Parla Adriano Galliani, tra Milan e mondiale: “Come gioca la Germania è il credo arcaico di Pippo. Guardate come giocano gli esterni e le mezzali tedesche: è da lì che guardiamo. Pronostico sulla finale? Vedendo la situazione attuale direi Germania, ma so che non sarà così, i pronostici non sono il mio forte“. Parla poi Filippo Inzaghi, rispondendo alla domanda di una giornalista giapponese: “Honda? Non è ancora arrivato, si aggregherà alla squadra il 22 luglio a New York. E’ un giocatore che mi piace ed è un grande professionista, probabilmente penso che nei tre davanti, facendo l’esterno di destro, possa giocare bene. Potrebbe fare anche la mezzala sinistra nei tre di centrocampo: questi sono dettagli tecnici, poi quando si chiuderà il calciomercato il mio compito sarà quella di capire dove un giocatore rende al meglio. Anche in base a quello deciderò il mio schema di gioco: non mi è mai piaciuto che un allenatore abbia in testa uno schema rigido e adatti a quello i suoi giocatori. Sicuramente cercherò un gioco aggressivo, che ricordi a tutti gli avversari che è difficile battere il Milan. Dove possiamo arrivare? L’obiettivo principale è tornare nelle coppe dalla porta principale e infatti i giocatori che sono arrivati li ho voluti proprio per questo. Menez e Alex erano cercati da tanti, il Milan ha dovuto vincere una concorrenza agguerrita e ci stavano quasi sfuggendo; prima di acquistarli ci siamo informati bene: sono professionisti che possono farci fare la differenza. Oltretutto ci sarà anche El Shaarawy che l’anno scorso ha avuto tanti problemi al pari di De Sciglio. Ci mancherà Montolivo ma chi lo sostituirà lo farà al meglio“.
Come è possibile tornare competitivi quando ci sono società che spendono 50 milioni per un difensore? “E’ molto difficile”, ha risposto Adriano Galliani. “Il calcio ha subito un cambio di gerarchie. Un tempo gli incassi a Lisbona come a Madrid e Glasgow erano uguali. E’ cambiato qualcosa quando i diritti televisivi hanno rivoluzionato tutto, e adesso sono entrati i proprietari elle materie prime che hanno ricchezze che sono al di sopra della portata di chi vive nel mondo industriale. Bisogna essere bravi: c’è sempre qualche eccezione, qualcuno che non è sempre la stessa squadra ma a turno entra nel giro delle più forti. E’ ovvio che la situazione dell’Italia non è la stessa di cinquant’anni fa, perciò bisogna lavorare di fantasia e fare meno errori, credo che tradizione e savoir faire possano consentire di restare in alta”.
Parla Barbara Berlusconi: “Volontà di investire sul mercato? La risposta è sì e lo stiamo dimostrando. Sarà importante continuare ad investire a tutto campo, per far sì che il club possa andare avanti sulle proprie gambe. Un obiettivo importante è la costruzione del nuovo ed unico stadio del Milan. Non sono operazione semplici, non dipendono solo da noi, ma sarà un passo importante“.
Parla poi Filippo Inzaghi: “L’allenatore incide al 100% solo quando si perde, è la dura legge dell’essere mister ma lo accetto. Ho pensato perché una squadra del genere sia arrivata ottava: il Milan non può mai arrivare ottavo, potrebbe esserci stata qualche altra problematica oltre all’aspetto tecnico; non mi permetto comunque di giudicare chi è stato prima di me. Quando vincevamo con Ancelotti c’era un gruppo sano, l’allenatore non aveva bisogno di curarci nella vita privata. Noi avevamo una grande ambizione, non ci godevano nemmeno troppo i successi, eravamo forse anche assatanati di successo. Per ottenere vittorie davamo il massimo: conducevamo una vita sana, quando restavamo in panchina ci arrabbiavamo ma in maniera positiva, cercando di rispondere sul campo. Questo è quello che voglio far capire ai miei giocatori: chi mi conosce bene sa che per vent’anni sono stato questa persona. Un’esigenza tecnica? Con il dottor Galliani ci sentiamo due-tre volte al giorno, siamo convinti di avere le stesse idee. Quando sono andato dal presidente Berlusconi per la prima volta mi ha colpito l’entusiasmo che ha ancora, ce lo ha trasmesso e mi ha dato grande voglia di iniziare questo cammino. Lui potrebbe essere il più grande acquisto di questo nuovo Milan, mi auguro possa essere presente più volte. Quanto alle esigenze sappiamo che qualche giocatore potrà andar via e quando succederà la società saprà quali saranno le mie richieste. Sono comunque convinto che questa squadra possa fare bene“.
