La cessione del Milan sembra avvicinarsi, ma a questo punto si fa sempre più insistente la domanda: chi sono gli imprenditori cinesi che compongono l’ormai celebre cordata che dovrebbe rilevare il Milan dalle mani dell’attuale patron Silvio Berlusconi? In effetti se ne parla da mesi, ma il mistero è ancora fitto: si conoscono gli intermediari che stanno lavorando per i cinesi, capeggiati dall’advisor italo-americano Sal Galatioto, ma ancora non si sa chi saranno effettivamente gli (eventuali) nuovi proprietari del Milan. La notizia delle ultime ore è che torna alla ribalta il nome di Robin Li. Era stato accostato al Milan nelle prime fasi della trattativa, poi sembrava essersi eclissato ma adesso riecco il suo nome, secondo quanto sostiene La Repubblica. Sesto uomo più ricco della Cina, è suo il colosso che riunisce i tre principali motori di ricerca cinese. Megli oandarci cauti perché finora sui nomi dei possibili imprenditori sono arrivate solo indiscrezioni e smentite, ma di certo si tratterebbe di un nome davvero di primissimo livello.
Ormai a pochi giorni dalla cessione delle quote maggioritarie del Milan dal ormai ex patron Silvio Berlusconi alla cordata di industriali cinesi rappresentati fino ad ora dal manager Sal Galatioto, molti sono coloro che, avendo fatto parte della storia del Milan sono stati ascoltati per cogliere impressioni e pareri sulla trattativa. Tra questi Massimo Taibi, ex difensore del Milan ha voluto esprimere il proprio parere attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport di oggi dicendo che: “Io sono un sentimentale, uno di quelli che non riescono ad immaginare un Milan senza Berlusconi. Conosco la passione del presidente. Se vorrà andare avanti ha le capacità di far tornare grande il Milan, se deciderà di lasciare, lo farà in mani stabili e forti”. ormai la trattaiva sembra davvvero vicina alla chiusura e preso i cinesi entreranno in possesso di circa l’80% delle quote prima in mano della famiglia Berlusconi.
Silvio Berlusconi sarebbe ormai irrimediabilmente deciso a cedere la maggioranza del Milan alla cordata cinese. Un ulteriore segnale in tal senso arriva dal tono accorato con cui si è risolto in questi giorni ai più stretti collaboratori che sono venuti a trovarlo in ospedali ai quali avrebbe confidato a malincuore che: “Mi spiace tantissimo cedere il Milan, ma non ce la facevo più ad andare avanti”. Ormai sembra che tutto sia pronto: la bozza di contratto dovrebbe essere firmata entro il 7 luglio, sono stati definiti le ultime rassicurazioni finanziarie cdi cui aveva bisogno al famiglia Berlusconi ed è stato chiarito il futuro dei massimi dirigenti della società Milan. Il Milan inaugurerà la stagione calcistica 2016-2017 con la vecchia dirigenza, mentre per i primi di ottobre è atteso l’innesto di alcuni rappresentati della cordata di industriali cinesi ha acquisito la maggioranza del club rossonero, tra cui Nicholas Gancikoff, con il quale Galliani sta concordando le prossime scelte di calciomercato.
Sembra ormai fatta: la cessione della maggioranza delle quote del Milan alla cordata di industriali cinesi sembra ormai cosa fatta e pochi sono gli ultimi nodi da sciogliere. Tra questi rientra sicuramente la posizione di Adriano Galliani nel futuro Milan targato Cina: mentre nel frattempo l’ad rossonero continui ad agire sul calciomercato del Milan in concordia con Nicholas Gancikoff, braccio destro dell’adviser della comitiva cinese Sal Galatioto che sta procedendo alla definizione della bozza di contratto, la sua posizione in futuro potrebbe cambiare. Secondo quanto afferma l’edizione odierna de Il Giornale Adriano Galliani, ad del Milan dal 1986 conserverebbe una posizione di primo piano nella società Milan, nonostante la cessione di circa l’80% delle quote societarie dalla famiglia Berlusconi e Fininvest ai cinesi. Almeno per i primi Galliani dovrebbe quindi ricoprire nuovamente il proprio ruolo, soprattutto nel settore mercato, che dovrebbe ancora rientrare nelle proprie mansioni.
Dopo la svolta rappresentata dall’arrivo del nuovo tecnico Vincenzo Montella sulla panchina del Milan ormai sono davvero i dettagli che vanno sistemati prima che si arrivi alla firma della bozza di contratto che prevede la cessione della maggioranza del Milan dall’ormai ex patron Silvio Berlusconi a una cordata di industriali cinesi. L’accordo è stato preparato e la firma ufficiale è attesa per il 7 luglio: la trattativa tra Fininvest, la famiglia Berlusconi e il consorzio cinese rappresentato da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff è ormai cosa fatta. Rimangono in sospeso ancora alcuni punti come le ultime garanzie finanziarie su investimenti e debiti, ma sembra ormai certo che i cinesi si accolleranno circa l’80% delle quote societarie, valutate circa 750 milioni di euro (compresi 200 milioni di euro per i debiti).
La cessione del Milan stavolta sembra davvero vicinissima: come è ormai noto, il giorno decisivo potrebbe essere il 7 luglio, data del raduno del Milan per la nuova stagione, che potrebbe coincidere con il passaggio di proprietà del pacchetto di maggioranza (tra il 70 e l’80% delle quote) della società. Il “problema” per completare la cessione è il patron Silvio Berlusconi, che deve dare ancora il suo assenso definitivo a una decisione che per lui sarebbe comunque dolorosa, visto che si tratterebbe di separarsi dalla creatura più amata. Per Berlusconi il passo sarebbe più facile se potesse conservare un ruolo attivo anche nel nuovo corso, al di là del titolo di presidente onorario del Milan che di certo sarà suo ma che di per sé non dice molto. Ovviamente però un Berlusconi ancora attivo e con poteri concreti sarebbe una forte limitazione al potere dei nuovi proprietari, quindi resta da capiure se i cinesi sarebbero d’accordo con una mossa del genere.
Finalmente ci siamo, o per meglio dire dovremmo esserci: la cessione del Milan agli investitori cinesi sta per diventare realtà nero su bianco. Il giornalista de Il Sole 24 Ore Carlo Festa ha riassunto gli ultimi sviluppi, che salvo ulteriori imprevisti porteranno ad un passo ufficiale nell’affare per la cessione delle quote di maggioranza del Milan. Nei giorni di settimana prossima è prevista la chiusura dell’accordo con la firma finale da parte del presidente del Milan Silvio Berlusconi; in questo modo i cinesi acquisiranno una percentuale tra il 70% e l’80% del pacchetto societario del Milan. I contratti per il passaggio di testimone sono stati messi a punto e stilati in ogni dettaglio negli ultimi incontri tra le parti, adesso manca davvero solo il fatidico sì di Berlusconi che nel frattempo avrebbe prolungato l’esclusiva con i cinesi di una settimana. L’attuale presidente rimarrà nell’organigramma del Milan anche dopo la cessione, con una carica onoraria. Nelle ore scorse si è inoltre alzato il velo sull’identità di uno dei compratori del Milan: Robin Li, cofondatore del motore di ricerca Baidu e tra i dieci uomini più ricchi di tutta la Cina. Dovrebbe essere affiancato dal colosso Evergrande, che opera in diversi settori dalla finanza allo sport (possiede metà del patrimonio azionario del Guangzhou, la ex squadra di Marcello Lippi). Sembra in ogni caso che la cessione del Milan sia veramente ad un passo: la prossima settimana sarà quella giusta.