Si è chiusa da pochi minuti la presentazione di Keisuke Honda, nuovo numero 10 del Milan e primo giocatore giapponese nella storia della squadra rossonera. Un evento spettacolare, come nella tradizione della società milanista, che si è aperto con una clip girata con Honda all’interno di San Siro, le parole di Federico Buffa e le note di “Il mondo” di Jimmy Fontana. Al fianco del nipponico c’era Adriano Galliani, che si è detto orgoglioso di poter presentare un giocatore che da piccolo sognava di giocare nel Milan. Honda ha confermato la sua passione per la serie A, parlando pure di un tema scritto a 12 anni sul suo sogno di diventare calciatore in Italia, e ora vuole dimostrare il suo valore sul campo. Il giapponese non si sbilancia però sulle possibilità di giocare già domenica sera a Sassuolo, anche perché è reduce da un lungo viaggio e in precedenza da un periodo di inattività dopo l’ultima partita giocata con il Cska Mosca. Galliani su questa domanda ha commentato: “Ci sarà tempo di ammirarlo per tre anni in mezzo, non ci sono pressioni per farlo giocare già domenica”. Di certo il sogno di Honda è vincere la Champions League, mentre ritiene concreto l’obiettivo di vincere lo scudetto nella prossima stagione giocando al fianco di campioni quali Kakà e Mario Balotelli. L’ex giocatore del Cska ha molto insistito sulla professionalità: “So che vi aspettate molto da me, dovrò fare il mio meglio in campo, segnare tanti gol e fare assist. Per me è importante il calcio, ho bisogno di giocare e vincere, quindi fuori dal campo penso a riposare ed allenarmi”, ha sottolineato, pur concedendosi una piccola battuta chiedendo ai giornalisti presenti di indicargli i migliori ristoranti di Milano (“città che mi piace molto”). Rifiuta i paragoni con i samurai, tuttavia Honda ha comunque ammesso che il suo impegno è sempre quello di dare il massimo, anche perché “quello che conta è il rendimento sul campo, il resto è secondario”. Il giapponese si dichiara consapevole del fatto che la serie A è più difficile tatticamente, quindi è pronto a seguire tutti i consigli dell’allenatore, ma è chiaro sulla sua posizione in campo: “Sono un trequartista”. Honda ha svelato pure alcuni consigli ricevuti da Alberto Zaccheroni, ex allenatore rossonero e oggi c.t. proprio del Giappone: “Mi ha detto che il Milan è il top e che dovrò impegnarmi al massimo”. Una frase però farà particolarmente piacere a tutti i tifosi rossoneri: “Mi hanno seguito anche altre squadre, ma ho lasciato scegliere il mio cuore che mi diceva di venire a giocare al Milan”.
Mancano ormai pochi minuti alla presentazione ufficiale di Keisuke Honda, nuovo acquisto del Milan. Keisuke Honda è il quinto calciatore giapponese a mettere in piede nella Serie A italiana. Il pioniere è stato Kazuyoshi Miura: attaccante che in patria segnava tantissimo ed era il simbolo dell’emergente calcio nipponico, lo acquistò il Genoa nel 1994: con il Grifone però le cose non andarono troppo bene, 21 presenze e 1 gol anche se quell’unica rete arrivò nel derby contro la Sampdoria. Ben altra fortuna ebbe Hidetoshi Nakata: Luciano Gaucci, all’epoca presidente del Perugia, fiutò l’affare dal punto di vista del marketing e al tempo stesso si portò in casa un ottimo giocatore, capace di segnare 10 gol nella sua prima stagione con gli umbri per poi essere ceduto alla Roma, dove risultò decisivo per la vittoria dello scudetto. In seguito Nakata si trasferì a Parma, di qui in prestito a Bologna e poi alla Fiorentina, chiudendo la sua esperienza in Serie A con 181 presenze e 24 gol. Nel frattempo la Reggina si era assicurata Shunsuke Nakamura dagli Yokohama Marinos. Mancino educatissimo, specialista nei calci di punizione, con la maglia amaranto mise a segno 11 gol in 81 partite prima di essere ceduto al Celtic. Infine il più recente, Yuto Nagatomo: terzino sinistro messosi in luce al Mondiale 2010, lo acquista il Cesena ma già a gennaio (dopo 16 partite) l’Inter se lo aggiudica in uno scambio di prestiti con Davide Santon. Due gol nella prima metà di stagione, quest’anno ha iniziato alla grande timbrando il cartellino già in 4 occasioni. Con Honda sarà grande derby: l’appuntamento con Milan-Inter è per l’inizio di maggio 36esima giornata di campionato.
