La cessione del Milan ai cinesi è più vicina? L’ultima parola spetta al Presidente Berlusconi, il solo che può decidere se accettare la corte della cordata orientale ponendo fine ad un’epopea trentennale, ma stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche la trattativa vera e propria sta per entrare nel vivo. Secondo l’ultimo tweet del direttore di TeleLombardia Fabio Ravezzani la svolta potrebbe arrivare infatti già all’inizio della prossima settimana:”Martedì firma tra Fininvest e cinesi per trattativa esclusiva: durata 2 mesi”. Uno scenario simile a quello che vide protagonista il broker thailandese Bee Taechaubol, che però ad un anno di distanza dall’approccio diretto con il numero 1 rossonero non è riuscito nell’impresa di reperire i fondi necessari ad acquistare il 48% del Milan. A questo punto a pesare sull’esito della trattativa sarebbe il parere di Fininvest, ormai stanca di ripianare annualmente i debiti portati in dote dal club che anche quest’anno ha chiuso il bilancio con un rosso di 89,3 milioni di euro. A questa via, che sembra al momento la più probabile, come riporta “Pianeta Milan” secondo Ravezzani si potrebbe aggiungere la cosiddetta “exit strategy” che consentirebbe a Berlusconi di non rinunciare al suo grande amore calcistico:”Berlusconi scorpora Milan da Fininvest e lo gestisce da solo. Il vero problema è che nessuno sa con certezza se al momento decisivo Berlusconi vorrà davvero cedere il Milan o meno”.



La situazione in casa Milan è più delicata del previsto. Ieri pomeriggio c’è stato il consiglio degli azionisti che si sono schierati contro l’attuale dirigenza composta da Berlusconi e Galliani e proprio su quest’ultimo si è alzato un polverone senza precedenti. Nell’attesa di capire quale sarà il futuro della società e se ci sarà davvero la cessione del Milan, l’avvocato La Scala ha parlato di quanto accaduto ieri: “Il principale capo d’imputazione maggiore per il Milan è la totale assenza di programmazione e la mancanza di un progetto concreto. Noi ci auguriamo che Fininvest esca di scena elegantemente lasciando posto a qualcuno all’altezza del Milan. Galliani? Noi abbiamo proposto altri nomi per il suo ruolo come Rivera, Maldini e Seedorf” conclude l’avvocato che spera di veder uscire dalla società anche Fininvest, magari in occasione di questa nuova acquisizione dei cinesi.



Il Milan fa parlare di sé ma purtroppo non per i risultati in campo (molto deludenti) quanto piuttosto per il tormentone sul destino della società. Davvero Silvio Berlusconi venderà ai cinesi? Da registrare su questo tema il commento di Fabio Caressa. Il direttore di Sky Sport 24 si è espresso così parlando sulla stessa emittente: “Il problema è che il Milan si è dibattuto come una falena sotto la luce, quando la soluzione era vendere la società. E’ un problema psicologico. Berlusconi ha fatto mille cose nella sua vita e adesso mi sembra che si vada verso una certa dismissione dai suoi impegni. Mi sembra difficile che in questa fase della sua vita Berlusconi ceda il Milan proprio adesso che forse ha tempo di interessarsi, senza dimenticare che non è uno strumento redditizio dal punto di vista economico, per questo lui al momento della firma si danna l’anima. Siamo di fronte ad un blocco suo di cuore, di testa ed emotivo, ma alla fine arriverà la cessione”. Non manca però anche un’analisi sul momento della squadra e sui rrecenti risultati negativi dei rossoneri; ecco dunque l’opinione di Caressa in proposito: “E’ stato sottovalutato l’addio di Ariedo Braida al Milan. Tutti quelli che sanno di calcio quando nomini Braida dicono che è un grande signore e un grandissimo conoscitore di calcio e di pallone. Braida ne ha fatte tante di cose positive con Galliani e questo ha pensato di fare un po’ da solo. Conosce le aziende, ma i calciatori non ne sono così sicuro e gli ultimi mercati dicono che non ne capisce tanto. Ha speso tanto e sopra valore e pochi colpi come Bonaventura e Donnarumma. Si è cercato più il nome che l’effettiva utilità per la squadra”. 



Le voci circa la cessione del Milan continuano senza sosta, ma il presidente Berlusconi deve ancora prendere una decisione circa le quote di maggioranza chieste dalla cordata cinese. Fininvest continua a portare avanti questa trattativa, ma l’ultima parola ovviamente spetterà al presidente. Il “Corriere della Sera” fa il punto della situazione convinto che il prossimo calciomercato, comunque vadino le cose, verrà gestito ancora una volta dall’amministratore delegato Adriano Galliani. In caso di cessione, ovviamente ci sarà la supervisione del gruppo cinese, ma la prima parola spetterà sempre a lui. Se l’esclusiva con la cordata cinese verrà firmata la prossima settimana ci vorrà almeno un mese per firmare il contratto preliminare quindi si arriverà sempre al mese di giugno, magari nel pieno delle trattative di mercato. 

