A tutto tondo, e al veleno. L’ex capitano del Milan ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport e, oltre a parlare di calciomercato (clicca qui per approfondire) ha toccato altri temi in questo periodo di grave crisi per i rossoneri. Per esempio quelli che, per l’appunto, riguardano il suo passato con il Diavolo: “Soffro vedendo il Milan in questa situazione. Ho due figli che giocano nelle giovanili e mi sento parte del club”. Ricorderete, nel 2009, quell’addio poco consono a una bandiera come lui, uno che ha dato tutto per la maglia rossonera: i fischi della curva Sud, qualche striscione poco simpatico, vecchi conti da regolare per il fatto che Maldini, queste le versioni ufficiose, non si è mai piegato alle logiche degli ultras e non ha mai approvato certi atteggiamenti del tifo organizzato. Si torna sempre lì: domenica la contestazione della curva, l’incontro di una delegazione con Clarence Seedorf e quattro giocatori, le accuse di scarso impegno a Mario Balotelli. Oggi Maldini si concentra più che altro dell’organizzazione. “Serve quella oltre alle grandi idee e alla passione. Al Milan è rimasta solo quest’ultima, e non basta”. C’è forse anche sassolino da togliersi dalle scarpe: tutti sanno di un ruolo tecnico che l’ex difensore avrebbe dovuto ricoprire all’interno della nuova dirigenza, è noto che sarebbe dovuto essere lui il successore di Adriano Galliani, “ma poi non ho più sentito nessuno”. Ed è forse per questo che adesso Maldini parla di un Galliani che “si sente onnipotente e non capisce che i successi sono arrivati anche grazie ad altri”; e traccia una strada per la rinascita. “Bisogna far lavorare le bandiere in società. Real Madrid e Bayern Monaco lo fanno, la Juventus lo ha capito e ha ristrutturato ripartendo da un gruppo solido che sa come si raggiungono i successi”. Insomma: forse le tempistiche di questa uscita sono sbagliate, forse no; di sicuro è legittimo che una grande bandiera come Paolo Maldini indichi una rotta a quella che per più di trent’anni è stata la sua strada. Intanto, chi condivide il suo pensiero è Luca Antonini. L’ex terzino rossonero, che ha lasciato il Milan in piena polemica con Massimiliano Allegri – è diventato famoso il tweet della moglie che esultava per l’esonero del toscano – e oggi twitta la sua solidarietà a Maldini. “Quanta verità” il suo messaggio, sottolineando come la situazione sia sotto gli occhi di tutti. Momenti duri per il Milan: che finisca questa stagione, e poi si riparta da zero. Non come “parametro zero”, ma come revisione di tutti i programmi e le priorità.