Al nuovo allenatore del Milan Filippo Inzaghi è stato chiesto se abbia attinto informazioni per evitare gli errori commessi dai suoi predecessori. “Ho attinto molto dai miei allenatori”, ha detto. “Ho avuto per dieci anni Carlo Ancelotti, un allenatore che si fa amare dai suoi calciatori. Ma sono Pippo Inzaghi, l’ho detto prima; spero di essere amato e perdonerò sempre un errore tecnico-tattico, ma non accetterò mai un atteggiamento sbagliato fuori dal campo. Se sei al Milan non puoi sbagliare queste cose, e quando lo dice uno che per 20 anni non ha mai sgarrato forse i giocatori lo ascolteranno di più”.
Altra domanda per Inzaghi: al di là della lotta e del rispetto delle regole, dal punto di vista calcistico c’è una caratteristica che vuoi trasmettere al tuo Milan? Ecco la risposta: “Già l’identità di gruppo sarà importante. Non penso che l’Atletico Madrid a inizio della scorsa stagione pensasse di poter arrivare in finale di Champions League. Vedendo la squadra di Simeone invece ho pensato a una squadra unita che puntava insieme all’obiettivo. Oppure il Costa Rica ai Mondiali… questo mi interessa. Cercherò di portare il mio pensiero, a livello tattico è vero che mi piace il 4-3-3 ma in questo primo mese lavorerò sul rispetto delle regole, sul gruppo, sulla voglia di allenarsi. Siamo tutti ben retribuiti e facciamo il lavoro più bello del mondo: questa per me è una regola ferrea”.
Parla Filippo Inzaghi: “Ho trovato un ambiente, un’atmosfera bellissima. Non avevo bisogno di conoscere il tifoso del Milan, ma la piazza è incredibile. La rabbia che ho letto su uno striscione è quella che dobbiamo avere tutti. Mi auguro che i tifosi siano arrabbiatissimi, per l’ultima stagione e ci sia grande rivalsa e voglia di fare bene. Come dicevo da giocatore: quando perdevo mi autopunivo perché mi dispiaceva vedere rimetterci il Milan“.
Poi Adriano Galliani risponde ad una domanda di calciomercato: “Al di là di Agazzi e Albertazzi ci sono Menez e Alex, che sono due giocatori importanti che arrivano da un club ricchissimo come il PSG. L’ottavo posto dell’anno scorso ci darà almeno il vantaggio tecnico di non giocare la Coppa Italia nei primi sei mesi dell’anno, in cui potremo concentrarci solo sul campionato. Gli anni scorsi tra la Champions e la Serie A perdevamo molti energie nella prima parte dell’anno, tanto è vero che più di una volta siamo andati molto meglio nel girone di ritorno. Quest’anno faremo una preparazione non finalizzata a dare il meglio ad agosto, come è successo l’anno scorso, giocheremo solo una volta alla settimana e solo in campionato: l’organico dovrà essere numericamente inferiore, qualche altro giocatore partirà e qualcun altro arriverà. Ma dobbiamo scendere a 24-25 giocatori che sono più che sufficienti per una competizione. Ci sono diverse trattative in uscita, molte non si concretizzano perché spesso i giocatori non vogliono andarsene. Nessun giocatore per fortuna rifiuta il Milan ma pochissimi poi vogliono andarsene da questa squadra e da questa città, che ad esempio ha appeal sulle mogli eccetera. Da qui alla chiusura del mercato qualche cosa succederà sia in uscita che in entrata, lasciateci lavorare“.
Sollecitato su Mario Balotelli, che ha subito tante critiche a seguito dell’eliminazione dell’Italia in Coppa del Mondo, e sul fatto che l’attaccante ideale per Inzaghi sia più un giocatore d’area di rigore e forte fisicamente, il nuovo allenatore ha così risposto: “Ho sentito Mario dopo i Mondiali, ho detto anche a lui che le critiche devono solo fortificarlo. Nella mia carriera ho passato momenti difficili e critiche che ritenevo ingiuste; anche quelle però sono un percorso di vita e mi hanno fatto crescere. E’ mio dovere valorizzare Balotelli al massimo, è un patrimonio del calcio italiano e del Milan. L’ho sentito voglioso di tornare, cercherò di farlo rendere al massimo”.
