Il fatto che Silvio Berlusconi abbia venduto il Milan ai cinesi ha reso di fatto Massimiliano Allegri, attuale allenatore della Juventus, l’ultimo tecnico ad aver trionfato nell’epopea berlusconiana. Come riportato da tuttomercatoweb.com, il mister livornese ha dunque voluto rendere il proprio tributo al suo ex presidente:”Sono rimasto l’ultimo allenatore che ha vinto con Berlusconi, lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di vincere. Il calcio perde un presidente che ha fatto la storia”. Sull’ingresso dei cinesi nel calcio italiano, come riportato dall’Ansa, Allegri ha commentato:”Per la Cina il calcio è un veicolo importante, ha grande valore politico e sociale; bisogna adeguarsi alla globalizzazione…”. Parole che testimoniano del rapporto di grande affetto e reciproca stima tra l’ex allenatore rossonero e la sua vecchia dirigenza.



Dopo che Silvio Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi, la curiosità dei giornali e dei tifosi rossoneri è stata specialmente una: chi c’è, oltre a Yonghong Li, dietro la società veicolo del governo cinese denominata Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Co. Ltd? A questo quesito ha provato a rispondere Il Giornale, che oggi nella sua edizione cartacea ha riportato le dichiarazioni del portavoce della cordata cinese che ha portato a termine la trattativa:”Gli altri nomi saranno verosimilmente svelati alla definizione dell’accordo”. Il portavoce ha poi confermato la presenza della cordata Haxia Capital nella cordata che ha firmato il preliminare d’intesa con Fininvest:”Haixia Capital è una società di venture capital che gestisce fondi per oltre 10 miliardi circa di euro”. Insomma, la disponibilità economica del gruppo autorizza i tifosi rossoneri a sognare…



Il Milan è ufficialmente passato in mano cinesi. Una scelta dolorosa ma necessaria, quella presa da Berlusconi in queste ultime settimane. Il re delle televisioni si è convinto a cedere il club dopo trent’anni di presidenza. “La cessione del Milan è stata una scelta dolorosa ma necessaria – si legge oggi sulle pagine del ‘Corriere dello Sport – Stadio’ – ho rinunciato ad una parte del valore purché ci fosse l’impegno ad investire. Impossibile stare dietro a certe cifre nel mercato mondiale”. Il patron Berlusconi ha chiuso la sua era in rossonero con il colpo Gustavo Gomez, pagato circa otto milioni di euro al Club Atletico Lanus. 



Il Milan venduto ai cinesi è ormai realtà. Silvio Berlusconi ha preso una decisione che ha definito “dolorosa” ma necessaria per far sì che i rossoneri riescano a competere con i top club mondiali. Ma quand’è che si vedranno i primi effetti del cambio di proprietà? A detta di Carlo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore, a partire dal mercato di gennaio:”Per il Milan la campagna acquisti dovrebbe partire a gennaio. Infatti a novembre verrà chiuso l’accordo con Fininvest (anche se la firma di oggi è già fortemente vincolante tra le parti) e a quel punto scatterà uno shareholders loan per 100 milioni di euro, cioè un prestito degli azionisti di 100 milioni. Cento milioni che serveranno a rafforzare la squadra a gennaio. Insomma, da qui all’autunno potrebbe esserci qualche prestito di minore entità ma le somme importanti (e 100 milioni potrebbero esserlo) arriveranno fra tre mesi”.

Dopo che Silvio Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi, entrambe le squadre di Milano sono adesso in mano a dei gruppi orientali. Come sottolinea La Repubblica però, la differenza sostanziale tra le due acquisizioni risiede nel fatto che mentre l’Inter è stata ceduta ad una società privata, il gruppo Suning, a comprare il Milan è stato invece comprato da un fondo di investimento controllato dal governo di Pechino, Haixia Capital. Anche Marco Bellinazzo, il giornalista de IlSole24Ore che per oltre un anno ha seguito le diverse trattative per la cessione del Milan, ha commentato a Sky Sport24:”Nel comunicato si fa riferimento ad un fondo di investimento che fa capo direttamente al governo di Pechino. In questa frase c’è tutto il futuro del Milan, ci troviamo di fronte al principale investimento che la Cina ha fatto sul calcio europeo: il governo di Pechino ha deciso di rompere gli indugi, mettendo nel club un investimento da 750 milioni e aggiungendo 350 milioni per il mercato in 3 anni che potranno permettere al club di risalire (…). La cosa che dovrà rassicurare i tifosi del Milan è che il governo cinese ha interessi diretti nell’investire nel club, potenziarlo e renderlo l’emblema del calcio cinese”. 

