Il sogno è durato solo poche settimane. Il Milan di Massimiliano Allegri perde malamente a Barcellona per quattro a zero nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League. All’andata il Milan si era imposto per due a zero contro i blaugrana che per vincere dovevano compiere un’impresa importante. Nella città catalana erano in tanti a credere nella famosa remuntada e i segnali negativi per il Milan erano iniziati dopo pochi minuti con il super gol di Lionel Messi che ha preso per mano la squadra. Il resto del match è stato un autentico show del Barcellona che ha deciso di lanciare un segnale ai detrattori che parlavano di ciclo finito. Oltre alla doppietta di Messi c’è stato anche il gol di Villa e nel finale quello di Jordi Alba che hanno chiuso i conti. Il Milan esce così dalla Champions League, i ragazzi di Allegri non hanno regalato una gioia importante ai propri tifosi e soprattutto alla società, con Berlusconi e Galliani che sicuramente non saranno soddisfatti del match dei rossoneri. Per commentare a caldo questa eliminazione, abbiamo intervistato Daniele Daino, ex giocatore del Milan, in esclusiva a Ilsussidiario.net.
Fine del sogno Milan, cosa è mancato questa sera ai rossoneri? E’ mancato tutto, è mancato l’approccio giusto alla partita. Il Barcellona in casa fa paura, ma non si può impostare la partita con il baricentro basso perché si lascia troppo campo agli avversari, che sanno come sfruttarlo.
C’è delusione ripensando soprattutto alla gara dell’andata. Perché si è visto un Milan diverso? Con tutto il rispetto per il Milan, all’andata si sono fatti troppi complimenti ai rossoneri per un gioco fatto di difesa e contropiede. Mettiamoci anche che il Barcellona ha giocato non bene a Milano. Il Milan all’andata non aveva nulla da perdere, questa sera invece non ha giocato come doveva.
Ci si aspettava di più dai giovani talenti del Milan… Il Milan di oggi è fatto di giocatori giovani che però non hanno esperienza a livello internazionale. Mancano quei giocatori che in partite importanti come queste sanno far uscire fuori un carattere importante. Ambrosini era l’unico ad avere una certa esperienza da questo punto di vista.
Chi ha deluso maggiormente tra i rossoneri? Certamente Boateng. Secondo me il Milan dovrebbe ripensare al futuro del ghanese che a parte il gol dell’andata continua a deludere in questa stagione. Lo avrei tolto subito, ha sbagliato Allegri.
Le scelte di Allegri non l’hanno convinta? Assolutamente no. E’ vero, mancava Pazzini e per il Milan è stata un’assenza importante, ma io Boateng l’avrei cambiato subito. Ma soprattutto non ho capito perché Muntari è rimasto in panchina e al suo posto ha giocato Flamini dal primo minuto. Anche perché il ghanese è entrato in campo malissimo. Ma c’è stato anche un errore tattico.
Ovvero? Allegri ha voluto giocare con un modulo a specchio, ma in verità era un 4-5-1. Io avrei giocato con la difesa a tre con due esterni bassi che chiudevano la zona difensiva giocando a cinque in difesa. Quattro a centrocampo e un attaccante rapido per le ripartenze.
C’è stato qualche giocatore rossonero che l’ha convinta?
Abate ha fatto sicuramente bene perché è veloce e ha gamba. Anche lo stesso Niang che avrebbe meritato maggiore fortuna con il palo colpito.
Il Barcellona all’andata aveva lasciato perplesso più di qualcuno… In effetti a San Siro aveva giocato male, Messi non sembrava in giornata. Oggi invece hanno dimostrato di essere di un’altra categoria, di giocare un calcio davvero strepitoso.
Le critiche dell’andata hanno risvegliato Messi? Ma Messi non ha bisogno di critiche per svegliarsi, è un grandissimo giocatore che ha segnato una doppietta con un gol fantastico nei primi minuti.
(Claudio Ruggieri)