Arrivano in continuazioni novità legate al closing del Milan che potrebbe ulteriormente slittare con la situazione che ultimamente sta perdendo anche un po’ di credibilità. Sono numerose le situazioni da poter analizzare in questo periodo, ma di sicuro sarà importante arrivare a una decisione finale e capire quale sarà il futuro del Milan. Per questo ha parlato Peppe Di Stefano esperto di casa Milan di Sky Sport. Come riportato da MilanNews questi ha sottolineato: “Sono in corso ulteriori incontri e delle riunioni per capire se arriverà oggi la richiesta ufficiale di SES per la proroga. Da ciò che ci è stato detto sarà una proroga di circa un mese, anche se crescono i dubbi e ci è stato detto che potrebbe essere anche qualcosa in più di trenta giorni anche trentacinque. La scadenza dovrebbe essere verso il cinque-dieci aprile, pur trattandosi di un’ipotesi al vaglio del gruppo Fininvest. Tutto ciò potrebbe avvenire solo e soltanto se entro venerdì prossimo, il dieci marzo. Verrà versata una quota di cento milioni di euro che sarà poi la terza caparra“.
Del closing Milan, e dei nuovi problemi sorti in seno al passaggio di proprietà da Fininvest al gruppo Sino-Europe Sports, ha parlato anche Marco Bellinazzo. Il giornalista è intervenuto nel corso della trasmissione Tutti Convocati – su Radio 24 – e ha confermato che l’opzione più probabile, tra quelle che avevamo descritto in precedenza, prevede la terza tranche di pagamento (100 milioni di euro) in attesa che delle firme per il closing, con proroga a fine mese. “Qual è l’unica colpa di Fininvest in questa vicenda?” ha detto Bellinazzo. “Quella di trattare con un broker, e non con un soggetto come ad esempio Suning”. Per il giornalista ritrovarsi a quattro giorni dalla chiusura stabilita con una situazione completamente diversa è una sorpresa; “ad agosto c’erano istituzioni che sarebbero diventate soci e ci avrebbero messo la faccia, oggi l’unico soggetto è Yonghong Li”. Il quale è destinato a diventare il nuovo presidente del Milan, e il problema è proprio questo: secondo Bellinazzo infatti Li è un intermediario, “ha fatto da garante e due caparre sono arrivate a Fininvest; nel preliminare tuttavia si era detto che, degli undici nomi indicati nella cordata cinese, qualcuno si sarebbe potuto tirare indietro”. Insomma: prendendo a termine di paragone la cessione dell’Inter a Suning, Bellinazzo ha affermato che in quel caso è stato ben più facile capire con chi si stava trattando e qual era la disponibilità economica. Yonghong Li invece “non ha soldi da investire e ha scarse capacità finanziare”, questo secondo le verifiche effettuate. Un’operazione a debito: “sulla base di quanto verrà ricavato, questo debito sarà ripagato”. Con la domanda che sorge spontanea, e che infatti si fa anche Bellinazzo: “Chi sosterrà finanziariamente il Milan nei 5/6 anni in cui dovrà triplicare il fatturato?”.
