La presentazione di Cristian Brocchi. Domanda per il mister: qual è l’allenatore in cui t’ispiri? “Nella mia carriera ho avuto la fortuna di essere stato allenato da ottimi allenatori, non tantissimi ma tutti bravi. I due che mi hanno lasciato un segno sono stati Prandelli in assoluto e Carlo Ancelotti. Per diverse motivazioni mi hanno lasciato dentro un qualcosa che anche adesso da allenatore mi trovo e che mi aiuterà in questo inizio. Per quanto riguarda il tempo che ho a disposizione ribadisco che è sicuramente un rischio più alto rispetto a quando si parte da inizio stagione, allo stesso tempo questa è la situazione e questa è l’opportunità. Al posto di avere la calma e la pazienza di fare un piccolo passo per volta bisogna avere l’intelligenza di farne mezzo ma con un senso più profondo”. (…)
Altra domanda per Brocchi: ti spaventa l’invadenza di Berlusconi nelle scelte? Il fatto di essere considerato uomo del presidente ti spaventa o è uno stimolo? “Non mi offendo e mai mi offenderò per domande del genere. Non è una questione di essere yes-man o meno, nella mia carriera ho rispettato sempre sia i miei superiori che quelli che stavano sotto di me. Se pensassi di sapere tutto non avrei bisogno di niente o di nessuno, penso che parte della crescita sia dovuta al confronto. Il rapporto che ho col presidente è questo, di confronto e scambio di vedute; anche con Galliani avremo modo di confrontarci quotidianamente e naturalmente anche col mio staff, perché da tutti c’è da prendere. Qualcuno a volte dicendoti qualcosa ti può aprire la mente o far pensare qualcosa che non avevo pensato”.
(…) Una voce vicina allo spogliatoio ha dichiarato che senza Mihajlovic si potrà respirare un clima migliore. Nello spogliatoio il clima sembra tranquillo? Può esserlo in questa situazione di classifica? Risponde Galliani: “Io non ho mai percepito, e dopo trent’anni qualcosa riesco a captare dell’atmosfera di spogliatoio, questa cosa. L’atmosfera con Mihajlovic era perfetta, i giocatori o la stragrande maggioranza di loro è sempre stata con l’allenatore. E’ una cosa falsa e ingenerosa”.
Per il ruolo di trequartista la prima opzione è Bonaventura e la seconda Honda: è davvero così? Risponde Brocchi: “Abbiamo giocatori che hanno caratteristiche ideali per far quel ruolo, sicuramente Bonaventura è uno e Honda è un altro. Sarà importante vedere quanta voglia avranno di cercar di fare quello che gli si chiede e quanta interpretazione del ruolo riusciranno a dare alla squadra per far sì che il gioco riesca meglio”.
La presentazione di Cristian Brocchi in diretta. Domanda per il mister: Mihajlovic ha detto che la squadra è quello emerso finora, secondo te qual è il livello della rosa del Milan? “Sicuramente buono e l’ho detto anche i giocatori, cercherò di dare la consapevolezza ad ogni giocatore di essere più forte di quanto si sente adesso. Qualcuno ha reso meno rispetto alle sue potenzialità, non per colpa di Sinisa ma per un discorso singolo personale; la speranza è che ogni giorno ogni giocatore possa credere di più nei propri mezzi e ragionare da gruppo, mettendo il singolo a disposizione della squadra e non cercando di risolvere la situazione da solo. Il singolo riesce quando la squadra lo mette nelle condizioni ideali per fare qualcosa di buono”.
Come è nata l’empatia con il presidente Berlusconi? “Sinceramente non lo so, non sono mai stato io in prima persona a pubblicizzarmi da lui, ma il presidente penso che abbia sempre -nonostante i molteplici impegni- manifestato la voglia di seguire il Milan in tutte le sue dinamiche. Il fatto che la qualità delle mie squadre fosse stata rimarcata probabilmente lo ha interessato, si è documentato di più e da lì è nata questa relazione”.
(…) Quali sono stati i primi pensieri ed emozioni quando ha capito che la possibilità poteva diventare realtà? Che emozioni pensa di vivere domenica sera? “Grandissima tranquillità e serenità perché una situazione del genere, dove tutti dicevano o mi chiedevano di questa possibilità, è stata vissuta da me più volte. La migliore qualità che ho avuto in questo periodo è stata quella di mantenere un equilibrio e pensare sempre alla mia crescita e a migliorare le mie conoscenze, lavorando con i ragazzi. Poi è normale che quando me l’hanno detto ufficialmente un’emozione c’è stata: per me quest’anno è il ventesimo di Milan, trovarmi alla guida della squadra che mi ha fatto crescere e mi ha dato tutto non può non emozionarmi”.
