Kakà si sospende lo stipendio. Il brasiliano, infortunatosi nel corso di Torino-Milan, sua partita di ritorno dopo quattro anni – si parla di 3/4 settimane di stop – ha spiegato attraverso un video diffuso oggi il perchè del suo gesto. Nobile, senza dubbio: in una realtà in cui dominano stipendi faraonici e lunghe trattative per non perdere nemmeno un centesimo, Kakà che ha già rinunciato a gran parte del suo ingaggio ha dimostrato che, evidentemente, il legame a maglia e tifosi conta decisamente di più. Ora il popolo del Milan spera che il brasiliano possa realmente tornare nei tempi previsti, e il suo stop non debba invece essere più lungo.



Lesione all’adduttore sinistro: questa la prima diagnosi rilevata dagli esami medici che Ricardo Kakà ha effettuato in seguito all’infortunio riportato contro il Torino. Aveva sognato un altro ritorno il brasiliano, così come i tifosi: invece all’Olimpico il Milan è andato sotto di due gol e ha recuperato solo con un rigore in extremis a seguito di un episodio brutto. Al di là di questo, i rossoneri hanno subito per tutta la partita sul piano del gioco. Questa mattina poi si sono svegliati con brutte notizie: come se non bastasse l’infortunio patito da Riccardo Montolivo, anche Kakà si deve fermare. Si parla di un mese di stop, ma a scalfire questa previsione e farla sprofondare verso scenari peggiori ci ha pensato una dichiarazione dell’ultim’ora dello stesso brasiliano, che ha fatto sapere di volersi autosospendere lo stipendio. “Fino a quando starò bene chiedo solo vicinanza e sostegno”. La questione puzza: il Milan ha già avuto un precedente, quello di Fernando Redondo che allo stesso modo si era sospeso l’ingaggio. Allora, però, si trattava di un infortunio molto più serio, tanto che il centrocampista argentino, fattosi male nel precampionato della stagione 2000/2001, nelle sue quattro stagioni in rossonero giocò a stento 20 partite. Naturalmente attendiamo voci ufficiali e diagnosi mediche accurate – quello che riporta anche il sito del Milan – ma il sospetto viene naturale: perchè Kakà deciderebbe di autosospendersi lo stipendio per 3/4 settimane? D’accordo l’amore e la riconoscenza per la società, d’accordo la generosità e la correttezza, ma un infortunio di un mese è qualcosa che si vede tante volte; soprattutto, la cifra che i rossoneri sborserebbero nel periodo non sarebbe certo in grado di intaccare le finanze del club. Messa così, c’è il serio timore che il trequartista sia costretto a fermarsi a lungo, e questa per il Milan e Massimiliano Allegri sarebbe una grande tegola, perchè sarà pur vero che fino a due settimane fa Ricky a Milanello non c’era, ma è altrettanto sacrosanto che Adriano Galliani ha puntato tantissimo sul suo ritorno, a livello più di immagine che tecnico, perchè le questioni del campo per il momento dicono che c’è un po’ di confusione tra dettami tattici, moduli che non girano e giocatori fuori forma. La speranza naturalmente è che Kakà abbia voluto dare un segnale indipendentemente dalla gravità delle sue condizioni, in un periodo in cui tanti giocatori sono fuori (anche Andrea Poli potrebbe non farcela per la partita di Champions League contro il Celtic) come dire, sono venuto per giocare e dare una mano e non per stare in infermeria, perciò voglio essere pagato per quello per cui mi avete ripreso. Il timore però è che non sia così, e che Kakà prima dei medici (o, chissà, dopo gli esami) abbia capito che la cosa andrà per le lunghe. E allora, questo grande ritorno al trequartista e agli amori che fanno giri immensi, che fine farà? (Claudio Franceschini)



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