CALCIOMERCATO MILAN – Non saranno tempi semplici in casa Milan in vista della prossima primavera. Diversi giocatori, come vi abbiamo già spiegato, sono in scadenza di contratto al 30 giugno del 2014 e fra questi spicca Ignazio Abate. Il terzino destro rossonero, se non è considerato un top player del Milan, poco ci manca. Il giocatore è infatti il padrone assoluto della fascia destra e solo quando è infortunato non presenzia nell’11 titolare. Stessa cosa nella nazionale azzurra di Cesare Prandelli, dove staziona quasi sempre sulla corsia di destra. Il suo accordo scadrà il prossimo giugno e forse non tutti sanno che il suo agente è un certo Mino Raiola. Abate ha infatti cambiato procuratore negli scorsi mesi, lasciando il gruppo D’Amico-Pasqualin e affidandosi al noto italo-olandese che vanta nella propria scuderia calciatori del calibro di Ibrahimovic, Balotelli e Pogba. Difficile, secondo gli esperti del settore, non immaginare un rinnovo a cifre elevate, soprattutto tenendo conto di quanto detto sopra, ovvero, dell’importanza nell’11 titolare di Abate.
CALCIOMERCATO MILAN – Raiola farà leva sulle molte offerte che sono pervenute al proprio assistito nelle ultime settimane, su tutte, quelle del Paris Saint Germain e dello Zenit di San Pietroburgo. Abate sogna in particolare Parigi, dove ritroverebbe il suo grande amico Zlatan Ibrahimovic nonché l’ex compagno Thiago Silva. Si mormora che Raiola voglia strappare un accordo da 3,5/4 milioni di euro, equiparando quindi Abate a Balotelli, Kakà e Mexes, i tre più pagati a Milanello. In attesa di novità dal fronte Abate è stata chiarita la questione Boateng-Schalke 04. La Bild, riportando le dichiarando del general manager Heldt, aveva parlato di addio del ghanese al Milan per problemi di razzismo ma è arrivata la secca smentita: «Dopo aver consultato il nostro general manager Horst Heldt, ho avuto conferma che le mie affermazioni sono state travisate – ha spiegato il ds dello Schalke, Peters – mi ha confermato che gli episodi di razzismo che hanno riguardato Boateng non sono stati la ragione principale del suo addio al Milan. Non appena avrò la possibilità di parlare con Kevin mi scuserò anche con lui. Non era certo mia intenzione puntare il dito e condannare il Milan ed i tifosi italiani per questo motivo». Caso chiuso.