L’ottavo di finale di Coppa Italia tra Milan e Sassuolo si è concluso con il punteggio di 2-1 per i rossoneri grazie ai gol di Pazzini e De Jong. Il migliore in campo per il Diavolo è stato Pazzini. Male Zapata. Nel Sassuolo buone le prove di Pavoletti e Sansone (autore del momentaneo pareggio); deludono Biondini e Floccari.



Se si dimostra attento nell’annullare il gol a Vrsaljko nel finire del primo tempo per fuorigioco, non fa altrettanto quando decide nella ripresa di concedere il calcio di rigore al Sassuolo.

A distanza di una settimana esatta, Milan e Sassuolo si riaffrontano nel medesimo stadio. Cambia la competizione: questa sera a San Siro non si gioca per la Serie A bensì per l’ottavo di finale di Tim Cup. ‘La Coppa Italia è la nostra Champions’ ha dichiarato ieri Abbiati; segno ineluttabile che dalle parti di Milanello hanno fatto di necessità virtù, trasformando quelli che una volta erano trofei minori in palcoscenici degni di nota. Inzaghi schiera un 4-3-3 ricco di titolari. A riposo troviamo soltanto Diego Lopez, Rami, Montolivo e Menez. Tra i pali torna Abbiati; difesa a quattro con Abate, Alex, Zapata e De Sciglio; a centrocampo troviamo Poli, De Jong e Bonaventura. Davanti spazio dal 1′ a Cerci assieme a Pazzini ed El Shaarawy. Risponde Di Francesco con un modulo speculare. Con Maganelli, Zaza e Berardi in panchina, ecco l’undici neroverde. La porta è affidata ai guantoni di Pomini; reparto arretrato composto da Longhi, Cannavaro, Antei e Vrsaljko; in mezzo al campo, Biondini, Chibsah e Missiroli. In attacco spazio al tridente Sansone-Floccari-Pavoletti. L’inizio di gara vive una situazione di perfetto equilibrio; i padroni di casa sentono la mancanza di Montolivo visto che la qualità del solo Bonaventura non riesce a garantire il giusto ritmo in un centrocampo piuttosto lento e prevedibile. Nulla da dire sul lavoro di filtro di De Jong (6) e sulla corsa di Poli (5,5) ma in questo modo il Milan non riesce a bucare la difesa del Sassuolo. Al 2′ la difesa rossonera regala subito un brivido ai non molti tifosi presenti allo stadio su un lancio lungo dei neroverdi, Zapata (5) si addormenta e per poco Pavoletti (6) non ne approfitta. Il colombiano riesce comunque di fisico a sbilanciare l’avversario evitando guai seri per Abbiati (6). La risposta del Milan sta tutta in un tiro terminato alto da buona posizione di Poli; azione vanificata dal fuorigioco dello stesso centrocampista del Diaolo. Al 19′ altra fiammata del Sassuolo: verticalizzazione improvvisa di Pavoletti per lo scatto di Sansone chiuso in corner da un provvidenziale Abate (6). La partita si scuote leggermente intorno alla mezzora quando Cerci (7) da una parte e Pavoletti dall’altra sfiorano la rete. L’ex Toro è bravo a resistere al corpo a corpo con Longhi (5,5) in seguito a una sventagliata di Abate ma il tiro del 22 rossonero viene respinto da Pomini (6) (24′); l’attaccante del Sassuolo anticipa invece Zapata per deviare il traversone di Vrsaljko (6,5). Pallone sul fondo. Da questo momento in poi il Milan si sveglia e mette all’angolo il Sassuolo. Prima Pazzini (7) fa le prove per il gol al 36′ quando strozza troppo un bel suggerimento di Bonaventura (6) quindi porta il Diavolo in vantaggio al 37: cross al bacio dalla destra di Cerci e girata vincente del Pazzo. Il Milan sfiora il raddoppio poco dopo con uno scatenato Cerci fermato soltanto dal palo. Ritmi bassi e gioco lento in avvio. Poi le cose cambiano e il Milan viene fuori sfiorando prima il gol poi portandosi in vantaggio con Pazzini. La squadra rossonera cresce dopo la mezzora e trova meritatamente il vantaggio. Pur senza brillare, il Diavolo chiude il primo tempo in vantaggio. L’ex Atletico e Torino realizza l’assist per Pazzini e sfiora il gol cogliendo il palo. Troppe amnesie per il colombiano che rischia per almeno un paio di volte di combinare la frittata. Dopo un buon inizio la squadra di Di Francesco è calata fino a farsi mettere sotto dal Milan. Su quella fascia spinge che è una meraviglia. Troverebbe anche il gol del pareggio ma è in fuorigioco. Si lascia anticipare da Pazzini in occasione del gol del Milan. Non impeccabile in questa circostanza. L’unico episodio dubbio è rappresentato dal gol annullato a Vrsaljko: le immagini sembrerebbero dargli ragione. (Federico Giuliani)



Milan

Per larghi tratti di gara fa lo spettatore non pagante. Non può nulla sul rigore di Sansone; bravo invece a deviare in corner un insidioso traversone di Missiroli.

