Se uno come Wayne Rooney è sul mercato i calcoli non si fanno: chiunque abbia soldi disponibili va a bussare alla porta della squadra proprietaria del cartellino, in questo caso il Manchester United, e presenta un’offerta. Come metterlo in campo e chi sacrificare casomai è un problema che arriva dopo, a contratto firmato. Dunque, la tempesta che si annidava su Old Trafford all’indomani dell’eliminazione dei Red Devils dalla Champions League aveva richiamato mezza Europa: l’esclusione di Rooney dalla formazione iniziale anti-Real Madrid apriva a una cessione, forse non così clamorosa visto che già qualche stagione fa si ventilava di un possibile passaggio dell’attaccante al Manchester City (allora erano scesi in piazza i tifosi). Dopo nove stagioni, si è detto in questi giorni, è rottura con Sir Alex Ferguson: e allora anche Inter e Milan si erano accodate al gruppetto delle pretendenti, anzi dall’Inghilterra il Daily Mail accostava il nome del 10 dello United alle due milanesi. Siccome però c’è una stagione da portare a termine, e visto che il Manchester deve mantenere la concentrazione per non farsi risucchiare i 12 punti di vantaggio sui cugini cittadini (attenzione: l’anno scorso ne dilapidò 8, e mancavano molte meno giornate), Sir Alex non poteva certo presentarsi alla stampa e dire: “E’ vero, Rooney a giugno ci lascerà”. Avrebbe vissuto tre mesi da incubo, e probabilmente si sarebbe giocato il contributo del calciatore. Invece, il manager scozzese alla BBC ha raccontato esattamente l’opposto: “Vi do la mia parola, Wayne la prossima stagione resterà con noi”. Sarà vero? Non sarà una semplice strategia per chiudere le polemiche, far smettere di parlare dell’argomento e, al tempo stesso, provare ad alzare il prezzo? E’ possibile: come scrivevamo qualche riga più sopra, l’aria di divorzio c’era già stata, e non per questioni economiche. Pare infatti che il rapporto tra Ferguson e Rooney non sia esattamente idilliaco, anzi i bene informati sostengono che i due facciano proprio fatica a sopportarsi. Non sarebbe la prima volta: la storia dello sport è piena di rapporti complicati che però in nome della corsa alla vittoria hanno lasciato da parte le difficoltà. Basti citare Kobe Bryant e Shaquille O’Neal che hanno vinto tre titoli con i Los Angeles Lakers nella NBA ma a malapena si guardavano in faccia (chiaramente poi viene tutto ingigantito e poi eravamo a Hollywood, ma c’era molto di vero). Ferguson e Rooney sono due vincenti:
Per condurre il Manchester United ai trofei stagionali sarebbero disposti a ingoiare orgoglio e autostima. Ricordate la scarpa in testa a Beckham? Sembra che fosse stato Roy Keane a farla volare nello spogliatoio, che lo scozzese si sia preso la colpa per evitare ripercussioni sul gruppo. Dunque, credete davvero che potesse ammettere, se mai fosse vero, che la panchina del suo numero 10 martedi sera sia stata dettata da problemi personali e cessione alle porte? Certo che no; ecco perchè le italiane possono ancora sperare che Wayne Rooney sia in vendita, ma faranno bene a mettersi in coda con l’idea di sorpassare il prima possibile. Non vorremmo mai parlare dell’ennesimo acquisto milionario del Paris Saint Germain.
(Claudio Franceschini)