Grandi manovre in avanti per il Milan, è arrivato Matri ed è tornato Kakà. Attacco super affollato con anche Balotelli, El Shaarawi, Pazzini e Robinho. Tanti giocatori e il rischio di trovare pochi spazi, soprattutto per quanto riguarda Pazzini che al momento si vede chiuso dall’intoccabile Balotelli e dell’ex juventino Matri. La società stima molto il Pazzo e aspetta il suo rientro, ma non è da escludere che a gennaio possa voler cambiare squadra, per giocare di più: Roma e Sampdoria sono alla finestra, il Milan d’altra parte avrebbe giù pronto il sostituto. L’idea è quella di riportare a Milano Alberto Paloschi, frutto del vivaio e attualmente in compartecipazione con il Chievo (l’accordo tra le società è stato rinnovato in estate). Galliani, stando a quanto riporta goal.com, ne avrebbe già parlato con Campedelli. Si proverà a chiudere a gennaio, ma l’impressione è che a giugno si possa mettere il tutto nero su bianco. Il giocatore non ha mai nascosto il desiderio di tornare al Milan e l’ottimo avvio di campionato, con la doppietta contro il Napoli, pare aver convinto la dirigenza. Resterebbe da sistemare Pazzini, che desidera giocare con continuità.
Tutto chiarito fra Milan e Schalke 04. Il centrocampista ex rossonero Kevin Prince Boateng, è uscito allo scoperto nelle scorse ore facendo chiarezza una volta per tutte sul suo addio al club meneghino. Dopo il “giallo” relativo al razzismo, creatosi in quel di Gerlsenchirken nelle scorse ore, il nazionale ghanese ha preso la parola, spiegando: «Visto che casino che è successo? Mi dispiace veramente per quello che ha detto Peters, perché non è assolutamente vero. Io non ho mai detto di voler lasciare l’Italia a causa del razzismo. Se ho deciso di chiudere la mia esperienza al Milan l’ho fatto semplicemente per andare a giocare in un campionato che è più adatto al mio modo di intendere il calcio. Ripeto quello che è stato detto da Peters è falso». Il Peters a cui si riferisce Boateng è il tesoriere dello Schalke 04 che in un’intervista alla Bild di pochi giorni fa aveva associato l’addio dell’ex rossonero ai noti episodi di razzismo che si sono verificati negli ultimi anni in Italia, su tutti, la famosa amichevole invernale a Busto Arsizio contro la Pro Patria.
Caso risolto quindi, con Boateng felice in Bundesliga e il Milan che ha intascato i suoi 10 milioni di euro circa e nel contempo si è liberato di un giocatore un po’ scomodo. Nel frattempo ha parlato anche Paul Pogba, il “bambino d’oro” di casa Juventus. Il gioiello della nazionale francese ha ammesso contatti non soltanto con la Signora ma anche con il Milan prima del suo sbarco in Serie A di due estati fa: «Se c’erano altri club sulle mie tracce? Sì, però io avevo in testa solo la Juve. All’epoca sentì Chelsea e Arsenal, in Italia il Milan. Ma nessuno è come la Juve». Un’indiscrezione che era circolata anche in occasione del trasferimento dello stesso Pogba a Torino (si parlava anche di Inter) ma che non era mai stata confermata pubblicamente se non fino ad oggi. Del resto era facile associare l’ex United ai rossoneri, visto che il procuratore del gioiello transalpino è un certo Mino Raiola, uno che è di casa a Milanello dopo le molteplici operazioni targate Ibrahimovic, Robinho, Van Bommel, Emanuelson e Balotelli.
Torna a parlare l’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani, e lo fa in occasione della conferenza stampa di presentazione di Nivea, uno dei main sponsor del Milan. Il numero due di via Turati ha toccato svariati argomenti fra cui il mercato ed in particolare il futuro di El Shaarawy. Il Piccolo Faraone sembra essere finito ai margini dell’11 titolare rossonero quanto di quello azzurro di Cesare Prandelli, ma in casa Milan non sono affatto preoccupati. C’è chi ipotizzava una cessione a gennaio, destinazione Borussia Dortmund, ma ascoltando le parole di Galliani la realtà sembra ben diversa dalle indiscrezioni. Il plenipotenziario meneghino ha infatti voluto spendere solo elogi per il 21enne attaccante del Diavolo: «Se siamo in Champions, parte del merito è suo. E’ un ragazzo di 20 anni che ha bruciato le tappe: crescere rapidamente è difficile. Il giudizio nei suoi confronti è assolutamente positivo, ha un contratto di 5 anni e crediamo in lui. Inoltre, ha mostrato grande vicinanza a questi colori: quest’estate se avesse voluto sarebbe potuto andare in un club in cui avrebbe incassato il triplo dei soldi».
Nessun ripensamento Milan nei confronti dell’italo-egiziano quindi, e il Faraone dovrà solo trovare un po’ di fiducia in se stesso e prima o poi tornerà al gol. E’ vero anche che quest’anno dovrà sgomitare e non poco per ottenere un posto da titolare, vista la fortissima concorrenza di Milanello. Fra i nuovi arrivati c’è anche Ricardo Kakà. Il suo è stato un ritorno in pompa magna che ha portato un carico di entusiasmo enorme sia fra gli stessi giocatori del Milan quanto fra i tifosi. Lo si è capito ieri sera quando il brasiliano ha presenziato all’Adidas Store di Corso Buenos Aires in Milano, rilasciando anche qualche parola: «Sono felice per tutto questo entusiasmo e vivo la stessa tensione di quando, 10 anni fa, ero solo un ragazzino che stava per esordire nel Milan. E’ esattamente la stessa cosa. Mi auguro di riuscire a stupire anche me stesso». Il Milan affronterà tre gare in pochi giorni, fra cui la sfida di Champions contro il Celtic: Ricky ci proverà anche se ha ammesso di essere all’80%.