Milan corsaro a Firenze: all’Artemio Franchi i rossoneri regolano la Fiorentina con un gol per tempo, il primo di Mexes e il secondo di Balotelli (centri rispettivamente numero 2 e 12 in campionato). Seedorf respira e sale in classifica a quota 39: la zona europea è ancora distante (quinto posto dell’Inter a 47) ma la vittoria rilassa l’ambiente in attesa di tempi migliori. La Fiorentina invece resta quarta a 51 punti, ma perde terreno dal Napoli che vince a Catania (2-4) e consolida il terzo posto, portandosi a 61. Le due squadre torneranno in campo nel week-end per la trentunesima giornata di Serie A: il Milan anticiperà in casa contro il Chievo, alle ore 20:45 di sabato 29 marzo; la Fiorentina sarà di scena a Marassi contro la Smapdoria, domenica 30 alle 15:00.
Match più tattico che tecnico, iniziato a ritmi bassi e proseguito senza troppi sussulti tra le due frazioni. Il gioco è risultato abbastanza scorrevole ed acceso da un buon agonismo ma quasi mai entusiasmante, perché la Fiorentina ha sempre sbattuto contro la difesa schierata del Milan e i rossoneri hanno condotto poche azioni veramente ficcanti, segnando non a caso su due calci piazzati.
La squadra viola ha mantenuto l’iniziativa per tutto l’arco del match, ad eccezione di una fetta di ripresa in cui la stanchezza ha consentito al Milan di tenere maggiormente la palla. Però ha attaccato male, in maniera prevedibile, senza riuscire a sfogare adeguatamente un possesso palla superiore (57-43% a favore). La statistica delle conclusioni parla chiaro: 9 tiri complessivi e nessuno nello specchio della porta avversaria, per un indice di pericolosità troppo basso (28,2%). Mettiamoci anche la scarsa vena di Valero e Matri, che ha mancato due buone occasioni, ma la Fiorentina ci ha abituato decisamente meglio a livello complessivo. Zero gol subiti e non a caso: il Milan ha mostrato una tenuta difensiva finalmente efficace, con una terza linea più bassa ed attenzione sugli esterni, arretrando se necessario anche tutti i giocatori dietro la linea della palla. Contro una Fiorentina grigia è stata la tattica giusta: la occasionali ripartenze hanno generato le due punizioni della vittoria, poi protetta con la necessaria grinta difensiva. Ora ci vuole continuità e il prossimo banco di prova, il Chievo in casa, sarà interessante perché il Milan dovrà dimostrare sui saper vincere creando, e non solo aspettando. Una miriade di ammonizioni (dieci) eppure sembrano tutte giuste, ed anzi forse risparmia la seconda ad Ambrosini la seconda sul finire del primo tempo. Tiene sempre in mano la partita.
Il primo tempo di Firenze si è concluso con il risultato di 0-1 a favore del Milan. Gol siglato da Philippe Mexes al 23′ minuto: punizione potente di Balotelli dai 30 metri, il portiere Neto respinge centralmente e sulla ribattuta la testa del francese anticipa tutto e tutti. La partita ha vissuto una prima fase di ritmi bassi, poi si è sciolta man mano anche se le occasioni da gol sono state poche. La prima l’ha avuta la Fiorentina all’8′ minuto: bel cross di Cuadrado dalla trequarti destra, Matri salta indisturbato ma colpisce quasi di spalla, e la sfera termina fuori alla sinistra di Abbiati. Nel prosieguo il tema è stato: Fiorentina in pressione crescente e Milan attendista ma ben coperto nella sua metacarpo, e pronto a colpire in ripartenza. Al 18′ minuto è uscito Pasqual per un problema fisico: dentro Facundo Roncaglia e Tomovic dirottato a sinistra. Ammoniti Balotelli per proteste e Ambrosini-De Jong per gioco scorretto. Migliore in campo Fiorentina: Valero voto 6 Qualche errore insolito per uno come lui ma le azioni della Fiorentina, pur trovando pochi sbocchi, transitano tutte dei suoi piedi Peggiore in campo Fiorentina: Matri 5 Ha un’occasione buona per punire gli ex compagni: la spreca Migliore in campo Milan: Mexes voto 7 solo una sbavatura in fase difensiva e il gol che per il momento decide la sfida Peggiore in campo Milan: Kakà voto 5 movimenti che aiutano la squadra ma poca sostanza nelle giocate con la palla. (Carlo Necchi)
Fiorentina
La respinta che innesca la testa di Mexes è malandrina: doveva deviare lateralmente. Poco impegnato nel prosieguo del match.
