Milan Primavera batte Catania Primavera 1-0 ed accede alle semifinali del campionato di categoria, dove affronterà l’Atalanta che ha superato la Fiorentina. Di Bryan Cristante il gol partita (clicca qui per cronaca e tabellino del match).

Bella partita giocata senza risparmiarsi niente da entrambe le squadre che escono dal campo con crampi e fiatone. Il Milan domina nel primo tempo ma concede nella ripresa; il Catania se ne primo tempo si attacca alla fortuna salvandosi con un palo e un salvataggio sulla linea, nel secondo sfiora più volte il pari che la sorte non gli concede.  



Grande prestazione dei ragazzi di Dolcetti che dimostrano di saper giocare anche a memoria con automatismi quasi perfetti e grande organizzazione sia offensiva che difensiva. Inoltre mettono in campo una condizione fisica  favolosa che fa la differenza nel primo tempo e tiene quanto basta per vincere nel secondo.

Irriconoscibili nella prima frazione, l’aggressività dei rossoneri li porta ad essere timorosi ed insicuri del loro gioco. Subiscono tanto ma vanno sotto di un solo gol, il ché lascia aperto il risultato che si impegnano ad agguantare con ogni sforzo nella ripresa dimostrando quello che valgono veramente. Il pari non arriva per un soffio.



Milan (4-3-3)

Para poco nel primo tempo, negli ultimi dieci minuti tiene in piedi il vatnaggio con interventi determinanti.

Sicuro di sé, va quasi mai in difficoltà ma accompagna poco l’azione offensiva.

Buon muro, Petkovic e Aveni faticano a oltrepassarlo. Cede e concede qualcosa negli ultimi minuti.

Come il compagno dà prova di affidabilità per tutto il match.

Determinante il suo salvataggio sulla linea nell’ultimo minuto di recupero, se il Milan è in semifinale è anche grazie a lui. Nel complesso un più che dignitosa partita.

BASTONE 6: molto attivo nella prima parte di gara grazie ai suoi inserimenti imprevisti, cala col passare dei minuti.



Dirige come un manager le oparazioni dalla cabina di regia nel centro del centrocampo. Lanci e passagia quasi sempre perfetti che mandano in porta i compagni. In aggiunta è il match winner della serata con il suo raso che perfora barriera e rete.

Guerriero dai piedi buoni; protegge le operazioni di Cristante sulla mediana con una sguardo che incute timore negli avversari per tutto il primo tempo. La sua generosità lo constringe ad alzare bandiera bianca nella ripresa quando i crampi lo tradiscono.

(dall’84’) BENEDICIC: S.V.

La squadra si affida a lui per le ripartenze veloci sulle corsie, buona tecnica e buona visione di gioco.

Sempre presente nelle azioni più importanti, sbaglia però un gol che avrebbe chiuso in 45′ la partita. Molta sfortuna su quel tiro che colpisce il palo interna e non entra in rete.

(dal 68′) PEDONE: S.V.

Lo vedi in faccia e capisci subito il suo ruolo: capigliatura e stile di gioco alla Borirello con un’ottima protezione di palla e tantissima pericolosità là in mezzo. Buon tiro e grande capacità di giocare con i compagni. Per lui si vocifera un ruolo in prima squadra la prossima stagione in attesa di Pazzini.

Manda in campo una squadra programmata al minimo dettaglio, il risultato è avido nei suoi confronti visto quanto prodotto ma qual che conta è il passaggio del turno. Alla squadra manca solo di saper giocare con l’aggressività del primo tempo per tutti i 90′ ed oltre ma non si può pretendere troppo visto anche il campo di questa sera.

Catania (4-3-3)

Due o tre grandi parate che tengono a galla la squadra, tra i pali dà molta sicurezza.

Prestazione sufficiente condita nel secondo tempo da una progressione che per poco termina in gol.

In panne nel primo tempo, esce imperioso nella ripresa prendendole tutte e sfiorando persiono il pari di testa.

Fatica davanti al Milan della prima frazione, meglio nella seconda parte di gara.

Inesistente per tutto il primo tempo, cerca di rifarsi nella ripresa.

A centrocampo il Milan sembra una squadra di un altro pianeta, ci mette poco la gamba e si lascia intimorire dall’aggressività rossonera. Melgio sicuramente il secondo tempo.

Abbandona anzi tempo per problemi fisici ma anche perchè il Milan dalla sua fa troppo male.

(dal 34′) GARUFI 6: lotta a centrocampo recuparando molti palloni sopratutto nel secondo tempo, da rivedere però in fase di possesso.

Corre tantissimo ed è il primo a cercare di invertire la tendenza della sua squadra in pieno declino. È in ogni zona del campo per aggredire l’avversario.

(dal 78) CARUSO 6.5: inserito sulla destra per perforare il Milan insistendo su quel lato, sfiora il pari con un diagonale di poco a lato. Buona prestazione.

Certe volte si rende protagonista di giocate eccezionali, prospetto assolutamente interessante ma deve migliorare in concretezza e giocare meglio con i compagni.

Insidioso attaccante che minaccia ma non colpisce. Troppe volte di poco in ritardo, chiuso alla grande dalla retroguardia rossonera.

Non si esprime al meglio, dialoga a stenti con il resto della sqaudra e vede poco e male la porta.

(dall’82’) ZEIKOVIC: S.V.

Manda in campo una sqaudra irriconoscibile innanzi tutto per atteggiamento che si lascia sopraffarre dal Milan. Nell’intervallo si fa sentire e la musica cambia: squadra compatta e sicura di sé convinta che il risultato si può ribaltare. Esce da sconfitto ma con orgoglio dopo questo secondo tempo che chiude una grande stagione.

 

(Giorgio Davico)