Quattro pareggi e due vittorie: questo è il ruolino di marcia del Milan alla vigilia della sfida della decima giornata di Serie A contro il Palermo. Gli uomini di Inzaghi cercano la loro quinta vittoria stagionale per sorpassare l’ammucchiata di squadre sopraggiunte a cavallo tra la zona Champions e quella Europa League e piazzarsi al terzo posto. Certo, a braccetto con la Sampdoria e, forse, con la Lazio ma in questi tempi cupi va pur bene così. Diverso il percorso del Palermo, decisamente irto di ostacoli e curve pericolose: i siciliani hanno confezionato sì buone prestazioni con avversari di livello (Inter, Napoli) ma si sono resi protagonisti anche di scivoloni grossolani (Lazio, Empoli). A San Siro Iachini cerca la continuità; il mister dei rosanero sa bene che fare punti contro un grande club potrebbe caricare l’ambiente in vista dei prossimi impegni più abbordabili. Veniamo subito alla cronaca del match. Inzaghi stupisce tutti per almeno tre scelte di formazione: il rientro di Diego Lopez in porta, l’esordio stagionale dal 1′ di Saponara in posizione di mezzala e la scelta di voler puntare ancora su Torres in attacco nonostante lo spagnolo non sia al meglio e Pazzini scalpiti. Succede tutto  nel primo tempo con il Palermo che espugna San Siro per 2-0 grazie ai gol segnati da Zapata (autogol) e Dybala. Si capisce subito che per il Milan non sarà una serata facile ovvero al 2′ quando Vazquez, favorito da un errore della difesa rossonera, si invola verso la porta e chiamando Diego Lopez a un grande intervento per congelare il risultato. Nella stessa azione Alex si infortuna; al suo posto entra Zapata. Il Milan reagisce e sfiora il gol prima con Poli, tocco fuori su assist di Menez, poi con lo stesso francese, rasoiata dal limite terminata sul fondo, quindi con Torres, colpo di testa che non inquadra la porta di Sorrentino. E’ solo un’illusione perché il Palermo si porta in vantaggio dagli sviluppi di un corner: il pallone calciato in area viene deviato nella propria porta da Zapata con un maldestro tentativo di testa ad anticipare Munoz. Passano pochi minuti e i rosanero trovano il 2-0 grazie a Dybala bravo a saltare il colombiano con uno sprint eccezionale e battere Diego Lopez con un tiro imparabile. A questo punto i locali vanno in confusione e rischiano seriamente l’imbarcata con Dybala, ben servito da Barreto, che sbaglia il 3-0. Nel finale anche il capitano dei siciliani ha la chance di calare il tris ma Lopez si supera deviando in angolo. Nel secondo tempo Inzaghi richiama in panchina Poli ed inserisce El Shaarawy per passare al 4-2-3-1 ma il Faraone è spento e non riesce mai a saltare l’uomo (a turno Morganella e Andelkovic). Al 67′ Superpippo toglie Honda e inserisce pure Pazzini ma ogni mossa è vana: il Milan non riesce a rendersi pericoloso e incassa la sua seconda sconfitta stagionale. Applausi al Palermo, arrivato a Milano per giocarsi la sfida a viso aperto. Non solo il risultato ma anche i numeri danno ragione alla squadra di Iachini: 13 tiri di cui 7 in porta e 57% di pericolosità. Il Milan ha calciato verso i pali di Sorrentino per 14 volte ma solo 3 volte ha impensierito il portiere rosanero. Poco male per il 38% di possesso palla perché al Palermo è bastato un tempo per sbancare San Siro e mettere il Diavolo in ginocchio. Milan, sicuro che sei da terzo posto? 