Parla Filippo Inzaghi: “Cosa è cambiato da giocatore ad allenatore? La prima battuta che mi viene in mente è che Antonio Conte quando sono diventato allenatore mi ha chiamato, da amico ed ex compagno qual è stato, dicendomi che l’unica cosa che cambia è che non si dorme la notte. Grazie al cielo sono molto autocritico, mi metto sempre in gioco cercando di migliorare, le esperienze che ho avuto con la Primavera mi hanno fortificato molto. Un allenatore può sempre imparare così come un giocatore: a qualsiasi età si sbaglia però l’importante è farlo in buona fede. (…) Un allenatore quando è leale dice in faccia anche le verità più difficili da esprimere, ma per questo può essere più apprezzato dai giocatori. Qualcosa a centrocampo? Sono stato dal presidente Berluasconi, l’anno scorso siamo arrivati ottavi: qualcosa da fare c’è, conosco l’ambizione della proprietà che è la stessa mia, farà quello che sarà possibile e io cercherò di proporre. Voglio un Milan propositivo: gli avversari che incontravo io avevano sempre paura del Milan: voglio che torni così e spero che la gente abbia anche un pò di pazienza. Ci tengo a fare un calcio offensivo, un calcio d’attacco: siamo il Milan e dobbiamo cercare di comandare la gara“.
Arriva un’altra domanda per Filippo Inzaghi: quale apporto darà al Milan? “La sincerità è fondamentale in un allenatore. Se pretendo regole devo essere il primo esempio per i miei allenatori, ho sempre rispettato i mister che con me facevano così. Sarò Pippo Inzaghi, con i miei pregi e i miei difetti. Non copierò nessuno: mi auguro che la voglia di vincere e l’ambizione, la voglia di riportare il Milan dove merita, sia percepita dai miei giocatori. Anzi, ne sono sicuro: io ho guardato al valore umano dei giocatori della rosa prima di accettare, credo tantissimo che questa squadra possa tornare a essere quella che è stata”. Inzaghi ha poi continuato parlando degli ex compagni di squadra che troverà: “Pretenderò il ‘lei’ o mi accontenterò del ‘tu’? Non mi interessa, li conosco già e questo sarà un vantaggio. Mi interessa solo il rispetto dei ruoli, mi sento di dire ai tifosi che la squadra lotterà. Chi non lotta non può giocare nel mio Milan”.
Parla Adriano Galliani: “L’Italia è l’unico paese in Europa dove chi è allenatore non può più fare il giocatore. In molti paesi è possibile da allenatore fare anche il giocatore: se fosse stato possibile fare questo Pippo sarebbe stato perfetto. Continua ad alimentarsi in maniera perfetta, l’unica cosa che è cambiata è che si porta lui la bresaola i biscotti Plasmon. Noi gli abbiamo disegnato la strada, poi lui è bravissimo a percorrerla. Il presidente del Sassuolo ne aveva capito la possibilità, Pippo è stato garbato come sempre e ha detto no, così sei mesi dopo ha avuto la possibilità di allenare la squadra del suo cuore. Inzaghi era stato vicinissimo ad essere del Milan già prima del 2001, poi è arrivato e ha fatto l’epopea del grande Milan. Sono innamorato di Pippo Inzaghi e sono convintissimo che sia l’uomo giusto al posto giusto“.
“Mi aspetto grandi cose da Stephan El Shaarawy”. Barbara Berlusconi, amministratore delegato del Milan, ha espresso il suo parere tecnico sul Faraone. Un giocatore che, ha detto, “la scorsa stagione ha avuto dei problemi ma ora si è presentato qui con un giorno di anticipo al nostro raduno, è amato dal pubblico e mi auguro che possa fare grandi cose in campo”. In precedenza aveva presentato così il nuovo allenatore Filippo Inzaghi: “Pippo è un gran fidelizzatore di passione e di persone, può essere uno straordinario veicolo di trasmissione del marchio Milan. Pippo ha portato entusiasmo e rigore all’interno del nostro settore giovanile, è capace di entrare in profonda relazione con tutti i nostri giocatori, questo sarà importante per noi”.
Prime parole di Filippo Inzaghi alla conferenza stampa di presentazione: “Ringrazio il dottor Galliani e la dottoressa Barbara Berlusconi, insieme al presidente mi hanno dato un’opportunità fantastica. Quando ho smesso due anni fa ho intrapreso questa nuova professione sperando in cuor mio di poter arrivare ad allenare il Milan. Forse ci dimentichiamo che il Milan è il club più titolato al mondo. E’ giusto che i risultati siano all’altezza“.
