Ospite in studio a La Gazzetta dello Sport nella videotrasmissione di calciomercato condotta da Carlo Laudisa, il famoso mediatore Ernesto Bronzetti ha detto la sua sull’affare che, di fatto, ha portato Keisuke Honda al Milan. Ormai, come sappiamo, la trattativa è stata portata a termine: il giocatore ha raggiunto un accordo con il club rossonero, si tratta solo di stabilire quale sia il periodo giusto per l’arrivo in Italia, perchè il contratto di Honda scade a dicembre e Galliani vorrebbe realizzare l’operazione a parametro zero. Senonchè, c’è la concorrenza da superare, che potrebbe rendere necessario un esborso economico in più per arrivare al giapponese, che comunque ha già fatto sapere di volere il Milan, dunque da questo punto di vista non ci sono problemi. Bronzetti ha spiegato come è nata la trattativa: “Ho avuto un contatto con il fratello ma si era trattato solo di una chiacchierata informale, per rispettare i regolamenti abbiamo cominciato a parlarne più in là. C’è stato un principio di accordo, come quando una coppia si sposa: prima va in comune e poi in chiesa. Galliani in queste cose è molto bravo, sa arrivare al momento giusto e spendere il giusto”.



Bronzetti ha poi detto che “Honda vorrebbe venire da subito, ma ha accettato anche di arrivare a gennaio. Però, la prima cosa fatta da parte del Milan che è sempre molto rispettoso delle regole è stata avvisare il presidente e il direttore generale del CSKA Mosca per avviare la trattativa”. A questo punto, l’arrivo di Honda al Milan potrebbe significare che i rossoneri dovranno vendere qualcuno: il ruolo del giapponese, che ama giocare sulla trequarti, fa intuire che, al di là di Robinho ormai verso il Santos, il sacrificato sarà Kevin Prince Boateng. “Dipende da Galliani”, ha detto Bronzetti in merito, “in questo il Milan ha 5-6-7 giocatori lì davanti, dovranno fare delle valutazioni”. Infine, il mediatore di calciomercato ha raccontato un aneddoto circa la precoce fede rossonera di Honda. “Ho conosciuto per caso il fratello: mi volle conoscere perchè ho un rapporto con il Milan. All’epoca mi ha raccontato la storia di Honda, che da ragazzo si era fatto tatuare il Diavolo del Milan sulla spalla, quando ha iniziato a tirare i primi calci indossava una maglietta del Milan. Tempo fa la Juventus aveva incontrato Honda, ma non se ne è mai fatto niente”.



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