Il calciomercato è spesso tacciato di illudere i tifosi, riportando voci o presunte trattative che possano, nell’immediato, far schizzare gli abbonamenti, creare fiducia ingiustificata o, più semplicemente, infondere un pompato buonumore. Ma chi è tifoso del Milan sa che, soprattutto negli ultimi anni, i veri colpi (in entrata) hanno sempre eluso le telecamere e le fughe di notizie: basti pensare ad Ibrahimovic e Robinho, ma anche a Balotelli e, ancora prima, ai vari Kakà e Thiago Silva. Facilità nel comprare, quando c’è l’avvallo del presidente Berlusconi, tavoli di mesi per mettere a punto le cessioni, quando il presidente è costretto ad avvallare più per la pressione dei figli e delle persone di fiducia che per volontà personale. Ebbene, il buco nero che, pur non essendo caratteristica propria di un buco, riesce ad avvolgere Stephan El Shaarawy si arricchisce ogni giorno di particolari che, ultimamente, vertono sempre a suo sfavore. A giorni è atteso l’incontro con Adriano Galliani: probabile avvenga la notte tra il 7 e l’8 luglio, prima della data ufficiale del ritiro. Argomento? Il futuro, naturalmente. Certo è che, se sarà effettivamente il prossimo allenatore del Milan, Cesare Prandelli sta facendo proprio di tutto per andare d’accordo con Massimiliano Allegri: nemmeno nella semifinale con la Spagna, nonostante la penuria di manodopera in attacco, il Faraone è riuscito a vedere il campo. Preferito a lui (addirittura) Sebastian Giovinco, che è davvero tutto dire. Il rischio è sempre quello di vedere un remake della lunga Odissea Pato e, questa sarebbe una notizia bella e buona, non solo per il modo di fare un po’ frivolo, ma anche per presunti problemi fisici “cronici” su cui tutti, per ora, sorvolano. Passando al caro settore giovanile, la maledizione si è conclusa nel “migliore” dei modi: dopo Primavera e Allievi, anche i Giovanissimi Nazionali hanno concluso il loro percorso in Final Eight fermandosi alle semifinali. Una sindrome “alla Toto Cotugno” che non vanifica quanto di buono fatto dal responsabile Filippo Galli e dai tecnici Dolcetti, Inzaghi e De Vecchi. Per quanto riguarda la Primavera, in particolare, sono già stati decisi i tre fuoriquota del 1994 che continueranno la loro avventura sotto l’egida di SuperPippo: si tratta del difensore Pacifico, del centrocampista Pedone (possibile capitano) e dell’attaccante Boateng reduce da una stagione sfortunata per colpa degli infortuni. Da non paragonare, dunque, al suo omonimo in prima squadra. Saluta, invece, Gianmarco De Feo, esterno destro d’attacco che, come ha rivelato a SpazioMilan.it, potrebbe accasarsi già in serie B. Realtà Lanciano, sogno Palermo?