Chi sono stati i migliori e i peggiori di Milan-Livorno? Nelle pagelle della partita andata in scena a San Siro e vinta 3-0 dai rossoneri abbiamo individuato i top e i flop, ecco chi sono. Quarto gol in campionato, il primo a San Siro, una presenza costante, una spina nel fianco della difesa labronica, l’unico che a conti fatti salta l’uomo e porta fantasia nella squadra. Sembra anche aver messo la testa a posto: da riscattare. La sufficienza la guadagna per un secondo tempo di maggiore incisività, ma prima non aveva assolutamente meritato e anzi il pubblico l’aveva beccato a più riprese. L’ex della partita risulta alla fine il più incisivo, anche se soffre tanto le avanzate avversarie. Però, palla al piede è sempre una minaccia. IL Giornata da incubo: Taarabt gli sfugge da tutte le parti, Balotelli lo sovrasta fisicamente, ci capisce ben poco per novanta minuti.
Il Milan raggiunge il Parma in sesta posizione e si candida come prima inseguitrice del sesto posto. Il 3-0 e la quinta vittoria consecutiva sono segno dell’ottimo lavoro effettuato da Seedorf. Voto partita 7: partita avvincente anche se a senso unico. Tre gol, tanto spettacolo e giocate di alta scuola offerte dai trequartisti rossoneri. Voto Milan 7: sesto risultato utile, quinta vittoria consecutiva e Europa League ad un passo. Pian, piano il gioco migliora e i risultati con esso. Non si può criticare Seedorf per il lavoro che sta facendo. Livorno 5: si presenta a San Siro senza alibi e scuse. Aveva bisogno dei tre punti, ma a casa torna solo con tre gol al passivo. Spinelli sta già pensando alla serie B e visti i risultati non gli si può dar torto.
Il primo tempo tra Milan- Livorno finisce 1-0 per i padroni di casa che dopo aver insistito tanto trovano il gol nel finale con Mario Balotelli. La squadra si Seedorf cerca la quinta vittoria consecutiva per dar continuamente vita alle speranza europee; il Livorno invece non può più attaccarsi ad alibi e anche se il campo è difficile deve cercare di conquistare punti importantissimi per la lotta salvezza. Le due squadre si dispongono così sul terreno di gioco:Seedorf schiera il solito 4-2-3-1 tutto a trazione offensiva con Kakà-Taarabt- Robinho a supporto dell’unica punta Balotelli; Di Carlo invece si affida al 5-3-2 con Paulinho ed Emeghara per dar fastidio alla retroguardia milanista. Già nei primi minuti il Milan insiste sugli esterni per cercare di arrivare il prima possibile ad un comodo vantaggio da poter controllare: l’occasione più grande capita sulla testa di Ramì che, ben servito da un calcio piazzato di Montolivo, salta più in alto di tutti colpendo la parte alta della traversa. Non concretizzando le numerose occasioni anche il Livorno prende coraggio e per una decina di minuti mette alle corde il Milan: Abate rischia il rosso su una ripartenza di Mesbah e Paulinho; per l’arbitro il contatto è avvenuto fuori dall’area e non si può considerare chiara occasione da rete. Nel momento di massima difficoltàn nel finale di tempo ecco il gol del Milan: cross di Constant dalla sinistra in mezzo ai due centrali toscani; Balotelli si fa trovare pronto e batte Bardi senza colpe. Ultimo episodio di un primo tempo divertente. Migliori in campo: Taarabt 7: con le sue accelerazioni mette in crisi tutta la difesa livornese e crea sempre superiorità numerica. Piccini 6,5: ha fiato e gamba e gestisce senza fatica entrambe le fasi sulla fascia destra. Anche la Fiorentina ha messo gli occhi su di lui. Peggiori in campo: Robinho 5: perde tanti palloni e non è mai nel vivo del gioco. Come al solito sapesato. Emeghara 5,5: corre spesso a vuoto e non si fa trovare in area nei momenti giusti.
Abbiati 6: politico come il suo sei. Non viene impegnato in nessuna occasione e non si deve neppure sporcare i guanti. Chiama bene i movimenti difensivi della squadra .
