bene come si affrontano partite importanti, soprattutto sa come infiammare l’ambiente alla vigilia. “Sarà una lunga notte per il Milan”, ha affermato a UEFA.com. “Abbiamo grandi giocatori nei quali abbiamo fiducia totale; vedremo dove saremo alla fine, ma le grandi sfide sono per le grandi squadre. Il segreto? Giocare al nostro livello, così avremo tante opportunità”. Che il Barcellona abbia grandi giocatori non è certo una cosa che si possa confutare: non possiamo certo metterci a discutere il valore assoluto di tipetti come Xavi, Iniesta, Messi e compagnia. Certo però i blaugrana partono da 0-2, e l’ultima volta i proclami furono ricacciati in gola da José Mourinho e la sua Inter. In più, la sensazione che, nonostante una Liga ormai vinta, questa squadra sia arrivata a fine ciclo è forte. Sarà anche la formazione più forte di tutti i tempi, ma tutte le avventure sono destinate a terminare. Lo è stato per la Grande Inter di Helenio Herrera, per l’Ajax di Cruijff e il calcio totale, per il Bayern Monaco di Beckenbauer, Gerd Muller e Sepp Maier. Anche il Barcellona di Messi prima o poi giungerà alla conclusione del suo “mandato”: al Camp Nou sperano che non sia domani sera.