Ultima settimana di calciomercato che si annuncia decisiva per il Milan. Lo pensa anche Pietro Mazzara nel suo editoriale su MilanNews: “Ci sono momenti, all’interno del mercato, nei quali non puoi più nasconderti e non puoi essere criptico. La settimana che si appresta ad iniziare dovrà portare in dote il centravanti di cui necessita Filippo Inzaghi dopo la partenza di Mario Balotelli”. Un nome spicca su tutti: “Il piano A, il sogno di allenatore e tifosi, è Radamel Falcao. Il colombiano vuole andar via dal Monaco e pare che non stia precludendo nessuna soluzione”. Tuttavia per Falcao servirebbe un intervento in prima persona di Silvio Berlusconi. Più credibile il “piano B”, anch’egli colombiano: Jackson Martinez. Serve però che “il Porto possa abbassare le sue richieste e scendere da 30 a 25 milioni”. Poi ecco Mattia Destro, che “è il giocatore che più assomiglia a Pippo Inzaghi come stile di gioco e attitudine al gol”. Anche qui però c’è un problema: se alla fine davvero partirà Benatia “sarebbe molto difficile, per non dire impossibile, la cessione di un big come Destro ad una potenziale avversaria per lo scudetto”. Infine, ecco Leandro Damiao: costo di 13 milioni di euro per il cartellino mentre l’ingaggio che chiede è di 1.5 milioni di euro. “Parametri che starebbero a pieno dentro i confini economici del Milan ma il giocatore, al momento, non sembra scaldare molto Galliani e Inzaghi ed è anche stato proposto alla Juve dagli intermediari italiani che hanno in mano il mandato”, sottolinea Mazzara. La questione di fondo però è molto chiara: “Se si vuole tornare competitivi c’è bisogno d’investimenti veri, concreti. È vero che Berlusconi non può compete con gli sceicchi, come avrebbe detto alla squadra venerdì, ma allo stesso tempo non si può continuare a dare in mano a Galliani due noccioline, quattro pistacchi e pretendere di avere un menù da chef stellato”.



Estate particolare per il Milan. Squadra ancora difficile da analizzare, stando al commento di Mario Sconcerti sull’edizione odierna de Il Corriere della Sera: “Non conosco ancora il Milan. Mi sembra molto legato a El Shaarawy, che è ottimo ma non vale ancora la differenza”. Specie dopo l’addio di Mario Balotelli, senza dubbio la notizia più rilevante del calciomercato rossonero (e non solo), questa può/deve essere la stagione della consacrazione del Faraone. Ma è il livello complessivo della squadra di Filippo Inzaghi a non convincere Sconcerti, che utilizza un paragone efficace: “Il resto sembra uno di quei carri da mercanzia nel deserto: dentro ci trovi di tutto, ma niente davvero buono. Va bene per un souvenir, non per un salto artistico”.



Anche Luciano Moggi ha detto la sua sulla cessione di Mario Balotelli al Liverpool. L’ex direttore sportivo della Juventus, interpellato dai microfoni di TuttoJuve.com, è stato netto sulla sua presa di posizione: “L’affare l’ha certamente fatto il Milan, un po’ meno il Liverpool. Questo a meno che Mario non dimostri ad Anfield Road quello che ancora non è riuscito a dimostrare in Inghilterra e in Italia, nè prima di andare in Premier League nè dopo”. Dunque Moggi sposa la teoria di chi pensa che i rossoneri abbiano fatto un mezzo affare riuscendo a piazzare Balotelli per 20 milioni di euro; una dichiarazione che è più o meno in linea con quanto aveva dichiarato il presidente Silvio Berlusconi, che dopo i Mondiali lamentava la mancata cessione del suo attaccante per 35 milioni di euro. Certamente la Coppa del Mondo ha contribuito a svalutare ulteriormente il cartellino del giocatore, ma il tesoretto è comunque arrivato e adesso i rossoneri guardano con più fiducia agli ultimi giorni di calciomercato, sapendo di poter acquistare un attaccante centrale importante che prenda il posto che è stato del bresciano nell’ultimo anno e mezzo. 

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