Per Galliani: qual è la discriminante per la permanenza di Brocchi con la prima squadra? “Credo il gioco. Il gioco è determinante, il Milan è sempre stata una squadra che ha giocato a calcio. Sento il presidente da trent’anni e lo sento sempre dispiaciuto quando si gioca male. Ricordo una delle più grande sfuriate presidenziali dopo Celta Vigo-Milan pareggiata 0-0 in Champions League, con Ancelotti in panchina. Quella di Brocchi è stata una scelta orientata verso il gioco, anche perché normalmente attraverso il gioco si ottengono dei risultati”. Con Berlusconi avete parlato anche della trattativa con i cinesi? “Che ci sia o che non ci sia questa trattativa è fatta ad un gradino più alto. Non riguarda chi gestisce il Milan ma alla proprietà, la domanda va fatta a Fininvest”.
Per Brocchi: percepisce un pò di diffidenza nei suoi confronti?: “So benissimo che può esistere, lo posso anche capire ma non posso certo fermarmi perché qualcuno ha questo pensiero nei miei confronti. Mi devo fermare perché tante persone pensano che non sia la scelta giusta? Assolutamente no, così come non devo essere critico nei confronti di chi non è d’accordo. Non ho mai cercato sponsorizzazioni per me questo è motivo d’orgoglio. Lavoro, vado avanti con passione pensando nè di essere il più bravo nè il più scarso, ma cercando e sperando di riuscire a far qualcosa di buono”. Si è parlato di un Milan giovane e italiano: pensi di poter portare almeno un paio di giocatori della Primavera in prima squadra? “Ne abbiamo già in rosa qualcuno, come Donnarumma che è sotto gli occhi di tutti, Calabria e Locatelli che è pronto a giocare, dopo un periodo in cui è stato integrato dalla Primavera. Se poi ci dovesse essere l’opportunità sicuramente ci sono altri giovani Primavera interessanti che saranno pronti in caso ci dovesse essere bisogno”.
La presentazione di Cristian Brocchi in diretta. Domanda per Galliani: come è maturata la decisione dopo la partita contro la Juventus? Galliani risponde: “Ci sono stati una serie di colloqui tra il presidente e il sottoscritto che hanno portato a questa scelta. E’ stato analizzato il periodo recente, con queste ultime cinque partite che hanno portato solo due punti”. “Noi non abbiamo contatto nessuno allenatore, non c’è nessun Di Francesco; ci auguravamo di poter arrivare alla fine della stagione e pi prendere una decisione ma nessun altro allenatore è stato contattato da noi. Anche perché avevamo un allenatore con contratto per la prossima stagione, ma visti gli ultimi cinque risultati abbiamo deciso di promuovere il mister della Primavera. Un percorso simile a quello della Lazio: mi auguro che al debutto Cristian abbia la stessa fortuna del suo amico Simone Inzaghi”.
Domanda per Brocchi: è utile cominciare da ora a seminare le tue idee o sarebbe meglio preparare subito la finale Coppa Italia? “Non si può pensare solo alla finale con la Juve, ci sono delle partite davanti molto importanti che vanno affrontate e vinte con la giusta voglia e determinazione. Attraverso queste partite che mancano alla fine del campionato si cercherà di seminare per arrivare pronti alla partita con la Juve, cercando di instaurare un rapporto forte. Ci stiamo provando già da ieri ma non si può entrare a piedi pari nel giro di 24-48 ore, bisogna mettere segnali ogni giorno, non solo in campo ma anche fuori ed è quello che stiamo cercando di fare noi”.
Per Galliani: c’è stata una solfa di rivolta del popolo rossonero, che effetto le ha fatto? “Intanto dispiace che le scelte che vengono fatte dalla società, convinti di fare il bene della società, non siano condivise. D’altra parte chi gestisce la società ha il dovere di prendere delle decisioni, che competono a chi gestisce. Questo è quello che abbiamo pensato di fare per il bene del Milan, poi l’importante è che arrivino i risultati perché nel calcio tutto quelli che fai dipende da quelli”.