Oltre 2000 tifosi sono presenti a Casa Milan per il raduno del Milan 2014-2015. La curva Sud ha intonato cori soprattutto in onore di Filippo Inzaghi, che alle ore 18 terrà la sua prima conferenza stampa da allenatore della squadra rossonera; in particolare è spiccato uno striscione che invita a riscattare la brutta stagione passata, con la squadra addirittura fuori dall’Europa come non accadeva da 16 anni. “Un anno di rabbia, tornare grandi, tornare Milan”. Riuscirà SuperPippo a instillare il giusto orgoglio nel suo gruppo?
La presentazione del Milan 2014-2015 è cominciata. La squadra in divisa ufficiale “da passeggio” ha posato per i fotografi e lo stesso hanno fatto Adriano Galliani (con solita cravatta gialla d’ordinanza), Filippo Inzaghi e Barbara Berlusconi, che per l’occasione indossa la nuova maglia “home” della società. Grande entusiasmo a Casa Milan: i tifosi della curva Sud, presenti in massa, hanno intonato cori in favore soprattutto di SuperPippo. Fumogeni e urla, sembra di essere a San Siro.
Sta per iniziare la presentazione del nuovo Milan. Da Casa Milan ovviamente, la nuova sede della società rossonera in via Ario Rossi: è anche il giorno di Filippo Inzaghi, che alle ore 18 – minuto più minuto meno – parlerà per la prima volta ai giornalisti da allenatore della prima squadra. Una storia a lieto fine per il momento: dopo undici stagioni da attaccante, Inzaghi è diventato allenatore degli Allievi Nazionali del Milan raggiungendo subito le fasi finali del torneo. Nel 2013-2014 è stato promosso alla guida della Primavera, con cui ha centrato la vittoria prestigiosa al Torneo di Viareggio e ha raggiunto gli ottavi di finale della Youth League. Il suo nome era già in ballottaggio per la prima squadra lo scorso gennaio, dopo l’esonero di Massimiliano Allegri; alla fine aveva vinto la linea del presidente Silvio Berlusconi che aveva deciso di promuovere Clarence Seedorf in panchina, ma il brutto finale di stagione e qualche ruggine di troppo nello spogliatoio e con la società ha fatto sì che fosse sancito il divorzio. Oggi dunque Filippo Inzaghi entra ufficialmente, anzi rientra, nel Milan: sarà suo compito cercare di riportare i rossoneri in Europa, dopo che lo scorso maggio la squadra è rimasta esclusa per la prima volta dal 1998. Per seguire tutti i momenti del raduno ufficiale del Milan che comincia la stagione 2014-2015 dovete sintonizzarvi sul canale tematico Milan Channel, interamente dedicato al pianeta rossonero: lo trovate, in abbonamento, al canale 230 del pacchetto satellitare. Ci sarà però anche la possibilità di seguire la conferenza stampa di SuperPippo in streaming video, disponibile per tutti, su gazzetta.it; mentre i social network aggiorneranno con i momenti salienti della giornata di via Ario Rossi. Su Facebook la pagina ufficiale è A.C. Milan, su Twitter c’è l’account @acmilan.
E’ prevista per domani la ripresa del Milan. Inizia ufficialmente la stagione 2014-2015 della squadra rossonera che sarà guidata da Filippo Inzaghi, promosso dalla Primavera in sostituzione di Clarence Seedorf. Che era la grande suggestione di Silvio Berlusconi, e che invece è durato pochi mesi; e dunque nuovo corso per il Diavolo. I calciatori della rosa si sono già radunati a Milanello nella mattinata di oggi per svolgere i consueti test medici di MilanLab; presente anche Riccardo Montolivo che come sappiamo è ancora infortunato e ne avrà almeno fino a novembre, mentre Adriano Galliani ha pranzato con lo staff tecnico. E’ invece prevista per domani la presentazione della squadra, con Filippo Inzaghi che sosterrà la prima conferenza stampa come allenatore del Milan. Al fianco di SuperPippo saranno presenti Galliani e Barbara Berlusconi, ovvero i due amministratori delegati del nuovo Milan. Da domani sera e fino al 20 luglio la squadra sarà in ritiro a Milanello; sempre per il 20 è prevista un’amichevole contro il Monza, società di Lega Pro che lo scorso anno ha ottenuto la “promozione” nella categoria che diventa unica dal 2014-2015.