Ecco adesso le dichiarazioni dei due allenatori al termine della partita come riportate da TMW. Queste le parole di Inzaghi: “Il Palermo è una squadra difficile da affrontare, ha fatto bene anche a Napoli e a Torino. Abbiamo avuto delle occasioni prima del loro vantaggio, poi loro sono stati bravi a segnare e hanno meritato la vittoria. La crescita passa anche da queste partite e queste batoste. Faccio mea culpa per questa prestazione, io sono il primo responsabile. Ora riguarderò la partita per capire i motivi della sconfitta, ma dobbiamo subito voltare pagina e pensare alla trasferta di Genova Il Milan ha fatto tante cose positive finora, stasera è stata una partita nata male e finita peggio. Il processo di crescita passa per questi momenti, forse ci eravamo illusi e ci dispiace per il pubblico. Complimenti al Palermo, noi veniamo da un ottavo posto e teniamo i piedi ben saldi a terra”. Di umore opposto Iachini, allenatore dei rosanero: “Dobbiamo sempre credere nel nostro calcio e nel lavoro che facciamo. Stasera abbiamo giocato una grande partita contro una grande squadra. Abbiamo giocato con intensità ed aggressività, con personalità, meritando il successo. Questa vittoria è un premio per noi, che spesso non abbiamo raccolto quanto seminato, e per la società e i tifosi. Dybala? Paulo è un giocatore che si allena con umiltà e gioca con grande personalità, ha tutte le credenziali per ambire ad un futuro in una grande squadra”.



Il minuto numero 26 è invece quello del raddoppio palermitano. Merito di Paulo Dybala che vince il duello fisico con Zapata entrando in area, e batte il portiere Diego Lopez con un preciso tiro di sinistro sul secondo palo. Terzo gol in questo campionato per l’attaccante argentino.

Al 23′ minuto di gioco il Palermo passa in vantaggio a San Siro. Calcio d’angolo dalla bandierina di sinistra: cross arcuato al centro dove Zapata colpisce di testa all’indietro nel mucchio, insaccando per sbaglio nella propria porta. Rosanero avanti. Episodio sfortunato per il difensore colombiano che al 3′ minuto era subentrato all’infortunato Alex. 



L’ultimo Milan-Palermo è stato deciso da Mario Balotelli: era la ventinovesima giornata del campionato 2012-2013 e l’attaccante azzurro fu protagonista con una doppietta. SuperMario realizzò un gol per tempo, il primo su calcio di rigore da lui stesso procurato (trattenuta di Aronica). Nel secondo tempo Balotelli chiuse i conti capitalizzando una buona iniziativa di Mbaye Niang, e sfruttando l’incertezza di Sorrentino. Che oggi sarà di nuovo in campo al pari di altri protagonisti di quella partita, come De Sciglio El Shaarawy o Dybala.

Milan e Palermo chiuderanno il programma domenicale della 10^giornata di campionato. Un sottile filo rossonero lega l’allenatore del Palermo Giuseppe Iachini ad una sera di vent’anni fa, quando nella Coppa Italia 1994-1995 i rosanero furono di scena a San Siro. Nel secondo turno della competizione i siciliani fecero l’impresa, sbancando lo stadio Giuseppe Meazza con il punteggio di 0-1 (manca però il lieto fine, perchè i rossoneri vinsero il ritorno ai rigori). Il match-winner? Proprio lui, Iachini, che di quel Palermo era il mediano titolare. Con un bel colpo di testa da centro area beffò il portiere del Milan Sebastiano Rossi, impresa non da poco a quel tempo se consideriamo che nel campionato precedente i rossoneri avevano subito solo 15 gol; in particolare Rossi stabilì il record assoluto di imbattibilità in Serie A, con 929 minuti senza incassare reti dalla 16^ alla 26^ giornata. Era il cosiddetto ‘Milan degli invincibili’, che si laureò campione d’Italia e anche d’Europa, nella storica finale di Atene contro il Barcellona. Ebbene di rientro dalle vacanze il Palermo di Iachini riuscì a confezionare lo sbambetto: oggi il successo a San Siro avrebbe connotati meno storici, ma non ditelo a Iachini…

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