L’ultimo acquisto del Milan si chiama Adel Taarabt. Ha 24 anni ed è marocchino; arriva a Milanello con un anno di ritardo, visto che già la scorsa estate i rossoneri avevano tentato di acquistarlo. Grande talento, ma considerato anche una “testa calda” per qualche comportamento non proprio oxfordiano dentro e fuori dal campo; attenendoci al rettangolo verde, Taarabt si è segnalato come ottimo centrocampista offensivo, potendo giocare dietro la punta o allargarsi sulla fascia. La sua carriera inizia nelle giovanili del Lens; a 17 anni viene aggregato alla squadra B, con cui gioca 14 partite. Nel frattempo fa qualche incursione in prima squadra, ma riesce a mettere insieme una presenza in campionato prima di essere venduto al Tottenham. Anche qui le cose non vanno bene: poche presenze in una squadra con una rosa ampia e dalle tante possibilità, un solo gol in FA Cup e quindi il trasferimento al , dove finalmente esplode: nel 2010-2011 il club londinese, allenato da Neil Warnock, centra la promozione in Premier League e Taarabt mette a segno 19 reti in campionato. L’anno seguente però cominciano i guai: tante apparizioni ma pochi gol  e un rendimento non sempre impeccabile. La squadra si salva, ma l’anno seguente conosce la retrocessione e per il maricchino non ci sono più spazi: finisce al Fulham in prestito. Per lui inizia ora la nuova avventura in Serie A. La sfrontatezza non gli manca: quando ancora giocava nel QPR ed il suo nome era stato accostato al Milan ebbe a dire che “in Serie A vorrei giocare solo per i rossoneri”; e aggiunse poi “se la maglia numero 10 del Milan ce l’ha Boateng, allora posso averla anch’io”. Flashback: il ghanese, oggi allo Schalke 04, all’epoca aveva giocato nel Tottenham insieme a Taarabt, e spesso guardava le partite dalla tribuna. Grande amico di Zinedine Zidane, non ha mai nascosto la “diffidenza” nei confronti dell’ex fantasista per le sue scelte professionali: “Lui è algerino ma ha scelto la nazionale francese e poi è andato a Madrid; io invece che potevo giocare per la Francia ho deciso per il Marocco, perchè ogni volta che sento l’inno nazionale mi emoziono”. Personaggio che ha sempre parlato fuori dai denti e senza peli sulla lingua, divenne una “celebrità” nell’ottobre del 2011. Al Craven Cottage, dopo un primo tempo da incubo, il marocchino ebbe una violenta discussione con Neil Warnock che lo sostituì; 



Decise allora di lasciare lo stadio in anticipo, e si diresse verso un pub del quartiere Fulham dove fu visto dai tifosi (che a loro volta se ne erano andati prima – la partita finì poi 6-0 per i Cottagers) con i quali scambiò qualche foto prima che l’atmosfera diventasse rovente e il giocatore fosse costretto a scappare in autobus. Genio e sregolatezza insomma: ai tempi del Tottenham veniva presentato come “il nuovo Ginola” ed effettivamente qualche colpo lo aveva anche fatto vedere, ma con troppa discontinuità ed “effetti speciali” non necessari. Ai tempi del QPR i tifosi cantavano agli avversari “Taarabt è troppo per voi”; il marocchino festeggiava i gol mostrando magliette con la scritta “I love Allah” e professava la sua fervente fede musulmana sostenendo che “gli atleti musulmani conducono una vita più salutare”; salvo poi essere fotografato insieme a Marouane Chamakh intento a fumare il narghilè. La speranza, per tutti i tifosi del Milan, è che a San Siro si vedano solo i colpi in campo, e non quelli fuori. 



(Claudio Franceschini)

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