Ramì 6,5: Altra prova convincente del marocchino che non fa passare Paulinho, anche con le cattive maniere. Colpisce una traversa nel primo tempo e si trasforma in regista quando il Livorno si schiaccia tutto dietro
Mexes 6,5: stesso discorso fatto per Ramì. Imposta il gioco e si riversa in avanti su ogni calcio piazzato. Qualche uscita killer deve comunque farla, se no non torna a casa contento.
Abate 6: dopo le critiche a Seedorf in questa settimana per il fatto di giocare poco e di rischiare la nazionale ecco una chance per il terzino azzurro. Spinge parecchio, ma i cross sono sempre da rivedere.
Montolivo 7: vero metronomo della squadra. Dirige il gioco e organizza tutte le manovre offensive. Preciso e drastico al punto giusto.
N. De Jong 6: solita partita da incontrista che rompe il gioco, anche se oggi ce n’era poco da rompere. Si butta dentro in area in tutti i calci piazzati
Taarabt 7,5 (il migliore): l’uomo in più di questo Milan. Uomo nato per giocare a San Siro: giocate d’alta scuola, numeri a scena aperta, gol di furbizia e tanto altro. Non riscattarlo sarebbe un peccato mortale.
Kakà 6,5: fantasia brasiliana sulla trequarti. Serve una dozzina di palloni invitanti per i compagni e come al solito gioca più per la squadra che per sé stesso. (Pazzini 6,5: entra in campo per invocazione del popolo di San Siro. Sbaglia un gol solo davanti al portiere con un pallonetto da censura, ma si riscatta cinque minuti dopo con un bel tocco sotto che scavalca Bardi in uscita)
Robinho 6: il più beccato dal pubblico. Gioca un primo tempo da incubo fuori da ogni schema ed isolato sulla sinistra. Nella ripresa non vuole essere da meno dei suoi compagni e accende l’interruttore della fantasia.
Balotelli 7: quando gioca così si intravede il top player chiesto da Seedorf. Un gol imperioso di testa e due assist al bacio per i suoi compagni. Si perde in giochetti da giocoliere, ma lui è Mario.
Bardi 6: incolpevole sui primi due gol, mentre lento sull’uscita nel terzo gol. Se non ci fosse lui il parziale sarebbe stato molto più negativo.
Piccini 5: impacciato quando vede avanzare la corazzata rossonera. Si trova in inferiorità numerica molte volte ed è indeciso su chi tenere.
Valentini 5: umiliato da Taarabt & Co. a suon di tunnel e veroniche. Fatica a tenere la fisicità di Balotelli. Sul primo gol si fa anticipare con colpe.
Rinaudo 6: Senza di lui il passivo sarebbe più grave. Si butta su ogni tiro impedendo che arrivino in porta a far male.
Castellini 6,5: talento da tenere sotto osservazione. Ha fiato e tecnica che gli permettono di svolgere sia la fase offensiva che difensiva. Tiene a bada Constant e Robinho senza grossi problemi.
Mesbah 6: una sua giocata avrebbe potuto cambiare la partita nel primo tempo, ma l’arbitro interpreta male. Essenziale con il pallone tra i piedi.
Benassi 5,5: scuola inter contro i suoi vecchi cugini. Non conferma le scorse prestazioni e si ritrova spesso senza uno scarico e una soluzione dove appoggiarsi.
Duncan 5: anche lui un’ex della partita non incanta San Siro. Intimorito da De Jong perde tutti i contrasti e si limita a difendere.
L. Greco 5,5: dovrebbe prendere le redini del gioco, ma si perde nei giochi di gambe di Balotelli e Taarabt. Più spettatore che giocatore.
Paulinho 6: il capitano è uno dei pochi che fino all’ultimo cerca di impegnarsi per il risultato e per la salvezza. Isolato e solista contro una corazzata versione europa.
Emeghara 4,5: non si vede mai ed è sempre fuori posizione. Vengono messe in area alcuni palloni importanti, ma non si fa trovare pronto per spingerla dentro
(Francesco Ballerini)