È stato chiaro: “Non arriva nessuno se prima non parte nessuno”. La dichiarazione è ripetuta praticamente ogni giorno: un mantra che vale anche per gli aggiornamenti di mercato di oggi, 29 giugno, e da ricordare per evitare follie di calciomercato, una cruda realtà oppure un modo per depistare tutti, come da preciso stile Milan? Chissà: di certo, più volte abbiamo ricordato come spesso e volentieri i veri colpi dei rossoneri sul mercato siano quelli di cui non si parla. A un certo punto, Galliani fa arrivare un calciatore, e siamo stati abituati ai Ronaldino, agli Ibrahimovic, magari anche ai Rivaldo. Stavolta però bisogna aspettare: e quando si parla di cessioni, è molto probabile che ci si riferisca a quelle illustri. Pensiamo a Stephan El Shaarawy: il Faraone nemmeno giovedi sera ha giocato con la Nazionale, dimenticato in panchina da Cesare Prandelli nella semifinale di Confederations Cup contro la Spagna. Una domanda sorge spontanea: se il CT della Nazionale è lo stesso che dal 2014 sarà sulla panchina del Milan, quale futuro si prospetta per El Shaarawy? Infatti, tutti gli indizi portano alla cessione. Probabilmente ci sarà un incontro tra amministratore delegato e giocatore appena prima del ritiro della squadra, si cercherà di capire quale sia la soluzione migliore perchè il Milan sa bene che se davvero mettesse in vendita l’attaccante potrebbe ricavare tanti soldi. Non contropartite: lo dice anche l’agente FIFA Lodovico Spinosi, che sconsiglia i rossoneri in merito allo scambio con il Real Madrid per far arrivare Kakà, il sogno mai sopito in via Turati che però ogni anno che passa ha sempre meno senso. Meglio concentrarsi su altro: sempre guardando in casa Merengue, Giovanni Lodetti sogna l’arrivo di Luka Modric, perchè Ancelotti potrebbe lasciarlo partire (ha già fatto una lunga lista di centrocampisti che vorrebbe, tra i quali anche quel Geoffrey Kondogbia che i rossoneri stanno puntando insieme ad altre squadre del campionato italiano). Sarebbe lui il regista giusto; ma bisogna guardare anche ad altri ruoli, e allora potrebbe essere un’idea quella di rivolgersi all’amico Leonardo, come suggerisce Adriano Tommasi, e chiedere quel Jeremy Menez che la serie A la conosce bene per averla assaggiata con la maglia della Roma.
Innanzitutto però, attacco e difesa: per il reparto arretrato Alessio Scalera aveva fatto i nomi di alcuni calciatori che giocano in Brasile (tra i quali il vecchio pallino Dedè), ma erano spuntate due idee, quella di Adil Rami (sponsorizzata anche da Marco Mastrodonato) e quella di Nemanja Vidic, avversario di battaglie da Champions League. L’agente FIFA Cataldo Bevacqua è convinto della bontà dell’operazione, che però sarebbe fattibile solo nel caso in cui il Milan dovesse superare i preliminari di Champions League. Lo stesso Bevacqua ha poi parlato della possibilità di portare a Milanello Keisuke Honda: qui però bisogna capire se si voglia andare ad investire soldi per strappare subito il calciatore alla concorrenza o invece se valga la pena aspettare fino a gennaio quando il giapponese sarà a parametro zero e sperare che nel frattempo nessuno affondi il colpo. Prima però l’attacco: se per El Shaarawy al momento non sono arrivate offerte (ce lo ha detto Vincenzo Morabito) è pur vero che bisogna cominciare a pensare al possibile sostituto. Tutti gli indizi sembrano portare ad Alessandro Matri, che la Juventus sarebbe pronta a vendere visto l’acquisto di Carlos Tevez (Galliani dice di non esserci rimasto male: mente, con tutta probabilità). In tanti però hanno detto altro: lo ha fatto Costantino Parisi, lo ha detto Giuseppe Maria Saporito, il nome giusto può e deve essere quello di Mirko Vucinic, il montenegrino che già in bianconero ha dimostrato di poter cambiare il volto all’attacco, pur senza essere uno sfondareti (ma quello c’è e si chiama Mario Balotelli).