In attesa che la vicenda closing Milan assuma una sua connotazione e si capisca quando potrebbe arrivare la chiusura del passaggio di proprietà, la Gazzetta dello Sport in edicola oggi ha fatto luce su quella che dovrebbe essere la composizione italiana del nuovo Consiglio d’Amministrazione della società rossonera, che sarà controllata da Sino-Europe Sports (almeno dovrebbe, visto quanto abbiamo raccontato fino a qui). Sappiamo già che l’Amministratore Delegato sarà Marco Fassone; in più ci saranno Roberto Cappelli, ovvero uno degli advisor protagonisti di questi ultimi giorni – in passato è stato ufficialmente il presidente della Roma, quando la società passava dalla gestione dei Sensi a quella di Thomas Di Benedetto – e soprattutto Marco Patuano. Vale a dire l’Amministratore Delegato di Edizione Holding, società che – come ricorda la Gazzetta dello Sport – non è quotata in borsa ed è controllata da Benetton; il nome di Patuano, già AD di Telecom fino a poco meno di un anno fa – è un noto tifoso del Milan tanto da avere nel suo ufficio una maglietta rossonera di Dejan Savicevic. Il nuovo CdA sarebbe dovuto essere subentrare venerdì o sabato, e invece bisognerà aspettare ancora…
Anche i tifosi VIP contestano lo slittamento del closing Milan; una trattativa che sembrava essere in dirittura d’arrivo adesso è invece nuovamente in discussione, con una proroga ormai certa e un’altra caparra che potrebbe essere versata a breve. Matteo Salvini, segretario di Lega Nord, è un noto tifoso rossonero e sui social network non ha mai mancato di commentare le vicende della sua squadra; lo ha fatto anche oggi, ad Ansa.it, affermando la necessità di un chiarimento. “Silvio Berlusconi deve dire ai tifosi le cose come stanno, senza tirarla lunga”: questo il pensiero di Salvini, che ha poi detto di sperare che i cinesi non stiano prendendo in giro tutto il popolo rossonero, che da tempo attende il passaggio di proprietà e soldi freschi in arrivo da Sino-Europe Sports, così da investirli per costruire un nuovo ciclo vincente. “Non si può prendere in giro la passione dei tifosi”, questo il pensiero di Salvini; condiviso da tanti altri sostenitori rossoneri, magari meno famosi di lui ma certamente arrabbiati e delusi allo stesso modo per come sta evolvendo la vicenda.
Una settimana di tempo per altri 100 milioni: al momento è questo lo scenario più probabile per il closing Milan. La Gazzetta dello Sport riporta un Silvio Berlusconi“in ansia” per una trattativa più volte bloccata e anche oggi ben lontana dall’essere definita; già ieri avevamo parlato dei quattro possibili scenari apertisi per la società rossonera, una volta che Sino-Europe Sports ha “perso” due dei finanziatori. Entro il 10 marzo dunque la cordata cinese dovrebbe garantire una caparra da 100 milioni: sarebbe la terza per la stessa cifra, a quel punto i soldi da versare per chiudere l’affare e assumere il controllo totale del Milan scenderebbe a 320 milioni. Il punto è proprio questo: quando il fondo SES sarà in grado di acquisire la società rossonera? In teoria nelle prossime ore la cordata cinese dovrebbe firmare un documento nel quale si impegna a versare una caparra – entro e non oltre il 10 marzo, per l’appunto – per poi saldare entro la fine di marzo. Uno scenario possibile? Dirlo adesso è difficile, certo non fa ben sperare il fatto che 100 milioni di euro si siano “volatilizzati” in questo modo; intanto sarà annullata la conferenza stampa di sabato, nella quale si sarebbe dovuta annunciare e presentare la nuova proprietà del Milan.
Con il closing Milan che si allontana e una vicenda che si ammanta sempre più di mistero, la società rossonera deve anche fare i conti con il rischio di non rinnovare i pezzi pregiati della rosa. Lo scrivevamo ieri: il primo punto all’ordine del giorno, una volta passata la società nelle mani di Sino-Europe Sports, sarebbe stata la firma sui contratti dei giovani che al momento rappresentano il futuro del Milan. Adesso però un progetto è ben lungi dall’essere costruito: il caso più spinoso è quello di Gianluigi Donnarumma, che è rappresentato da Mino Raiola il quale pochi giorni fa ha espressamente detto che “prima del closing non si parla di rinnovo”. La cordata dei cinesi al momento è evaporata, e dunque il prolungamento del contratto del diciottenne portiere è sempre più lontano: con la Juventus alla finestra è possibile che Raiola decida di accordarsi senza aspettare i tempi del fondo SES. Stesso discorso per Mattia De Sciglio che piace sempre ai bianconeri, mentre Suso, che quest’anno si è rivelato indispensabile per le sorti offensive della squadra, avrebbe offerte o comunque interessamenti da parte del Borussia Dortmund. Si preannuncia una primavera decisamente calda a Milanello: Donnarumma dovrebbe avere un ingaggio superiore ai 3 milioni di euro, una cifra che – come riporta il quotidiano Libero – a oggi l’attuale proprietà rossonera non può garantire. Il rischio dunque è quello di perdere i pezzi pregiati della rosa, oltre a Vincenzo Montella che è l’allenatore individuato dai cinesi per aprire un ciclo, ma che difficilmente resterebbe al Milan senza un progetto concreto (anche perchè non è un mistero che al presidente Silvio Berlusconi non sia mai andato troppo a genio).
