Clamoroso ma vero: il closing Milan rischia nuovamente di slittare. A poche ore dalle indiscrezioni che volevano la firma del contratto per il prossimo venerdì, e dunque il passaggio di mano del Milan da Fininvest al fondo Sino-Europe Sports, sono emersi problemi circa il pagamento del saldo (420 milioni di euro). Già versati 200 milioni di caparra nei mesi scorsi, ma oggi gli advisor e le due parti hanno avuto dei colloqui per capire quale sia il reale stato della situazione. Lo riporta la Gazzetta dello Sport, che conferma anche l’assemblea dei soci del Milan che avverrà proprio venerdì 3 marzo. A quel punto però potrebbe non esserci la firma per il closing: abbiamo già elencato le varie ipotesi e gli sbocchi di una situazione che si sta facendo sempre più paradossale. Quella che va al momento per la maggiore riguarda il versamento di una terza caparra da 100 milioni per la prossima settimana; quel che è sicuro è che SES ha chiesto un’altra proroga al Milan, questa volta di 30 giorni e non di 75. Chiudere venerdì sarebbe ancora possibile, ma a questo punto sembra piuttosto difficile.



Mentre tornano ore di ansia per il closing Milan – abbiamo già riportato come la chiusura di venerdì potrebbe subire un’ulteriore proroga – in casa rossonera si parla ovviamente anche del calciomercato: il saldo finale per l’operazione sarà di 420 milioni di euro: il fondo SES è pronto a rendere nuovamente grande il Milan e le “braccia armate” di questa operazione saranno Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. I quali, una volta chiuso il passaggio di proprietà, dovranno fare i conti con la costruzione della squadra che verrà. Le prime mosse saranno i rinnovi dei giocatori che oggi sono considerati il perno: a partire da Gianluigi Donnarumma, che metterà la firma sul primo contratto da professionista. A far capire come il closing sia decisivo per le sorti del portiere diciottenne è stato il suo procuratore Mino Raiola, che ha espressamente detto che la firma sul rinnovo non arriverà prima che i cinesi abbiano ufficialmente acquistato il Milan. Gli altri giocatori ai quali sarà proposto il prolungamento del contratto sono Suso e Alessio Romagnoli; elementi giovani, come Mattia De Sciglio che è un altro cardine della squadra. Prima però il Milan dovrà chiudere i conti con i cinesi; staremo a vedere se e quando succederà, venerdì è ormai sempre più vicino. 



Ormai è sempre più vicino il closing Milan: le indiscrezioni di questa mattina, come già riportato, parlano di venerdì 3 marzo come data ultima per firmare i contratti e versare il saldo da parte della cordata cinese che assumerà il controllo della società rossonera, ponendo fine alla presidenza di Silvio Berlusconi. La prima data proposta era stata quella di giovedì, ma con un comunicato ufficiale Fininvest ha annullato la prima convocazione dell’assemblea; Sky Sport ha provato a fare chiarezza su quanto sta succedendo in queste ore. Di fatto, si dice, Fininvest non è stata informata sulla lista definitiva dei rappresentanti del fondo SES, nè di quali siano le loro percentuali di partecipazione; si era anche ipotizzato uno slittamento del versamento del saldo – non ancora effettuato – e dunque una nuova proroga da parte dei cinesi, ma questa voce è stata già smentita da entrambe le parti. Tuttavia, non è ancora stato definito il planning organizzativo della delegazione cinese. Il quadro generale insomma, secondo Sky Sport, rimane roseo e si va verso la chiusura del 3 marzo; tra i possibili scenari però ce n’è uno che riguarda un’ulteriore proroga concessa da Berlusconi e Fininvest, mentre altri due parlano di 200 milioni (già versati dai cinesi) come cifra massima, e dunque la ricerca di nuovi potenziali compratori o l’acquisizione del delle quote del Milan da parte del fondo SES.



Il closing Milan è imminente, e con esso verranno anche poste le prime pietre sulla stagione rossonera che verrà. A cominciare dall’allenatore: in queste ore è stato confermato che anche per il 2017-2018 sarà Vincenzo Montella a sedere sulla panchina della squadra. La Gazzetta dello Sport riporta infatti che negli ultimi mesi il tecnico ha convinto la nuova proprietà: nonostante il settimo posto in classifica sia meno di quello cui il Milan dovrebbe naturalmente aspirare, i cinesi hanno intuito le qualità di Montella e dunque sono pronti a confermarlo anche se non dovesse riuscire a centrare la qualificazione alle coppe europee (in questo momento deve recuperare tre punti alla Lazio per il quinto posto). Già venerdì l’allenatore si è incontrerà Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, vale a dire Amministratore Delegato e Direttore Sportivo del Milan che verrà: si parlerà di rinnovo del contratto e lo stipendio verrà ritoccato (non sono note le cifre; al momento Montella guadagna 2,3 milioni di euro a stagione). In più si affronterà anche il tema del calciomercato, e dunque dei possibili nomi da acquistare in estate; il primo nodo da sciogliere però era quello dell’allenatore, e si va verso la soluzione positiva.

Ormai ci siamo per il closing Milan: entro venerdì è attesa la firma sul contratto che sancirà il passaggio di proprietà del Milan. Una telenovela lunghissima, con tanti colpi di scena, dietrofront e scenari cambiati in poco tempo, vede ora lo striscione del traguardo: già nei giorni scorsi Silvio Berlusconi aveva ammesso come ormai fosse troppo tardi per un ripensamento sulla vendita. Dunque venerdì 3 marzo ci sarà l’assemblea dei soci; in quell’occasione – nel giro di tre giorni, partendo da giovedì – arriverà anche la delegazione cinese, formata da 32 persone come racconta la Gazzetta dello Sport. A Villa San Martino verranno messe le firme di rito, e Fininvest riceverà anche la somma che serve alla cessione: si parla di 420 milioni di euro complessivi, divisi tra quelli del saldo e i 100 che copriranno le spese sostenute da Fininvest. E’ tutto fatto: dovrebbe anche essere stata completata la formazione del nuovo CdA del Milan (compariranno, oltre a Marco Fassone che ricoprirà il ruolo di Amministratore Delegato, i cinesi Li Yonghong e Han Li), e inoltre dovrebbe esserci anche una conferenza stampa nella quale verrà presentata la nuova proprietà.

Dunque finisce il regno di Silvio Berlusconi come presidente del Milan: al Cavaliere è stato offerto da tempo il ruolo di presidente onorario del club, ma non ha ancora preso una decisione in merito. Intanto, dopo 31 anni, il suo Milan scompare: quella contro il Sassuolo è stata effettivamente la sua ultima partita da presidente rossonero, mentre a San Siro l’ultima del Milan berlusconiano è stata la vittoria per 2-1 contro la Fiorentina. Se non altro i rossoneri chiudono un’epoca storica con due vittorie; non banale visto il periodo. Questo è il grande paradosso, se vogliamo, di Berlusconi: un uomo che ha preso in mano una squadra tornata da poco in Serie A e senza troppi sbocchi, e le ha dato una dimensione nazionale e internazionale devastante, fino a farla dominare e diventare la squadra più vincente in Europa. Poi però le cose sono andate in declino: dopo l’addio di Carlo Ancelotti il Milan non siè più ripreso e ha cambiato tanti allenatori, da tre anni non si qualifica per le coppe europee e sul banco degli imputati è finito (insieme ad Adriano Galliani) proprio il presidente, accusato di non essere più in grado di costruire una squadra vincente. Adesso tocca ai cinesi…