Domanda per Brocchi: sei stato scelto per migliorare i risultati ma anche perché il presidente apprezza il tuo gioco. La valutazione che verrà fatta dopo sette partite ti può condizionare in certe scelte? “In questo momento c’è bisogno di avere equilibrio e intelligenza. Se si comincia ad allenare dal ritiro estivo è un conto, con le altre tre squadre che ho allenato sono riuscito ad inculcare nei diversi giocatori che avevo dei concetti. Io dico sempre che la mia squadra si alleni come giochi e giochi come si alleni. Ci vuole l’intelligenza di capire che si vuole far entrare nella testa dei giocatori quali sono le richieste; abbiamo tempi brevi e dobbiamo far sì che ogni giorno ognuno di loro riesca a fare passi avanti”. Dal punto di vista mentale come lavorerai? “Io ho sempre chiesto alle mie squadre di andare ad attaccare, di non rimanere passivi e lasciare il controllo del gioco agli avversari. Ho già iniziato da ieri a far capire quello che voglio da tutti i ragazzi, noi lavoreremo tutti i giorni per far sì che la partita si viva cercando di andare noi ad aggredire gli avversari e di avere noi la possibilità di tenere palla e comandare la partita. E’ un compito stimolante per me e la speranza è che lo diventi anche per i giocatori”.
La presentazione di Cristian Brocchi in diretta. Domanda per il mister: non temi di essere bruciato, vedi le esperienze di Seedorf ed Inzaghi? “In questi mesi il termine bruciarsi è stato utilizzato in maniera esponenziale. La questione è che posso giocarmi un’opportunità, quando nella vita ti si presentano un rischio esiste, poi uno deve avere l’umiltà di capire che se le cose non vanno bene si può sempre ripartire. Per me non è un pensiero negativo, sono qui in questa grandissima opportunità che mi è stata data, non ho paura ma ho massima tranquillità. So quello che possono fare e quello che è il mio pensiero: con questo no voglio dire che il Milan vincerà sette partite su sette, ma assicuro il mio cento dieci percento”.
Avresti voluto più tempo? Risponde Brocchi: “Da calciatore ho sempre messo l’aspetto economico e contrattuale in secondo piano. Ho avuto la fortuna di iniziare la carriera di allenatore e per me non è un contratto che mi permette di essere più o meno sereno. Se avessi avuto un contratto più lungo ma avessi fatto malissimo in queste sette partite avrei rischiato comunque. Il mio desiderio è quello di potermi giocare un’opportunità: se le cose non dovessero andar bene ho l’umiltà per poter continuare il mio percorso”. Galliani precisa poi che la volontà del club è quella di continuare con Brocchi alla guida della prima squadra, se così non sarà il mister rimarrà nel club come guida della Primavera.
La presentazione di Cristian Brocchi in diretta. Domanda per Galliani: che tipo di passaggio è questo tra i due allenatori, in relazione al futuro del Milan? “E’ stato un passaggio in cui il presidente ed io ci siamo parlati e confrontati, ognuno ha espresso le sue opinioni e siamo arrivati ad una decisione condivisa. Di società ce n’è una: ho letto interpretazioni sulla diversità di vedute tra il presidente e me; è così nel senso che c’è dialettica interna tra noi, ma quando prendiamo una decisione lo facciamo in comune. Abbiamo identificato in Cristian Brocchi la persona che può dare una scossa e migliorare il gioco di questa squadra e quindi gli abbiamo affidato la panchina. Certamente Sinisa ha fatto un buon lavoro e gliene abbiamo dato atto, ma abbiamo pensato che servisse in questo momento un qualche cosa di diverso”.
Altra domanda per Brocchi: sembra che si torni al modulo 4-3-1-2, temi di tornare ai problemi di Mihajlovic che faceva fatica a trovare il trequartista? “A me piace giocare con centrocampo a tre e difesa a quattro, l’ho sempre fatto mentre nel tridente offensivo ha sempre avuto la voglia e la possibilità di provare soluzioni diverse. L’idea del trequartista mi piace ma la cosa più importante sarà quella di capire quali sono gli interpreti che possono giocare un certo tipo di calcio. Per me nella squadra ci sono giocatori che possono giocare a tre a centrocampo, c’è il trequartista ed anche gli elementi per giocare a tre in attacco. Saranno queste le strade che cercherò di percorrere”.
, la presentazione in diretta. Le prime dichiarazioni del nuovo allenatore del Milan: Cosa pensi di conservare della precedente gestione e cosa di apportare di tuo? “Conservare la cultura del lavoro che questo gruppo sicuramente ha, ho avuto più volte modo di vedere la prima squadra all’opera e ho sempre visto un gruppo di ragazzi che aveva voglia di lavoraste, di impegnarsi durante la settimana e di questa cosa va dato merito a Sinisa. Quanto alle mie volontà c’è la voglia di portare quella che in questi anni è stata la mia metodologia, che può essere per certi versi diversa rispetto ad alcuni lavori proposti da altri allenatori; diversi perché sono stati studiati in un percorso che ho fatto e che aiutano i ragazzi ad inrtepretare quello che poi si deve mettere in campo”.