Rivoluzione nel Milan dopo la firma sul preliminare di vendita del club rossonero. Silvio Berlusconi dovrebbe restare, ma in qualità di presidente onorario, mentre la figlia Barbara e l’amministratore delegato Adriano Galliani potrebbero lasciare il loro incarico. Nessun futuro nel Milan per Barbara Berlusconi, che si era già fatta da parte quando si è deciso di vendere il Milan. La posizione di Galliani è diversa, perché ha un contratto con Fininvest in scadenza nel 2019. Quindi per ora continuerà a gestire il mercato del Milan, poi, secondo il Corriere dello Sport, potrebbe ritagliarsi un ruolo di consulente di mercato. Il Milan in questo modo lancerebbe Marco Fassone come amministratore delegato ma non rinuncerebbe all’esperienza di Galliani. Da valutare poi le sorti di Umberto Gandini, che si è occupato dei rapporti con Fifa e Uefa in questi anni. Il prezioso lavoro del direttore organizzativo del Milan dovrebbe assicurargli la conferma.

La storia è stata scritta ieri, venerdì 5 agosto 2016: Silvio Berlusconi ha venduto il Milan ai cinesi. Difficile pensare ad un club rossonero senza l’uomo che l’ha guidato negli ultimi 30 anni, ma è già tempo di pensare al domani, se non all’oggi. Chi sarà a prendere in mano le redini del Diavolo? Chi condurrà il mercato? Come spiegato da Mauro Suma nel suo editoriale per Tuttomercatoweb, ogni operazione tra l’attuale dirigenza (che fino al closing rimane quella targata Berlusconi-Galliani) dovrà essere condivisa con la nuova cordata cinese rappresentata da Piero Fassone. Ma come sarà la convivenza tra due esperti manager del calcio italiano come Galliani e Fassone? Secondo Suma non sorgeranno problemi, vista l’amicizia fra i due:”L’ad sportivo farà questo lavoro con Marco Fassone. Le regole sono chiare, si naviga a vista con le rispettive competenze, in attesa di quello che accadrà a gennaio. Galliani e Fassone (vengono in mente Galliani e Foscale del 1986) sono stati amici durante e dopo Montecarlo-Kondogbia e sapranno essere costruttivi e professionali anche in questo frangente”.

Il Milan apre un nuovo capitolo della sua lunga storia: escono di scena Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, irrompe Marco Fassone. I cinesi si sono subito messi a lavoro per disegnare la nuova struttura dirigenziale, ma con l’ex direttore generale dell’Inter c’erano stati contatti informali già una decina di giorni fa. Un colloquio più concreto, invece, è andato in scena lunedì scorso, quando Fassone ha ricevuto l’investitura contenuta nel contratto preliminare di vendita firmato. Fassone, come riportato da La Gazzetta dello Sport, resterà advisor dei cinesi fino al closing, cioè fino a novembre-dicembre, poi assumerà nuovi incarichi. Ad Adriano Galliani, visto che Silvio Berlusconi resterà presidente onorario, potrebbe essere offerto un ruolo da consigliere o consulente, ma è difficile immaginare se l’attuale amministratore delegato resterà al Milan o se virerà verso Fininvest o la Lega Calcio. Nel frattempo dovrà coabitare con Fassone, con il quale comunque i rapporti sono sempre stati cordiali.