Spinge costantemente anche spostato a sinistra, e prova a centrare qualche cross con fortuna alterna dal 68’WOLSKI 5,5 Bussa due-tre volte al limite dell’area milanista, gli sbattono la porta in faccia.
Governa bene il traffico a ridosso dell’area, un pò troppo ruvido in alcune entrate: ammonito nel finale.
Deve allargarsi quando i terzini spingono e lascia qualche spazio in più, non del tutto sfruttato peraltro. Attento in fase di marcatura.
Venti minuti scarsi di buona intensità, poi deve uscire per infortunio dal 18’RONCAGLIA 5,5 Un pò approssimativo sia in fase offensiva che in alcune chiusure: gli esterni rossoneri sgusciano via.
Sempre imprescindibile ma stavolta impreciso: tutte le azioni passano da lui ma non trova mai la giocata smarcante, che solitamente lo distingue.
Prestazione orgogliosa contro il grande amore: lotta in entrambe le metacampo, sfiora prima l’espulsione a fine primo tempo e poi il gol in mischia.
Simbolo dell’inconcludente generale: tocca tanti palloni e si muove molto ma conclude poco, spesso rimbalzato fuori dall’area rossonera.
Fa più fumo che arrosto anche se palla al piede è sempre una minaccia: come i compagni però entra poco in area, giusto una volta per tempo. Un gran cross per Matri all’inizio.
Lui in area deve starci e il cielo gli piove pure due cross al bacio, uno per tempo, ma niente da fare: mira imprecisa, forse non è stagione.
Largo prima a sinistra e poi a destra, scodella più di un cross interessante e cerca di inserirsi al limite: buona volontà ma raccoglie poco dal 79’MATOS 6 Combatte sulla fascia e guadagna un paio di buone punizioni.
All.MONTELLA 5,5 La squadra va ancora a memoria ma manca d’imprevedibilità: paga le assenze e la stanchezza.
(Carlo Necchi)
Milan
Non deve compiere grandi parate ma è sempre attento, e una sicurezza nelle uscite.
Terzino per necessità e necessariamente difensivo, stringe i denti contro il Cuadrado o il Joaquin di turno e non demerita, liberando la trequarti.
Una disattenzione per tempo ma Matri non ne approfitta; globalmente però gioca bene, di fisico in marcatura e di testa per spazzare l’area.
Segna il gol che sblocca la contesa ed è un bel merito. Dietro sbanda poco: la squadra lo aiuta e lui tiene fino alla fine, respingendo diversi palloni di testa.
Non entusiasma ma nemmeno va sottovalutato: riesce a sdoppiarsi offrendo buona copertura e discreta spinta. Prestazione viva.
Importante per bloccare il traffico viola nella trequarti rossonera, partecipa attivamente ai più rari momenti di fraseggio.
In una partita tattica e fisica come questa anche lui ha il suo bel perché, ed anzi arriva pericolosamente al tiro per due volte nel primo tempo.
Si sveglia quando sente odor di sostituzione, quindi attorno all’ora di gioco: un pò tardi ma riesce comunque a dare una mano, portando palla ed allungando la squadra nell’ultima mezz’ora.
Molto disciplinato tatticamente e certamente non inutile, ma da lui si attende sempre uno spunto in più: questa sera non arriva.
Alterna buone iniziative a momenti di pausa, non è continuo ma non era nemmeno la partita giusta per spumeggiare. Si impegna anche in fase difensiva e non è poco dal 79’BIRSA s.v. Dentro mentre la Fiorentina getta la spugna: un paio di volate mancine senza particolare costrutto.
Lotta per la squadra e si lamenta per sè stesso, poi decide di chiudere i conti e non pensarci più. Partita incoraggiante dall’89’ZACCARDO s.v.
All.SEEDORF 6,5 Non cambia modulo ma atteggiamento: squadra più bassa e meno “sborona”, se così si può dire, ma adatta alla circostanza.
(Carlo Necchi)