Il Milan dovrà decidere nelle prossime settimane il futuro di Ignazio Abate: cederlo, approfittando del calciomercato estivo, o trattenerlo con annesso rinnovo? Una domanda a cui è difficile, ora come ora, dare una risposta definitiva. Le sensazioni circolanti starebbero spingendo via Aldo Rossi a vendere al miglior offerente il terzino destro rossonero alla luce di una stagione sicuramente non eccelsa. Il 27enne sta concludendo l’annata sulla falsa riga di quanto vistosi negli scorsi mesi, apatico anche con la Nazionale italianaattualmente impegnata in Brasile. Alla finestra vi sono diverse società, a cominciare dalla Juventus e dal Paris Saint Germain, senza dimenticarsi anche dei noti interessi russi. Cedere Abate significherebbe dare spazio a Mattia De Sciglio che avrebbe così via libera sulla destra, mentre sulla fascia mancina bisognerà intervenire obbligatoriamente viste le doppie cessioni di Emanuelson e Constant: il nome che circola da più tempo è quello di Davide Santon del Newcastle.



Clarence Seedorf si trova attualmente in Brasile per commentare i Mondiali ma non si è affatto dimenticato del Milan. Chi gli è stato vicino in questi ultimi giorni, racconta di un uomo distrutto, come se un tornado lo avesse attraversato. Non si capacita dell’esonero lui che a gennaio era stato considerato il salvatore della patria e che ha accolto la chiamata dell’ex amico Berlusconi nonostante lo stesso olandese avesse preferito rimandare il tutto a fine stagione anche per motivi famigliari (un trasloco a metà anno non è proprio il massimo della vita per dei figli che vanno a scuola). Invece il Milan ha preferito esonerare Seedorf dopo soli 6 mesi, affidando la panchina a Inzaghi. Peccato però che l’olandese non abbia alcuna intenzione di abbassare le ali e fare finta di nulla, ed oltre a voler lo stipendio in toto (ben 10 milioni di euro lordi), l’ex Botafogo è pronto a chiedere anche i danni morali e materiali per quanto avvenuto. Stando a quanto scrive La Gazzetta dello Sport il “Professore” starebbe mettendo insieme un pool di avvocati fra i migliori al mondo (fra cui comparirebbe anche l’ex Ministro del Lavoro Treu), proprio per fare causa al Milan. A breve il tecnico tornerà in Italia e la battaglia legale avrà inizio.



Sembra lontano il ritorno di Ricardo Kakà al San Paolo. L’attaccante del Milan punta a sfruttare il calciomercato estivo per riassaporare la terra natia ma l’operazione non sembra delle più semplici per un motivo puramente economico. A spiegarlo senza troppi giri di parole è stato Ataide, il vice-presidente della società paulista, che intervenuto nelle scorse ore ai microfoni di Lancenet ha ammesso: «Mi sono incontrato col padre di Kakà lo stesso giorno in cui Aidar parlava dell’affare, e posso dire che lo stipendio che siamo in grado di offrire è ben al di sotto di quello richiesto. Il proprietario dell’Orlando era presente alla nostra riunione, le loro intenzioni sono quelle di trovare un club brasiliano che sia in grado di pagare integralmente lo stipendio del giocatore per quei sei mesi. Abbiamo fatto la nostra proposta, il meglio che potevamo fare. Nonostante l’interesse di tutte le parti, è una trattativa difficile da portare a termine per questioni finanziarie». Kakà vuole proseguire a percepire i noti 4,5 milioni di euro netti annui ma il San Paolo, se non troverà sponsor, difficilmente riuscirà ad elargire quanto richiesto. A questo punto il futuro del numero 22 rossonero diventa un mistero: rimarrà al Milan fino al prossimo gennaio per poi sposare la causa americana, o tenterà comunque il trasferimento in prestito altrove per poi sbarcare ad Orlando a gennaio?