La trattativa per completare la vendita del Milan alla cordata di investitori cinesi sembra ormai giunta ai dettagli. Nella giornata di ieri è stato infatti ufficializzato l’accordo preliminare per il passaggio della società rossonera nelle mani degli imprenditori orientali e molti ex milanisti stanno già esprimendo il proprio rammarico nell’apprendere che lo storico patron Berlusconi non avrà più poteri decisionali ma sarà solo il presidente onorario. In un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, il mister Fabio Capello, protagonista dei successi del Milan all’inizio degli anni ’90, ha parlato dell’addio di Silvio Berlusconi commentando: “E’ una svolta epocale. Silvio Berlusconi è stato il più grande presidente della storia del Milan. Neppure il suo peggior nemico può contestare i numeri: nessuno ha vinto come lui. Vado oltre il Milan: è stato uno dei più grandi dirigenti del calcio di tutti i tempi. Ha portato la sua squadra in cima al mondo. Ricordo quando si presentò dicendo “vogliamo creare il club più forte in assoluto e offrire uno spettacolo indimenticabile”. Molti risero. Anche io rimasi scettico. Ha avuto ragione lui. Oggi i tifosi del Milan devono dire solo una parola: grazie.”

Di certo c’è che il Milan sarà cinese, ma dopo la firma sul preliminare di vendita del club rossonero restano le incertezze sui nuovi proprietari. Il 99,93% è stato acquisito da Sino­Europe Sports Investment Management Changxing, che è una società dentro cui confluiscono diversi investitori. Il comunicato della Fininvest, però, ne ha citati solo due: Haixia Capital e Yonghong Li. Prima o poi andrà fatta chiarezza sul nuovo assetto azionario, perché ci sono diversi soggetti in ballo, privati e pubblici. La presenza diretta del governo comunista è l’elemento chiave che potrebbe aver dato l’impulso alla chiusura della trattativa. Haixia Capital, fondo statale creato nel 2010, dovrebbe detenere una quota del 15%. Ciò, secondo La Gazzetta dello Sport, conferma l’interesse del governo cinese sul business del calcio. La Cina vuole diventare una potenza del calcio globale e il Milan è un brand di prestigio, quindi il club rossonero sarà il fiore all’occhiello della campagna calcistica del governo di Pechino.

L’improvvisa cessione del Milan ha lasciato molte perplessità anche perchè si è andati da tutta altra parte rispetto a quello che si era detto per mesi. Ne ha parlato il partner fondatore di Mandarin Capital Partner, Alberto Forchielli, ai microfoni di Sky Sport. La società lavora investendo su aziende italiane e cinesi di medio-grande dimensione. Ecco le sue parole: “Il fatto che dietro a tutto questo ci sia lo stato cinese è veramente una stranezza, un’anomalia. Non so se questo vuol dire che i cinesi hanno deciso di cambiare corso, permettendo anche ai gruppi statali di investire o se questi non alla fine non riusciranno a presentarsi alla firma. Ciò che è stato firmato dovrà essere poi convalidato da almeno tre organi distato come il ministero del commercio, la banca centrale e la commissione dello sviluppo nazionale della Cina. A volte i cinesi si avventurano in cose come queste e poi non hanno l’autorizzazione per finalizzare. Altre volte però magari fanno cambi di direzione anche inaspettati”.

La cessione del Milan cambia anche il mercato dei rossoneri. Dopo il passaggio di consegne sono diversi i nomi che tornano a circolare in ottica ‘diavolo’ per il rafforzamento dell’organico. Come evidenziato da Pianeta Milan, infatti, la nuova proprietà cinese verserà circa trecentocinquanta milioni di euro nel prossimo triennio, di cui quindici subito disponibili per il mercato e ottantacinque entro 35 giorni. Così dopo l’arrivo di Gustavo Gomez, i prossimi innesti potrebbero essere quelli di Musacchio, Josè Sosa e Leonardo Pavoletti del Genoa. Per il centravanti dei liguri il patron Preziosi chiede almeno dieci milioni di euro: operazione che adesso è più che mai possibile.  

Svolta Milan nella maratona del cambio di proprietà. Il club rossonero è passato nelle mani di una cordata cinese, dopo la lunghissima gestione firmata Berlusconi. Notizia accolta con soddisfazione dal tecnico rossonero Montella, che ora si aspetta delle mosse sul calciomercato dai nuovi proprietari: “Guardate, sono arrivato dopo un lungo viaggio e ancora non è tutto chiaro. Io faccio l’allenatore e sono l’allenatore, nient’altro. Dico grazie a Berlusconi per i 30 anni di presidenza, ora vediamo i nuovi investitori cosa vorranno fare. Mercato? Siamo in sintonia con Galliani – ha evidenziato l’ex Sampdoria –  le idee sono condivise e farà il possibile per rinforzare la squadra”. 