Nonostante le continue smentite le voci circa la cessione dell’Ac Milan non si placano. Come riferisce poco fa “Il Sole 24 ore” all’interno della cordata cinese che vorrebbe investire sulle quote rossonere ci sarebbe anche l’Evergrande Group. Questo è stato più volte criticato di essere abbastanza indebitato, ma alle sue spalle ci sono componenti importanti come  il governo di Pechino e il magnate Cheng Yu-Tung. Bisognerà capire ovviamente chi c’è dietro questa grande cordata, oltre a Sal Galatioto che cerca di convincere il presidente Berlusconi a trattare. Dalla Cina si parla di a 600 milioni per il 70% del club, esclusi però i debiti, con l’opzione per comprare il 30% nei prossimi tre anni. L’Evergrande Group possiede la metà del capitale azionario del Guangzhou e metà del gruppo Alibaba di Jack Ma. 

Adriano Galliani si è presentato in Lega Serie A ma ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione circa la situazione del Milan, con le voci di un’imminente cessione ad una cordata cinese. Quest’oggi l’amministratore delegato del Milan è arrivato dicendo: “Non si parla, non si parla” evitando quindi i giornalisti che gli chiedevano qualcosa sulla questione societaria e su quanto accaduto ieri nell’assemblea dei soci. Adriano Galliani ha voluto rispondere solo a qualche domanda fatta per quanto riguarda il futuro di Honda ad una televisione giapponese. Ieri i soci si sono “rivoltati” contro l’amministratore delegato del Milan chiedendo le sue dimissioni proponendo un Cda alternativo con l’inserimento di vecchie bandiere come Seedorf o Maldini. Ieri approvato il bilancio con 89.3 milioni di debito. 

Arrivano ancora smentite sulla possibile cessione del Milan. Questa volta ci pensano la Cheung Kong Property Holdings Limited e la Hutchinson Whampoa che negano ufficialmente ogni tipo di contatto con il club rossonero, compresa la voglia di acquistare il Milan. “Ogni rumor a proposito di Hutchinson e sull’intenzione della famiglia Li di acquistare il Milan, è totalmente infondata” rivela un rappresentate del gruppo cinese ai microfoni di “Tuttomercatoweb”. Quindi anche la Holdings Limited si tira indietro dalla trattativa, il futuro del club rossonero si fa sempre più incerto visto che Alibaba non conferma i rumors usciti in questa settimana mentre il gruppo Evergrande, secondo le ultime indiscrezioni, sembra invece in vantaggio. 

Pare che Silvio Berlusconi sia vicinissimo a dare il via libera per la trattativa concreta con la cordata cinese. Secondo quanto riferisce “La Repubblica”, nella giornata di ieri la Fininvest ed i consulenti di questa nuova cordata hanno cominciato a lavorare sulla proposta per convincere il presidente ad accettare al periodo di trattativa in esclusiva. I tempi sembrano essere molto stretti e bisognerà chiudere entro giugno se si vorrà allestire un’ottima squadra nella sessione estiva del calciomercato, per creare una rosa competitiva che possa ambire alla Champions League. I collaboratori di Fininvest, per ora, chiedono la composizione della cordata di Pechino. Una volta raggiunte queste informazioni, il presidente Berlusconi potrebbe dare il via libera per il periodo in esclusiva.

Nei prossimi giorni dovrebbero registrarsi sviluppi significativi per quanto riguarda la cessione del Milan: per il presidente Silvio Berlusconi si fa sempre più incombente il momento della scelta, affidare la società ai nuovi acquirenti cinesi oppure continuare a detenere il pacchetto azionario di maggioranza. Nel frattempo, come ricorda il Corriere della Sera, la cordata orientale ha depositato 150 milioni di euro come garanzia della propria solidità economica. La trattativa con il gruppo cinese va quindi avanti, anche se l’organigramma della cordata va ancora identificato con precisione. 

La cessione del Milan alla cordata cinese è la notizia di questi giorni – da definire chi sia a guidarla, vista la smentita da parte di Alibaba Group che fa capo a Jack Ma – ma intanto c0’è già chi ha un’idea precisa su quale debba essere il futuro della società rossonera: ieri infatti si è tenuta l’assemblea degli azionisti del Milan e, alla presenza di Adriano Galliani, il parere da parte dei “piccoli azionisti” è stato unanime. Di fatto, è stato chiesto ad Adriano Galliani e Berlusconi di vendere e togliere il disturbo. “Il Milan è tecnicamente fallito. Il passivo è metà del fatturato” ha detto l’avvocato Filippo La Scala, vicepresidente dei Piccoli Azionisti (si legge sul Corriere della Sera) dopo aver votato contro l’approvazione del bilancio. E’ stato anche proposto – e bocciato – un nuovo consiglio composto da ex bandiere del Milan: tra questi Gianni Rivera, Paolo Maldini, Zvonimir Boban, Clarence Seedorf e Demetrio Albertini. Poco tenero è stato anche l’azionista Boriani, che ha ricordato come “ogni anno la squadra ci viene spacciata come competitiva, poi i risultati ci riportano alla realtà”. Sottolineatura su come solo tre o quattro giocatori siano da Milan, e su come il Milan sia “la barzelletta del calcio internazionale”; una barzelletta che peraltro “non fa più ridere”. Clima infuocato insomma: lo storico socio Giuseppe Gatti ha espresso il suo parere dicendo che “non si può dire che le responsabilità siano state degli allenatori”, e ha ricordato come la cessione a zero di Pirlo alla Juventus e l’acquisto di Matri per 11 milioni abbia “aperto il dominio dei bianconeri”. Se Silvio Berlusconi cederà o meno il Milan non è ancora certo, ma una cosa è sicura: la voce del popolo rossonero si è fatta ampiamente sentire.