Si gioca il ritorno degli ottavi di finale di Champions League e i rossoneri hanno una grande dote. Partono infatti dal 2-0 con cui hanno vinto l’andata; solo una volta su 14 sono stati eliminati con questo punteggio dopo 90 minuti, e sono l’unica italiana ad aver superato il turno contro le spagnole a seguito di un 2-0 casalingo (in quattro precedenti). Statistiche a parte, basta solo il punteggio maturato a San Siro, preso in assoluto, per far pensare a un’impresa decisamente possibile: certo il Milan dovrà giocare con la testa ed evitare di dare le cose per scontate, ma stasera chi rischia tantissimo è il Barcellona, che dà la netta sensazione di essere alla fine di un ciclo, che con l’orgoglio e la classe dei campioni stanno provando a tenere aperto finchè possono (per esempio dominando la Liga). Galliani ha parlato di sfida infinita ed è vero: lo scorso anno le due squadre si sono affrontate nel girone eliminatorio e ai quarti di finale, ma ci sono incroci anche nelle semifinali del 2005/2006, nel girone del 2004/2005 e ancora nel girone del 2000/2001, fino a risalire a partite meno recenti come la finale di Champions League 1993/1994 o la Supercoppa Europea del 1989. Ma i precedenti non contano: c’è solo questa sera, il tentativo di remuntada del Barcellona da spegnere sul nascere e i quarti di finale da conquistare. Superato questo scoglio, se verrà superato, anche il Milan potrà entrare di diritto nelle pretendenti alla coppa, intanto perchè la più forte (sulla carta) è stata eliminata, e poi perchè vittorie così possono dare tanto morale a una squadra che ha già nel suo DNA le imprese europee.



“La partita perfetta? Quella che ci qualifica”. Jordi Roura non ha dubbi, e non usa giri di parole per descrivere quello che dovrà essere il suo Barcellona. “Ci vorranno equilibrio e pressione, tanta pressione. La partita è importante per tutta la squadra, non solo per me. Non ho scelto io questo ruolo, è stato una conseguenza di tante cose. Vilanova vive la pressione al massimo, a volte mi sorprende la sua intensità”. Il vice di Tito è stato cauto, più intense le dichiarazioni di Gerard Piqué, che ha chiamato i 98mila che saranno presenti al Camp Nou a un ruolo da protagonisti, invocando che siano tutti uniti. “Chi non ci crede stia a casa”, ha detto a enfatizzare il concetto. Per quanto riguarda la formazione, ieri si era ventilata anche l’ipotesi della difesa a tre, vista lo scorso anno con Guardiola in certe occasioni (un esperimento non troppo riuscito). Difficile pensarla per una partita di questa caratura, ma nel caso uno tra i due attaccanti al fianco di Messi sarebbe sacrificato per far giocare Mascherano. La soluzione più probabile è invece quella dell’utilizzo di Pedro (in tribuna contro il Depor) e uno tra Sanchez e David Villa: l’asturiano è più attaccante, ma il cileno è più abituato e “meno sprecato” sull’esterno, e in più viene dall’ottima prestazione in campionato (un gol e un assist). Dubbio da sciogliere alla fine, ma pare si vada verso l’impiego dell’asturiano. Xavi gioca: l’ok dei medici arriverà solo oggi, ma il regista numero 6 si è allenato con i compagni e sta bene.



David Villa dunque rappresenta la soluzione a partita in corso, insieme a Tello che ha più gamba di tutti (Messi a parte) e con i suoi dribbling sa creare superiorità numerica e rappresentare un’alternativa al tiki taka, scompaginando lo schema iniziale. Fabregas si siede per “punizione”: è stato poco brillante ultimamente, e poi il suo ruolo è difficilmente collocabile in uno scacchiere che si deve muovere alla perfezione. Ci sono anche Adriano e Thiago Alcantara, che è l’erede designato di Xavi ma ha ancora tanto da imparare dal maestro.

Fuori dalla lista Champions League Abidal, l’unico indisponibile di fatto è il giovane canterano Bartrà.



“Uscire dopo il 2-0 dell’andata non sarebbe un fallimento”. Il modo migliore per esorcizzare la paura è minimizzare. Anche per mantenere alta la tensione, Massimiliano Allegri prova a non dare troppo peso all’impegno, pur sapendo che l’ha e comunque non negandolo. “I gol non ci mettono al riparo, ma alzi la mano chi avrebbe pensato prima dell’andata che saremmo arrivati con questo risultato: dovevamo essere le vittime sacrificali”. E ancora a non dare troppo peso alla partita: “I ragazzi sono stati bravi, e lo saranno ancora. Se saranno anche fortunati, forse passeremo il turno. Ma il progetto sarebbe buono comunque, anche se non ci qualificassimo, perchè il Barcellona resta la squadra più forte del mondo”. Massimo Ambrosini ha ricordato lo 0-3 dell’Emirates Stadium: è passato solo un anno. “E’ stata una mezz’ora disastrosa, ma non si ripeterà al Camp Nou. Catenaccio? Non si tratta di questo: il Barcellona costringe tutti a giocare in un certo modo, e siccome ti lascia circa il 35% di possesso palla devi essere bravo difensivamente ma soprattutto in attacco, perchè nel poco tempo in cui hai la palla devi cercare di costruire qualcosa di buono. Le lancette però girano sempre allo stesso modo, ed è inutile giocare con l’ansia di arrivare al 95′ minuto”. La formazione sembra essere decisa: Mexes-Zapata centrali di difesa, Constant favorito su De Sciglio, Boateng dovrebbe essere l’attaccante centrale, quindi da falso nove con Niang che parte largo a destra, Flamini parte in vantaggio su Muntari. Salvo cambi dell’ultim’ora, gli undici anti-Barcellona sono già fatti.

Di conseguenza, il grande ex Bojan (prima volta da avversario al Camp Nou) e Robinho si accomodano in panchina, e insieme a loro Muntari (eroe all’andata), il giovane De Sciglio e Bakayé Traoré. Allegri avrà bisogno dei suoi sostituti: è probabile che i titolari spenderanno molto in una partita del genere, quindi ci vorranno forze fresche da mandare in campo nel secondo tempo.

Balotelli non si può considerare indisponibile: non è nella lista Champions (come Zaccardo) visto che ha già giocato il primo turno con il Manchester City. Di conseguenza, fuori restano solo De Jong e Pazzini, toccato duro da Portanova venerdi sera a Marassi e costretto al forfait. Peccato: un attaccante centrale che tenesse impegnati Pique e Puyol sarebbe servito.

 

 

 Victor Valdes; Dani Alves, Piqué, Mascherano, Jordi Alba; Xavi, Sergio Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, David Villa. All. Jordi Roura (vice di Vilanova)

A disp: Pinto, Puyol, Adriano, Thiago Alcantara, Fabregas, Tello, Sanchez

Squalificati: –

Indisponibili: Bartrà

 Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Constant; Montolivo, Ambrosini, Flamini; Niang, Boateng, El Shaarawy. All. Allegri

A disp: Amelia, Yepes, De Sciglio, Muntari, B. Traoré, Robinho, Bojan

Squalificati:

Indisponibili: N. De Jong, Pazzini

 

Arbitro: Kassai (Ungheria) 

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