Che bello, torna il calcio giocato. Anzi, no. Questa volta non sarà bello, a Verona non sarà la stessa cosa: non sarà lo stesso sabato pre-pasquale e, probabilmente, non sarà la stessa Pasqua. La stagione calcistica è scandita, vive sugli eventi, sulle feste di calendario e sugli impegni della Nazionale, sulle settimane di Champions League, su anticipi e posticipi. Nel cervello è tutto ben immagazzinato, tutto da copione: conferenza stampa della vigilia, partenza per l’eventuale trasferta, sopralluogo del campo, riscaldamento pre-gara (vero centro di gravità permanente del nostro lavoro), prima che la professione trovi la sua sublimazione nel post-partita, nelle impressioni a caldo e nelle interviste, nelle domande pepate e in quelle di circostanza. Sì, anche quelle. Perché a volte la polemica si potrebbe anche evitare.



Claudio Lippi non potrà più vivere tutto questo. Questa che è stata la sua vita per quasi quindici anni di Milan Channel. Lui, uno dei pionieri, assieme al direttore Mauro Suma, di un canale che ha cercato e continua a raccontare ai suoi abbonati ogni anfratto più nascosto della passione rossonera. Per i più navigati come per i più giovani, per tutti insomma, Claudio ha sempre rappresentato il volto gentile del giornalismo indiavolato: mai una parola fuori posto, sempre un sorriso, sempre per tutti. Facile dirlo ora, no? Ebbene, lui è uno di quei pochi, pochissimi casi in cui le parole, queste parole, se le era già più che meritate in vita. Basti pensare alla costanza e alla qualità del suo lavoro, ai suoi stand up da Milanello come da ogni altra conferenza che, grazie alla sua esperienza, acquisiva quasi più importanza di quella che effettivamente ricopriva. Difficile che qualcuno, obiettivamente, possa prenderne il posto. Difficile per tanti motivi: perché signori si nasce e professionisti non è detto che si diventi sempre e comunque. È bello pensare che la gara tra Malta e Italia sia stata a forte tinte rossonere grazie a Balotelli e De Sciglio per fargli un omaggio. O magari un dispetto: effettivamente è stato un po’ da bastardi dar vita definitivamente all'”ItalMilan” nel momento in cui uno dei giornalisti rossoneri più apprezzati dai giocatori potrà osservare ed esultare soltanto da un’altra dimensione. Sempre rossonera, sia inteso.



Ecco perché questa volta la consueta felicità per il ritorno del calcio giocato dopo la sosta non avrà la stessa intensità, non conserverà le stesse abitudini. Lo stesso volto gentile del canale 230 non ci sarà: ci saranno le interviste, gli approfondimenti, lo studio di Laura Esposto e la professionalità “maniacale” di Mauro Suma, ma quel sorriso no. Poi, chissà, magari lunedì sera alle 20.30 “Studio Milan” farà il miracolo. Che invidia nel pensare che gli amici Serafini, Pellegatti e Lodetti potranno ancora discuterci insieme…

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