Si è tenuta nel ventre di San Siro l’ultima conferenza stampa di Massimo Ambrosini da giocatore e capitano del Milan. Il centrocampista pesarese è stato sincero e quasi commosso nell’ammettere un pizzico di delusione, per la scelta della società che ha deciso di rinunciare a lui: “Ho aspettato un pò prima di parlare con voi giornalisti, perché a caldo avrei potuto dire cose non giuste rispetto alla società. (…) Ho voluto smaltire un pò di amarezza che avevo ma penso che sia normale. (…) Non è compito mio dire se la decisione della società sia giusta o sbagliata, ma può essere capibile. Non rimprovero la società perché la decisione di non confermarmi non è scandalosa, dopotutto ho trentasei anni. Però mi avrebbe fatto piacere se mi fosse stata comunicata un pò prima, avrei apprezzato un pensiero in più. Però non voglio rimarcare questo aspetto“. Ambrosini è stato fermo nel chiedere ai giornalisti di non insistere sulla questione con il Milan, che anzi ha ringraziato diffusamente: “Voglio ringraziare tutti, dal presidente a Galliani e Braida fino a magazzinieri e massaggiatori, che ho fatto lavorare tanto in questi anni. La forza del Milan sono anche quelle persone che voi non vedete. (…) Sono qui anzitutto per ringraziare il Milan, perché mi ha dato l’opportunità di vedere stadi bellissimi e di giocare con gente meravigliosa, oltre che di essere il capitano della squadra. L’amarezza non può essere superiore alla gioia di chi si sente una persona fortunata. In questo momento mi sento un pò strano, ma la vita è giusto che vada avanti“. Sul futuro prossimo: “Quello che sarà il futuro non lo so, ma ci sarà modo di parlarne. Mi sento ancora un calciatore, e anche gli attestati di stima che sto ricevendo me lo fanno credere. Continuerò a fare il calciatore. (…) La Fiorentina? E’ una grandissima società con un grande allenatore e un progetto intrigante: se loro si facessero avanti starei a sentire la loro proposta“. Tra un ringraziamento e l’altro, l’ex capitano rossonero ha specificato che non organizzerà una partita di addio, come fece per esempio Demetrio Albertini. Ambrosini lascia il Milan dopo 489 presenze e 36 gol ufficiali con la maglia del Milan, con cui ha vinto 4 scudetti, una Coppa Italia, 2 supercoppe italiane, 2 Champions League, 2 supercoppe europee e 1 mondiale per club.