Al Milan mancava la spinta di un terzino simile. Le sue accelerazioni mandano in tilt la corsia del Sassuolo. Apprezzabile anche in fase difensiva; regala qualche cross invitante per Pazzini.

Soffre un po’ la rapidità di Sansone e Pavoletti. L’ex Psg si aiuta con l’esperienza e, quando le cose rischiano di andare male, ci mette il fisico.

Commette almeno un paio di disattenzioni nel primo tempo che sarebbero potuti costare cari al Milan. Causa il presunto rigore visto dall’arbitro Tommasi. Serata da dimenticare per il colombiano, di gran lunga peggiore in campo. 



Non disputa un primo tempo malvagio ma è costretto ad arrendersi a causa di alcuni problemi fisici (dal 46’BONERA 6 – Terzino di scorta, scende in campo per dare il suo contributo alla causa).

Come sempre lotta e corre come un leone. Sua la traversa nel finale dalla quale scaturirà il gol decisivo di De Jong. 

L’olandese si rivela man of the match segnando all’85’ la rete che porta il Milan ai quarti di finale di Coppa Italia. 

In mezzo al campo è il giocatore con più qualità: normale che sia lui a dettare i tempi della manovra. 

Per una sera fa ‘il Menez’ della situazione. Ovvero si carica sulle spalle la squadra e cerca di inventare qualcosa grazie alla sua qualità. Realizza l’assist per la girata di Pazzini e colpisce un palo (dall’82’MONTOLIVO – SV). 

Realizza un gol da attaccante di razza e torna a gonfiare la rete di San Siro, in gare ufficiali, dopo tanto tempo. Troppo, per uno del suo calibro. 

Il lavoro di copertura non manca e, in più, il Faraone si fa apprezzare con più di una ripartenza fulminea tipica dei tempi d’oro. Miglioramenti in corso. 

Si salva per il rotto della cuffia ma, dovendo analizzare la prestazione della squadra, non può essere soddisfatto di quanto visto in campo. Gioco lento e poca qualità a centrocampo: sono questi i fantasmi del Milan di questo periodo. 

Sassuolo

Tiene a galla i suoi sfoggiando almeno due parate decisive. Straordinario nella ripresa sul colpo di testa di Pazzini e sulla punizione dalla distanza di Cerci. 

Nel primo tempo è intimorito dalla grinta di Cerci. Con il passare dei minuti acquista coraggio ma non riesce a raggiungere la sufficienza. 

Nel cuore della difesa fatica a contenere Pazzini e quando si inserisce Poli rischia di capitolare. Ammonito per un fallo su Poli. 

Si perde Pazzini in occasione del gol del vantaggio e questo errore, l’unico del match, influisce negativamente su una prestazione che, altrimenti, sarebbe stata buona. 

Inizia spingendo al massimo. Sul finire del primo tempo trova anche il pareggio ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Nel secondo tempo sparisce dai radar. 

Corre molto ma spesso lo fa a vuoto. Prova a fare ‘da diga’ ma non ci riesce. Uno dei più deludenti del Sassuolo.

 Il ragazzo non indovina una giocata giusta. Le qualità ci sono e da lui ci si aspetta qualcosa in più (dall’88’FLORO FLORES – SV).

Come molti dei suoi colleghi, inizia bene per poi spegnersi lentamente. 

Segna un altro gol al Milan dopo quello rifilato al Diavolo una settimana fa. I suoi movimenti mandano in difficoltà Zapata (dall’88’BERARDI – SV). 

Punta fin troppo isolata. Tiene pochi palloni, non fa salire la squadra e non riesce a mettere apprensione alla difesa avversaria. 

Migliore del Sassuolo. Si conquista il (dubbio) calcio di rigore; l’intesa con Sansone è molto buona. Un’arma in più per il campionato dei neroverdi (dall’84’ZAZA – SV). 

I suoi giocano bene metà di ogni tempo. Con un pizzico di concentrazione in più il Sassuolo avrebbe potuto arrivare almeno ai tempi supplementari. Considerando il turnover, non gli si può rinfacciare niente. 

 

(Federico Giuliani)