Clarence Seedorf sarà il prossimo allenatore del Milan? Lo abbiamo chiesto a chi lo ha conosciuto di persona, ovvero Giorgio Ciaschini, collaboratore storico di Carlo Ancelotti, che ha lavorato con l’olandese ai tempi del Milan. L’ex numero 10, attualmente centrocampista del Botafogo, è il nome del momento per la panchina rossonera. Con buona pace di Massimiliano Allegri, che però da gran signore fa buon viso a cattivo gioco, accogliendo con ironia l’ennesimo candidato alla sua successione. Di Seedorf si è sempre parlato come di un allenatore in campo, e sommando a ciò una delle regole berlusconiane, “Diamo il Milan ai milanisti“, il gioco è presto fatto. Ma non bisogna dimenticare che il centrocampista è ancora un giocatore, che peraltro ha un contratto valido sino al 2014 con il suon attuale club. Per parlare di Seedorf possibile allenatore del Milan abbiamo intervistato in esclusiva Giorgio Ciaschini: ecco le sue impressioni.



Lei conosce Clarence Seedorf. Lo vedrebbe bene come allenatore? Seedorf è uno di quei giocatori che sono destinati a fare l’allenatore perché hanno esperienza, carisma, professionalità e capacità tattiche. Lo vedrei benissimo come allenatore.

Sembra che il Milan voglia puntare su di lui nella prossima stagione. Sarebbe un azzardo? A differenza di molte altre società, il Milan ha una dirigenza importante, una società salda ed equilibrata che aiuta il proprio allenatore nel fare bene in campo. Quindi non sarebbe un azzardo l’arrivo di Seedorf.



Berlusconi ci ha abituato a questo tipo di scelte… Esatto, Capello non aveva mai allenato, Sacchi arrivava dalla Serie B. Non sarebbe una sorpresa per me vedere Seedorf in panchina.

Crede che possa arrivare in estate? 

Questo non lo so, posso solo dire che il presidente Berlusconi sa scegliere bene i propri collaboratori, lo ha sempre dimostrato.

Anche Inzaghi sta facendo l’allenatore. Ha già dato ottime impressioni, se lo aspettava? Inzaghi è un appassionato di calcio per questo riesce a trasmettere valori importanti ai giocatori, che rispondono dando tutto per il proprio allenatore.



 

(Claudio Ruggieri)