Mario Balotelli torna al centro delle vicende di calciomercato di casa Milan. Ieri l’amministratrice delegata rossonera, Barbara Berlusconi, ha parlato di Mario considerandolo un “giocatore non insostituibile”. Dichiarazioni a cui ha voluto replicare in maniera puntale Mino Raiola, il procuratore di Super Mario, che ha liquidato il tutto con una battuta secca: «Solo Gesù è insostituibile». Qualcosa bolle in pentola a cominciare dall’Arsenal, che avrebbe predisposto un’offerta da 9 milioni di euro annui più un assegno da 32 milioni di euro al Milan. Cifre che se confermate indurrebbero via Aldo Rossi a cedere dopo solo 18 mesi l’attaccante bresciano, ma per ora siamo ancora a livello di supposizioni e nessuna vera trattativa sembra essere stata avviata anche perché i piani alti rossoneri attendono l’evolversi dei Mondiali. In caso di cessione, comunque, il Milan dovrebbe intervenire per innestare il reparto avanzato. Al di là del solito Iturbe che continua a piacere, a Milanello potrebbe sbarcare una prima punta di peso e il nome che circola continua ad essere quello di Mario Mandzukic, nazionale croato in forza al Bayern di Monaco dato però vicinissimo al Wolfsburg. Attenzione all’alternativa Edin Dzeko, nazionale bosniaco del Manchester City che da tempo è nel mirino rossonero. A frenare un po’ l’entusiasmo dell’ex Wolfsburg il fatto che il Milan non giochi la Champions League la prossima stagione.

Per Mario Balotelli per il momento il mondiale non si sta rivelando la vetrina che in molti si aspettavano, e l’ennesima doccia fredda arriva da Barbara Berlusconi, che prima di imbarcarsi per la tradizionale crociera rossonera dichiara “non insostituibile” Balotelli. E clamorosamente apre all’arrivo di Iturbe: “mio padre e Galliani stanno parlando di quanto occorrerebbe per investire su Iturbe”. E quando Berlusconi e Galliani scendono in campo insieme si sa che cosa può succedere. Se Silvio aprirà il portafogli per la sua “follia”, la concorrenza della Roma sarà subito battuta.

Adriano Galliani sta giocando la sua partita, cercando di ricostruire il Diavolo in un’unica finestra di calciomercato. Una sfida importante, ma che ha già dimostrato in passato di saper affrontare e vincere. Prima di tutto, quindi, puntellare la difesa. E allora il riscatto di Rami, una delle note più positive per il pacchetto arretrato rossonero, pare una tappa fondamentale. Una bella accelerazione – secondo quanto si apprende da ambienti vicini alla società rossonera – si sarebbe verificata negli ultimi giorni e un incontro con il Valencia sarebbe pianificato per la seconda metà di settimana prossima. Accordo raggiunto o semplice rilancio?

A Milano si lavora molto per sfoltire una rosa che dopo la chiusura delle comproprietà ha ben 32 giocatori in lista. Il Milan allora vorrà cedere diversi giocatori che non rientrano più nei piani. I primi su cui si lavorerà sono quei ragazzi rientrati dai vari prestiti: Antonio Nocerino (West Ham), M’Baye Niang (Montpellier: il presidente del club transalpino ha fatto ampiamente capire che il giovane attaccante non sarà riscattato), Andrea Petagna rientrato dopo sei mesi alla Sampdoria in cui ha visto poco il campo e Gianmario Comi, reduce dalle esperienze di Serie B con le maglie di Reggina, Novara e Lanciano (decisamente meglio quella di Reggio Calabria, dove ha messo a segno 11 gol). Problemi invece per Alessandro Matri che, rientrato dalla Fiorentina e con un contratto molto alto, blocca il calciomercato rossonero. Difficile trovare una squadra per l’ex bomber della Juventus. I problemi non finiscono qui, perchè ci sono altri tre giocatori difficili da collocare: Kakà che potrebbe rientrare in patria per indossare nuovamente la maglia del Sao Paulo, Philippe Mexes, Robinho e Michael Essien. Sono tutti e quattro giocatori non più giovanissimi e con un contratto molto pesante che difficilmente qualcuno potrebbe permettersi; ma del resto non rientrano più nei piani della società e del nuovo allenatore Filippo Inzaghi, e dovranno essere venduti per abbassare il monte ingaggi e fare spazio ai nuovi acquisti. Prima di definire queste cessioni il calciomercato in entrata passa sicuramente in secondo piano.