“Non è semplice, ieri è stato il primo giorno e un giorno particolare perché non si può pretendere di schiacciare i bottoni on e off nella testa dei giocatori. Un cambiamento è qualcosa che segna, che ti dà qualcosa da pensare in più. Il fatto di non vedere persone che stavano a contatto con te può portarti ad essere triste, il mio è stato comunque un impatto buono essendo io anche noto nell’ambiente Milanello; in questo senso ha inciso meno il fatto di trovare una persone diversa. Sul campo sto iniziando a far capire ai ragazzi quali sono i miei pensieri, le mie volontà di allenarmi”
Fra pochi minuti avrà inizio la presentazione di Cristian Brocchi come nuovo allenatore del Milan. Una scelta che ha fatto parecchio discutere, visto che siamo quasi al termine della stagione e che per molti (osservatori e tifosi) le responsabilità dell’ennesima stagione deludente non erano certamente da imputare all’ormai ex tecnico Sinisa mihajlovic. Adesso però questo è il passato e Brocchi si gioca l’occasione di guadagnarsi la riconferma anche per la prossima stagione e magari anche di mettere in bacheca un trofeo grazie alla finale di Coppa Italia del prossimo 21 maggio. Insomma, si annuncia un finale di stagione molto interessante: come si presenterà Brocchi? Parola alal sala stampa di Milanello…
Lavora dal 2013 nello staff tecnico del Milan. Ha cominciato come allenatore degli Allievi Nazionali passando alla guida della formazione Primavera l’anno successivo, al posto di Filippo Inzaghi che era stato chiamato ad allenare la prima squadra. Il suo modulo di riferimento è il 4-3-3, diverso quindi dal 4-4-2 adottato negli ultimi mesi da Sinisa Mihajlovic. Come potrebbe giocare il nuovo Milan di Cristian Brocchi? Se il mister manterrà il tridente d’attacco vedremo Bacca agire da punta centrale con due esterni più larghi, che potrebbero essere Bonaventura e Honda con Menez e Kevin-Prince Boateng in alternativa. Chi potrebbe adattarsi con facilità a questo assetto è M’Baye Niang che però è infortunato, mentre Balotelli è più abituato ad agire come attaccante centrale. Bonaventura potrà essere schierato anche nel trio di centrocampo: Brocchi dovrebbe valorizzare le mezz’ali mobili e chissà che in tal senso non possa valorizzare giocatori come Poli o Bertolacci. La difesa non dovrebbe subire modifiche, mentre vedremo se tra i pali sarà confermato Gianluigi Donnarumma che è stato scelto da Mihajlovic. Attenzione anche al giovane Manuel Locatelli: Brocchi lo conosce bene avendolo allenato nella Primavera, il regista classe 1998 già caro al presidente potrebbe essere più coinvolto nelle rotazioni della prima squadra. Un’ipotesi tattica alternativa è il 4-3-1-2 con l’inserimento di un trequartista e due attaccanti puri. Una soluzione che non dispiacerebbe al presidente Berlusconi, da sempre sostenitore del modulo a due punte.
Nelle prossime settimane Cristian Brocchi cercherà di ottenere risultati positivi per ottenere la conferma nella posizione di allenatore del Milan. Abbiamo accennato alla finale di Coppa Italia che si prospetta come la partita più importante per il Milan da qui al termine della prossima stagione. Vediamo quali sfide attendono Cristian Brocchi da qui alla fine del campionato. Il primo ostacolo si chiama Sampdoria, che il Milan affronterà a Marassi nel posticipo della 33^giornata in programma domenica (17 aprile 2016) alle ore 20:45. Poi subito un turno infrasettimanale (giovedì 21 aprile, ore 20:45), che vedrà i rossoneri ricevere il Carpi a San Siro in quello che sulla carta si presenta come un impegno più soft, anche se i modenesi avranno una grande urgenza di punti. A seguire altre tre partite contro squadre della seconda metà di classifica: Hellas Verona al Bentegodi lunedì 25 aprile, Frosinone in casa domenica 1 maggio e Bologna al Dall’Ara sabato 7 maggio. Per finire lo scontro casalingo con la Roma previsto domenica 15 maggio, nell’ultimo turno.
