La contestazione dei tifosi del Milan, annunciata in settimana e andata in scena all’arrivo del pullman dei giocatori a San Siro, non si è certo placata dopo la sconfitta interna rimediata contro il Parma (2-4), la settima in dodici partite della gestione di Clarence Seedorf. Nessuna violenza, nè tentativi di abusarne: si è trattato di una protesta “pacifica”, se così si può chiamare. Prima della gara odierna cori, insulti, striscioni con inviti “coloriti” a levare le tende, qualche apprezzamento (si fa per dire) anche nei confronti di Mino Raiola, finito indirettamente nell’occhio del ciclone per essere l’agente di Mario Balotelli, uno dei principali contestati. Dopo la partita, che lascia il Milan a quota 35 punti in classifica e ormai con l’impossibilità di arrivare anche in Europa League, una delegazione della curva Sud ha incontrato Clarence Seedorf e alcuni calciatori: Balotelli, Bonera, Abate e Kakà. Il tecnico olandese l’ha poi descritta come una cosa pacifica, mentre SuperMario ha fatto sapere che cercherà di impegnarsi al massimo nelle prossime uscite. Vada come vada, ci sentiamo di schierarci con Adriano Galliani che prima della partita ha candidamente ammesso di essere molto triste per la contestazione, ribadendo come negli ultimi 15 anni il Milan abbia sempre raggiunto le coppe europee e in 13 di queste 15 stagioni abbia giocato la Champions League, vincendola (aggiungiamo noi) due volte. “Si ricorda sempre l’ultimo risultato” ha amaramente ricordato, riferendosi anche al numero dei gol di Balotelli “senza il quale non saremmo arrivati in Champions League. Mario ha fatto tanto per il Milan e continuerà a farlo; non penso che con le contestazioni si possa tirar fuori il meglio dai calciatori”. Un pensiero c’è stato anche per Massimiliano Allegri, quando all’amministratore delegato del Milan è stato chiesto di fare luce su certe frecciatine che il toscano e Seedorf si sarebbero lanciati: “L’ho sempre difeso, ma non è vero che non volevo Seedorf: l’ho sempre voluto anch’io, dopo 22 punti nel girone d’andata era difficile continuare come prima”. La prossima partita del Milan è domenica sera in casa di una lanciata Lazio: al di là di quale sarà il risultato, la stagione rossonera è comunque compromessa. Nel frattempo i tifosi hanno emesso un comunicato nel quale hanno parlato di giocatori “mercenari”, di “mele marce” da far fuori e di giocatori seri che devono tirare su il gruppo. Certo, ogni tanto bisognerebbe fare mente locale e pensare che in un campionato e in una stagione esistono gli avversari, e se per una volta Atletico Madrid, Parma e altre squadre si dimostrano più forti beh, la storia di questo sport e di tutti gli sport è ciclica e arriveranno momenti migliori, come del resto tanti ci sono già stati a Milanello.