In pochissimi si aspettavano che la cessione del Milan potesse avvenire così all’improvviso, proprio quando non ce n’erano i sentori. Invece in una notte la storia del club rossonero è cambiata per sempre. Sono arrivate poi anche le parole di Silvio Berlusconi che all’agenzia Agi ha espresso tutto il suo rammarico per l’addio a una parte importante della sua vita a cui ha dedicato forze e anche soldi del suo patrimonio. Ecco le sue parole: “La cessione del Milan è stata una scelta dolorosa, ma necessaria. Ho rinunciato a una parte del valore purchè ci fosse dalla parte degli acquirenti l’impegno a investire. Impossibile stare dietro a certe cifre nel mercato Mondiale“.

Le evoluzioni in casa Milan a riguardo della cessione della società sicuramente lasciano tutti senza parole. Il club sembrava vivere una fase di immobilismo che sarebbe durata ancora a lungo, poi all’improvviso sono arrivate le firme e le conferme da parte di Fininvest. Ne ha parlato anche il giornalista de La Gazzetta dello Sport Mario Pagliara a Radio Sportiva: “Nella notte in Sardegna Sivlio Berlusconi ha firmato il preliminare della cessione del Milan ad una cordata cinese che da oltre un anno parlava già con lui. Circa dieci giorni fa invece c’è stata l’implosione della cordata di Galatiolo, da questa spaccatura poi è arrivata una nuova cordata. Questa è formata da tre riferimenti cinesi e alle spalle c’è un fondo statale. Al momento non si sa se Adriano Galliani rimarrà al Milan. Con la cordata Gancikoff-Galatiolo sarebbe rimasto. Ora si capiranno le intenzioni dei cinesi“.

Finalmente si può scrivere: la cessione del Milan è stata completata, il club è stato venduto alla Sino-Europe Sports Investment Management Chanhxing. E’ arrivato anche il comunicato ufficiale da parte di Fininvest che conferma il passaggio di consegne, da Silvio Berlusconi al nuovo gruppo cinese di cui fanno parte Haixia Capital, fondo di Stato cinese per lo Sviluppo e gli Investimenti, e il chairman Yonghong Li. Quest’ultimo, come riferisce il comunicato stampa di Fininvest, ha tratto a lungo con la holding di Silvio Berlusconi arrivando, tra ieri e oggi, alla definizione di tutti i dettagli per la cessione del Milan. La nuova proprietà cinese s’impegnerà in un intervento di ricapitalizzazione per sanare il bilancio del Milan, e metterà a disposizione del patrimonio societario 350 milioni di euro per tre anni. I primi 15 sono stati versati al momento delle firme per l’accordo preliminare, altri 85 milioni pioveranno nelle casse del Milan ‘entro 35 giorni’: ciò significa che probabilmente, nelle ultime settimane di agosto il club potrà muovessi più liberamente per acquistare nuovi giocatori. Confermato anche l’investimento per l’acquisizione del 99,93% del Milan: Haizia Capital, Yonghong Li e soci hanno corrisposto alla ex proprietà 740 milioni di euro, 220 circa per risolvere la situazione debitoria; il valore complessivo del Milan è stato quindi stimato attorno al mezzo miliardo di euro, circa 520 milioni. Quanto agli altri componenti della nuova cordata cinese, Fininvest ha parlato di società attive nel campo finanziario ed alt impegnati in settori industriali.

Altro colpo di scena e svolta finalmente definitiva nella maxi operazione per la cessione del Milan. Come riporta La Gazzetta dello Sport, l’affare è fatto ma non con Sonny Wu e la sua cordata: Fininvest ha ceduto le quote azionarie del Milan ad un altro compratore cinese, la Sino-Europe Investment Management Changxing. A condurre la trattativa, ed anche l’ultimo blitz, in gran segreto è stato il manager Yonghong Li che al momento si può identificare come il primo volto del nuovo Milan di proprietà orientale. Per completare la cessione del Milan, ed acquisire così il 99,93% del club rossonero, il gruppo di Yonghong Li ha versato a Silvio Berlusconi 740 milioni di euro, comprensivi anche dei 220 di debiti accumulati dalla proprietà uscente; nelle ultime ore (Sport Mediaset parla della serata di ieri) i rappresentanti delle due parti hanno firmato l’accordo per il preliminare a Villa Certosa, il closing invece è previsto entro la fine dell’anno solare 2016. Beffato così il gruppo di Sonny Wu che ha pagato l’eccessivo rallentamento delle trattative. Quella di oggi -venerdì 5 agosto 2016- diventa quindi una giornata decisiva per la cessione del Milan: si attende l’ufficialità dell’operazione da parte di Fininvest, dopo di chè la nuova società rossonera potrà cominciare anche ad organizzarsi con maggiore autonomia per l’ultimo mese scarso di calciomercato. In tal senso l’acquisto del difensore paraguaiano Gustavo Gomez suona come un indizio: che il Milan si sia mosso forte dell’accordo raggiunto con i nuovi compratori?