Il calciomercato invernale è ufficialmente aperto da meno di una settimana, e il Milan ha già messo a segno il primo colpo. Oggi alle ore 12,30 presso il centro sportivo di Milanello sarà ufficialmente presentato Keisuke Honda (diretta sul canale tematico Milan Channel – canale 230 del pacchetto Sky – all’interno del programma Milan Channel Live; collegamenti garantiti su Sky Sport 24, canale 200, inoltre la presentazione sarà in esclusiva per il Giappone su Sky Perfect Japan). Si tratta di un trequartista giapponese di 27 anni (è nato il 13 giugno 1986); i rossoneri lo puntavano da tempo, e alla fine sono riusciti ad acquistarlo vincendo le resistenze del Cska Mosca, il club nel quale giocava dal 2010 (trasferitosi dal Venlose, società olandese). Non è stata una trattativa facile: di fatto l’accordo con il calciatore è arrivato subito, ma Adriano Galliani ha lavorato per tutta l’estate nel tentativo di portarlo subito in rossonero. Per farlo era disposto anche a spendere; il contratto di Honda con il club russo è scaduto lo scorso mese di dicembre, perciò a gennaio – come è poi avvenuto – il calciatore sarebbe arrivato a parametro zero. Il Cska però ha fatto muro, rifiutando tutte le proposte del Milan e chiedendo non meno di 5 milioni di euro, troppe per le casse rossonere. Così in agosto Galliani ha affrettato l’operazione Kakà, non mollando però Honda che infatti è poi arrivato alla corte di Massimiliano Allegri. Nel corso degli anni in Europa abbiamo imparato a conoscerlo; gioca prevalentemente dietro le punte, ma può agire anche sull’esterno ed è per questo ruolo che la Lazio lo aveva adocchiato nell’inverno del 2012, senza tuttavia riuscire a portarlo in Italia. Vanta 52 presenze e 20 gol con la nazionale dei Giappone, dove è allenato da Alberto Zaccheroni che ne ha parlato molto bene; l’Italia lo ha affrontato nell’ultima edizione della Confederations Cup, dove ha destato un’ottima impressione ed è andato a segno su calcio di rigore. In precedenza, quando era un giocatore in rapida ascesa, lo aveva affrontato l’Inter nei quarti di finale di Champions League. A proposito: avendo giocato tutte le gare della massima competizione europea in corso (476 minuti, con due gol e due assist) il Milan non lo potrà inserire nella lista da consegnare alla UEFA. Ha scelto il numero 10, liberato da Kevin Prince Boateng che la scorsa estate è tornato in Bundesliga; un numero importante, ma che al Milan non è mai stato il più affascinante (a differenza del 9). Nel corso degli anni è stato indossato, da quando esiste la numerazione fissa, da Dejan Savicevic, Zvonimir Boban, Manuel Rui Costa e Clarence Seedorf oltre appunto a Boateng. Un’eredità comunque pesante: tutti questi calciatori hanno vinto scudetti con i rossoneri, e forse il solo portoghese non ha mantenuto quelle che erano le attese su di lui. Honda si è legato al Milan con un contratto di tre anni e mezzo, fino al 30 giugno 2017.
Arriva dunque un altro giocatore offensivo alla corte di Massimiliano Allegri. I tifosi lo hanno accolto con entusiasmo, anche se forse dal punto di vista tecnico Honda non è esattamente quello che serviva al Milan. Nel reparto offensivo c’è un po’ troppo affollamento, ora come ora: in attacco ci sono Mario Balotelli, Alessandro Matri, Giampaolo Pazzini e Robinho; come trequartisti Kakà e Riccardo Saponara, oltre a Valter Birsa. Sette giocatori per tre posti, poichè i rossoneri giocano ormai stabilmente con il 4-3-1-2 a meno che non ci sia un’ulteriore inversione di tendenza. Non è la prima volta che il Milan si concentra esclusivamente sull’attacco: anche in estate la dirigenza era stata contestata per il mancato arrivo di rinforzi in difesa e a centrocampo. Galliani ci ha messo una pezza qualche settimana fa, andando ad acquistare Adil Rami svincolatosi dal Valencia; la speranza di tutti i tifosi rossoneri è che il francese possa bastare per dare maggiore solidità a un reparto che da due o tre anni è finito sotto la lente d’ingrandimento della critica per i troppi gol subiti, in particolar modo su calcio da fermo. Per quanto riguarda gli attaccanti, è probabile che qualcuno parta: in questo senso c’erano state voci su Mario Balotelli, pur se le presunte parole di Slivio Berlusconi circa la volontà di venderlo sono state smentite dalla società e dallo stesso Super Mario, che proprio ieri ha espresso il suo desiderio di restare. A poter fare le valigie sono principalmente in due: Robinho, “reo” di essersi allontanato dalla squadra nel giorno del derby (era in Brasile con alcuni amici), pare destinato a tornare in Brasile con un’operazione non andata in porto un anno fa (c’è sempre il Santos su di lui). Matri non ha convinto, ha segnato appena un gol nelle 19 partite giocate e, nonostante sia arrivato al Milan da pochi mesi, potrebbe già essere sacrificato in nome di un tesoretto da utilizzare poi a giugno. Infine c’è da chiarire la posizione di Stephan El Shaarawy: ormai appare chiaro che, infortuni a parte, il Faraone è rimasto ai margini del progetto rossonero e per lui si sta aspettando l’offerta giusta, perchè a parte Balotelli è il giocatore più appetibile sul calciomercato. Insomma: Honda dovrà sgomitare per giocarsi una maglia da titolare, ma intanto il suo l’ha già fatto dal punto di vista del marketing perchè sono tantissimi i giornalisti giapponesi accreditati a Milanello, e ancor di più saranno le maglie rossonere che il calciatore, specialmente nella stagione che precede i Mondiali, farà vendere in patria e non. Non resta allora che dare la parola a lui, per le sue prime dichiarazioni da calciatore del Milan: la presentazione di Keisuke Honda sta per cominciare…