Se il buongiorno si vede dal mattino, allora per il Milan il rischio di ripetere una stagione balorda come quella dello scorso anno è dietro l’angolo. I rossoneri hanno perso anche contro il Liverpool nell’ultima partita della Guinness Cup, due a zero secco con Abbiati che ha parato anche un calcio di rigore. Da Liverpool però potrebbe arrivare l’offerta giusta per l’addio di Mario Balotelli, e come è noto in questo calciomercato il Milan vorrebbe puntare su Alessio Cerci. E sul capitolo portiere – altro punto debole della squadra – rispunta il nome di Mattia Perin. Il giornalista sportivo Luca Serafini, in esclusiva per IlSussidiario.net, ha parlato del calciomercato del Milan.
Da Liverpool arrivano notizie su Balotelli. Potrebbe vestire la maglia dei Reds? Non amo molto il Liverpool, perché da tifoso del Southampton non posso essere contento del fatto che i Reds hanno preso tanti giocatori dei Saints. Magari ci fanno il favore di prendere anche Balotelli, la Premier è l’unico campionato dove potrebbe andare SuperMario.
I soldi di Balotelli per prendere Cerci? Questa è una balla che si continua a ripetere. Punto numero uno, una società normale avrebbe preso Cerci da tre mesi. Punto numero due, in questi anni i soldi arrivati dal terzo posto o dalle cessioni non sono mai stati reinvestiti.
Honda spostato a centrocampo è la soluzione per aumentare la qualità della mediana? Honda non è mai stato un giocatore da Milan, il suo curriculum parla chiaro. Honda andrebbe bene in tribuna non in campo, nel Milan di qualche anno fa avrebbe giocato al massimo cinque minuti ma solo al merchandising.
Problema portiere, piace Perin. Che cosa pensa di questa situazione? Basta esperimenti per la porta del Milan. Ad oggi il più affidabile sembra essere Abbiati, che ha le sue 37 primavere, Agazzi non è un brocco ma neanche un campione e lo stesso discorso vale per Gabriel. In più davanti al portiere c’è una difesa sicuramente imballata per i carichi di lavoro ma onestamente impresentabile.
Quale è la ricetta per guarire il Milan? Un ricambio generazionale a tutti i livelli, dai giocatori alla dirigenza.
(Claudio Ruggieri)