Il Milan esce dalla Champions League perdendo 4-0 contro il Barcellona e subito ripartono le voci sul futuro di Massimiliano Allegri. Erano in tanti a pensare che la qualificazione ai quarti di finale avrebbe automaticamente confermato l’allenatore toscano, che ieri però ha incassato una sonora lezione da Messi e soci. Il presidente Berlusconi non sarà stato certamente contento della brutta sconfitta dei suoi giocatori. Il Milan non ha ripetuto la prova dell’andata e ora per Allegri sarà fondamentale arrivare al terzo posto in classifica. Il futuro dell’allenatore rossonero è ancora un mistero visto che si parla di offerte provenienti da club italiani e non. Per la sostituzione di Allegri il Milan pensa a Donadoni, attuale allenatore del Parma che sicuramente sta facendo bene con la squadra emiliana e soprattutto è stato un grande milanista, requisito sempre considerato dalla proprietà. Per parlare del mercato rossonero e in particolare del futuro di Allegri, abbiamo intervistato in esclusiva a Ilsussidiario.net, il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani.
Il presidente Berlusconi non sarà stato certo contento di vedere la partita di ieri, non crede? Assolutamente no, anzi, sarà sicuramente arrabbiato, la speranza per Allegri è che non abbia visto la partita fino alla fine.
E’ stato il peggior Milan della stagione? No, devo dire che aldilà del punteggio umiliante per la storia del Milan in Champions, forse è stato il confronto con il Barcellona in cui i rossoneri hanno subito meno.
Allegri ritorna in bilico? Penso di sì, credo che in caso di qualificazione la sua conferma sarebbe stata automatica ma dopo il k.o. di ieri potrebbe essere messo in discussione. Anche se non sarebbe giusto visto che si è presentato al Camp Nou con dei calciatori giovani, tra cui un diciottenne come Niang.
Cosa serve al tecnico toscano per essere confermato? Sarà fondamentale arrivare almeno al terzo posto in classifica, per rigiocare la Champions League nella prossima stagione: sarebbe il lasciapassare per Allegri.
In giro però non ci sono grosse alternative, a livello di allenatori…
Esatto, anche perché non credo molto alla storia di Roberto Donadoni. Mi spiego: se l’alternativa per il Milan è veramente il tecnico del Parma preferirei tenermi Allegri. Donadoni ha sempre iniziato bene con le società dove ha allenato ma ha finito male.
Crede che al Camp Nou si sia sentita la mancanza di qualche senatore, andato via quest’estate? Non dobbiamo ripensare ai senatori, il progetto giovani del Milan è giustissimo, anche perché ieri sera Ambrosini è stato uno di quelli che è andato maggiormente in difficoltà. I senatori sono ormai il passato dei rossoneri.
(Claudio Ruggieri)