La vicenda del closing Milan sta diventando tragicomica. E’ di ieri la notizia di un ulteriore slittamento della firma sul contratto che dovrebbe sancire il passaggio di proprietà da Fininvest a Sino-Europe Sports; condizionale d’obbligo, perchè abbiamo già riportato di come due soci della cordata cinese si sarebbero ritirati, facendo venire meno la loro quota. L’ultima indiscrezione, riportata da Il Fatto Quotidiano, riporta che Marco Fassone (Amministratore Delegato del prossimo Milan, al momento ancora in pectore) non sia più riuscito a contattare gli esponenti del fondo SES. Quasi una storia grottesca, se non fosse che è tutto vero: risale più o meno a un anno fa il primo momento in cui si era parlato di cessione del Milan imminente – questo per tacere il fantomatico Mr. Bee, arrivato e sparito in un amen – ma nel frattempo sono cambiati gli attori, protagonisti e non, sono stati versati 200 milioni di caparra ma di firme sul contratto nemmeno l’ombra. Venerdì 3 marzo sarebbe stata la data utile per chiudere; doveva esserlo a febbraio, prima ancora a Sant’Ambrogio. Niente: il Milan aspetta ancora, ogni giorno che passa Silvio Berlusconi prolunga la sua presidenza (che ha già raggiunto i 31 anni) e i tifosi sono sempre più scoraggiati.
Il closing Milan, cioè il passaggio di proprietà da Silvio Berlusconi alla cordata cinese, rischia di slittare ulteriormente. Questa è la clamorosa notizia di ieri (clicca qui per leggere di più) che ha messo in subbuglio il mondo Milan. Tutto ormai sembrava definito, la partita di domenica era stata celebrata come l’ultima dell’era Berlusconi e gli appuntamenti dei prossimi giorni sembravano non lasciare dubbi su un momento storico per il Milan. Ieri invece si sono susseguite voci negative e il motivo è presto detto: mancherebbero circa 100 milioni sui 420 che erano necessari per completare il closing entro il fatidico 3 marzo, data che ormai da prima di Natale veniva identificata come quella della storica svolta. Cos’è successo invece? Come riferisce La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, si sarebbero ritirati due dei finanziatori che facevano parte della cordata di (Sino Europe Sports), facendo dunque saltare la loro quota che si aggirerebbe appunto sui 100 milioni di euro. Di conseguenza adesso gli altri imprenditori cinesi coinvolti dovrebbero alzare il proprio investimento e fare una nuova caparra da versare a Fininvest, ma naturalmente 100 milioni non si trovano un poche ore, dunque il closing dovrebbe slittare per l’ennesima volta. Si ipotizza il 31 marzo, data pericolosamente vicina al 1° aprile che farebbe scattare inevitabili battute su una trattativa che si trascina ormai da un anno – senza considerare le precedenti trattative con altri soggetti. Dunque il futuro del Milan resta avvolto nel mistero e l’unica cosa certa è che pure la data del 3 marzo, salvo ulteriori colpi di scena, è destinata a svanire.