Ormai ci siamo davvero, l’accordo è stato raggiunto per la cessione ai cinesi del cento per cento della società come racconta il Corriere della Sera nella sua versione online. Sembra davvero tutto fatto con il gruppo di Pechino rappresentato da Nicholas Gancikoff e Sal Galatiolo anche se non è da escludere che ci saranno anche nuovi ingressi in società. Secondo le voci che arrivano dall’ambiente finanziario l’intesa è già stata raggiunta ed è ora attesa la firma. Il tutto potrebbe addirittura avvenire nelle prossime ore con emissari della cordata pronti a raggiungere Villa Certosa dove ora si trova Silvio Berlusconi. La cifra totale per la cessione del club si aggirerebbe attorno ai settecento milioni di euro.

Il Milan vive una situazione particolare con tutti i dubbi le incertezze che arrivano dalla sua cessione. Nella notte però c’è stato il colpo di scena che ha cambiato tutto e ha sicuramente reso ancor più ingarbugliata la vicenda. Come titola il Corriere dello Sport Silvio Berlusconi si è ripreso il Milan. Infatti il Presidente ha acquistato, praticamente di tasca sua, per otto milioni di euro Gustavo Gomez dal Lanus. Un acquisto che è simbolo della volontà dell’ex Premier di muoversi ancora una volta in direzione del tifo rossonero per l’amore viscerale per un club a cui ha dato tanto e da cui ha ricevuto altrettanto. E’ così che con una mossa di mercato si potrebbe riaprire una nuova era del Milan di Silvio Berlusconi che alla fine potrebbe anche decidere di rimanere al timone del club rossonero. Di questo sicuramente nessuno rimarrà sorpreso perchè in fondo tutti sappiamo il grandissimo amore che Silvio ha sempre dimostrato per il club meneghino.

La cessione del Milan sta facendo disperare i tifosi rossoneri: una trattativa che inizialmente sembrava ben impostata, con con i cinesi capitanati da Sonny Wu, si sta trascinando di giorno in giorno tra un apparente stallo e qualche depistaggio. L’ultimo nella giornata di ieri, in cui si è diffusa la notizia di un nuovo, potenziale compratore: il magnate cinese Guo Guangchan, capo dell’Impero Fosun, fiancheggiato dal procuratore sportivo portoghese Jorge Mendes. Dagli ambienti Fininvest sono trapelate smentite, di fatto la cessione del Milan ha subito un cambio di fronte che ha potrebbe rallentare ulteriormente le operazioni. In questa situazione di ‘caos calmo’, per citare il romanzo di Sandro Veronesi (2005) e il film di Nanni Moretti (2008), l’obiettivo del Milan rimane uno solo: ottenere il prima possibile le firme per l’accordo preliminare sulla cessione del Milan al gruppo di Sonny Wu, che rimane il compratore più attendibile. In tal senso la data più calda, e non solo a livello meteo, si preannuncia quella di Ferragosto o al massimo del 16 agosto: per quei giorni, ormai nemmeno così lontani, sono previsti passi in avanti significativi per la cessione del Milan. Fosun permettendo: vedremo se le news rimbalzate ieri sul possibile nuovo acquirente troveranno seguito in queste ore. Se le fatidiche firme preliminari saranno apposte a metà di questo mese, il Milan avrebbe a disposizione gli ultimi 15 giorni di mercato per provare a rafforzarsi in maniera concreta, contando su una caparra un pò più consistente di quella annunciata da parte di Sonny Wu e soci.