Lui sbaglia. Perché ha un carattere difficile, comportamenti spesso esagerati dentro e fuori dal campo. E’ sempre nervoso e un po’ narciso. E’ stato fatto crescere all’Inter, a 19 anni, all’ombra di Zlatan Ibrahimovic e chissa perché ora in tanti si stupiscono di come Mario Balotelli, dell’alter ego svedese, abbia preso tanto, se non tutto. Vita difficile, nero di pelle e a volte nell’animo, accerchiatore di elogi e di critiche, per lui e verso di lui non c’è un commento, una sensazione, un’analisi che contempli qualche minima sfumatura: o viene favorito perché “si butta” in area o viene sfavorito perché gli arbitri ormai “non li inganna più”. O va protetto perché viene fischiato per il colore della pelle o è comprensibile che venga fischiato perché “è antipatico”. Va detto che, in questo senso, è unico: uomo, giocatore e personaggio anche oltre Ibrahimovic. Che a 23 anni era appena sbarcato in Italia sotto l’egida di Luciano Moggi. Ma un conto è se questi discorsi riempiono di parole gli stadi, i bar, i salotti televisivi: un altro è se arrivano a contaminare, per non dire condizionare i referti arbitrali al termine delle partite di Serie A. “Doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (una giornata); per avere, all’atto dell’espulsione, rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose ed intimidatorie (due giornate); infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”. Questo recita il comunicato ufficiale della Lega Serie A, trasmesso nel pomeriggio e destinato a raccogliere polemiche non solo nel clan Milan. Oltre a Mario, infatti, le decisioni del giudice Tosel coinvolgono anche la curva rossonera: “Obbligo di disputare una gara con il settore dello stadio denominato “secondo anello blu” privo di spettatori: alla Soc. MILAN per avere alcuni suoi sostenitori, collocati in un settore dello stadio denominato “secondo anello blu”, in tre circostanze (prima dell’inizio della gara, all’ingresso delle squadre in campo ed al 19° del secondo tempo) indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria un coro insultante, espressivo di discriminazione per origine territoriale (artt. 11, numeri 1 e 3 e 18, comma 1 lettera e) CGS); infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale”. Tutto ciò in una giornata in cui sono stati registrati episodi analoghi a Reggio Emilia per Sassuolo-Inter, con nessuna sanzione perché probabilmente nulla è stato riportato a referto. Resta da capire se il vero limite è, in questo caso, la disparità di giudizio che è propria dell’essere umano oppure la solita, funesta, inarchiviabile sudditanza psicologica che stavolta, per gli “amanti” del genere, colpisce proprio la società “più protetta degli ultimi vent’anni”. E allora, se così, resta solo da augurarsi che la doppietta Balotelli-Curva Sud colmi il “credito” con i rigori maturato in questo 2013. Vero, Della Valle? Vero, Bonolis?