Chi è Cristian Brocchi? Il nuovo allenatore del Milan è ormai da anni un componente della famiglia rossonera, avendovi preso parte sia da giocatore (dal 2001 al 2005) sia da tecnico del settore giovanile. Nato a Milano il 30 giugno 1976, Cristian Brocchi è inoltre cresciuto nel vivaio del Milan che lo cedette all’Hellas Verona nell’estate 1998, dopo i prestiti in provincia a Pro Sesto e Lumezzane. Con gli scaligeri allenati da Cesare Prandelli Brocchi, centrocampista di fatica impiegabile anche sulla fascia destra, conquistò la promozione in Serie A al primo colpo e si guadagnò le attenzioni dell’Inter. I nerazzurri lo prelevarono le 2000 ma la stagione non fu positiva nè per la squadra nè per il giocatore; un anno dopo Brocchi finì in uno dei numerosi scambi tra le due squadre milanesi, tornando a Milanello e scambiandosi di posto con l’argentino Andres Guglielminpietro. Con il Milan i trionfi da ottimo comprimario: Champions League e Coppa Italia nel 2003, Scudetto e Supercoppa Italiana la stagione seguente, un’altra Champions ed il Mondiale per club 2007; in mezzo una stagione in prestito alla Fiorentina vissuta da titolare. Nel 2008 il passaggio alla Lazio con cui Brocchi ha conquistato altre due Coppa Italia (2009, 2013) e una Supercoppa Italiana (2009). Nel 2013 il ritiro dovuto anche ad un problema ad un piede. Il 15 novembre 2006 Brocchi ha debuttato in Nazionale A durante l’amichevole Italia-Turchia, giocata a Bergamo e terminata 1-1.
È il nuovo allenatore del Milan e la sua presentazione avverrà direttamente dal centro sportivo di Milanello: l’appuntamento con la stampa è per le ore 14:00 di mercoledì 13 aprile 2016. Svolta improvvisa in casa Milan: dopo la sconfitta contro la Juventus nell’ultima giornata di campionato, il presidente Silvio Berlusconi ha deciso di procedere immediatamente con l’esonero di Sinisa Mihajlovic e di promuovere ad allenatore della prima squadra Cristian Brocchi, ex mister della formazione Primavera.
Una scelta che ricalca quella presa nell’estate 2014 quando il Milan, dopo aver esonerato l’olandese Clarence Seedorf, pescò il suo successore dal settore giovanile affidando le chiavi della prima squadra a Filippo Inzaghi.
La stagione con SuperPippo alla guida non è stata positiva, Sinisa Mihajlovic dal canto suo non è riuscito ad ottenere la miglior continuità di risultati ma il suo Milan, a sei giornate dalla fine, viaggia con 6 punti in più rispetto all’anno scorso.
Ormai però la decisione è stata presa: grazie e arrivederci al serbo e si volta pagina. Da capire quali prospettive attendono Cristian Brocchi sulla panchina rossonera: sarà un semplice traghettatore fino a giugno oppure si punterà con decisione su di lui anche per la prossima stagione sportiva?
Il campo fornirà indicazioni più precise, nel frattempo il nuovo allenatore del Milan avrà già segnato di rosso una data precisa sul calendario: quella di sabato 21 maggio quando, a campionato già concluso, i rossoneri affronteranno la Juventus allo stadio Olimpico di Roma per la finale di Coppa Italia in gara secca.
Per il Diavolo si tratta del quinto cambio in panchina dal 2013 ad oggi: sulla panchina milanista si sono succeduti nell’ordine Massimiliano Allegri, Clarence Seedorf, Filippo Inzaghi, Sinisa Mihajlovic ed ora Cristian Brocchi.
Il presidente Silvio Berlusconi ha ritenuto necessario un altro avvicendamento al timone, non soddisfatto della classifica attuale che vede il Milan al sesto posto con 14 lunghezze di ritardo dal terzo. Le notizie recenti hanno parlato di un Adriano Galliani più propenso ad una soluzione diversa: si era ipotizzato ad esempio il ricorso ad una guida più esperta come Marcello Lippi o anche il ritorno di Fabio Capello, fino all’idea Di Francesco che tanto bene sta facendo alla guida del Sassuolo. E’ stato però stato scelto Cristian Brocchi e vedremo dove l’ex centrocampista saprà portare la squadra in questo ultimo mese di stagione.
La presentazione del nuovo allenatore del Milan sarà trasmessa in diretta tv dal canale tematico Milan Channel, il numero 230 dello SkyBox visibile per i soli abbonati: collegamento dalle ore 13:30 all’interno di una puntata speciale della rubrica Milanello Live, dalle 14:00 poi le prime dichiarazioni di Brocchi da responsabile della prima squadra. Non è prevista invece la trasmissione della conferenza stampa in diretta streaming video.