Tornerà a disposizione di Allegri verso l’inizio di novembre. Sino ad allora, dal vangelo secondo Galliani, non arriverà nessuno se prima non parte qualcuno. Discorso valido anche per l’attacco, che però conterà solo Balotelli e il giovane Niang come centravanti di ruolo, per i primi due mesi di stagione (quasi tre se consideriamo i preliminari di Champions League ad agosto). Nel frattempo il Milan ha ceduto Gianmario Comi in prestito secco al Novara: l’attaccante classe 1992 e figlio d’arte (sua papà Antonio è stato centrocampista di Torino, Roma e Como) è reduce da 11 gol in 35 partite con la Reggina, nell’ultima serie B. Questo, unito al prestito del nigeriano Henty, apre le porte della prima squadra ad Andrea Petagna, attaccante di diciassette anni reduce da un’ottima annata con la squadra Primavera. Sarà l’iniziale riserva di Balotelli, perchè nel 4-3-1-2 c’è spazio per un centravanti e una seconda punta. Quest’ultima sarà probabilmente la posizione di El Shaarawy e Niang dietro di lui, con Robinho, unico giocatore a rischio cessione, a scivolare nel capitolo trequartista. I tifosi vogliono nomi nuovi e nuove attrazioni, ma per il momento la situazione è questa. Basteranno Petagna e Niang, 35 anni in due, a supportare Balotelli-El Shaarawy nella prima fettina di stagione?



Difficile. Senza contare che Galliani parlerà con El Shaarawy per verificarne motivazioni e condizioni alla vigilia di una stagione verità, dopo il chiaro-scuro della prima da titolare. Per questo è possibile che alla fine -i tifosi sanno di doversi armare di pazienza- il Milan tornerà sul calciomercato anche per l’attacco. Attualmente ci sono due attaccanti di buon livello disponibili a cifre ragionevoli: Alessandro Matri e Fabio Quagliarella. I rossoneri puntano sul primo, cresciuto a Milanello e gradito ad Allegri: può essere lui (contratto a 2,2 milioni di euro all’anno, abbordabile) il momentaneo vice-Pazzini nonché l’acquisto-rilancio, di sè stesso e per il Milan. Matri può giocare sia con Balotelli che con El Shaarawy, attaccanti abituati al movimento: col rientro di Pazzini li si potrà spalmare sulle due competizioni, per un reparto avanzato sempre competitivo. La Juventus non sarà mai così d’accordo: con Llorente e Tevez Matri sembra sempre più una voce a bilancio che un attaccante titolare. La cessione di Robinho può fare il resto: palla a Galliani. Se poi Matri (o chi per lui -Vucinic?-) non sarà, ben venga Andrea Petagna, ma ci si lamenti in silenzio al suo primo errore. Non è mica il calcio dei giovani che vogliamo?



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