Dovrebbero mancare solo pochi giorni al tanto atteso closing del contratto di cessione della maggior parte delle quote del Milan alla cordata cinese del Sino Europe Sport Group, eppure il mancato pagamento tempestivo della terza caparra da 100 milioni di euro, prevista per ieri, e spostata (forse) al prossimo lunedi ha destato non poco nervosismo e non solo tra i tifosi. Una voce su tutte è stata quella del tecnico rossonero Vincenzo Montella che nella coerenza stampa alla vigilia del match tra Milan e Genoa non manca di dare un proprio commento sul closing del suo club, mostrando per un cauto ottimismo ma rendendo in pieno l’immagine di grande incertezza che grava sul futuro della società di via Aldo Rossi. Come riportato dall’Ansa Montella sul closing ha dichiarato: “Non si può andare avanti così all’infinito. Per molto tempo non ne ho parlato e ho fatto bene, mi sembra. Proprio perché non ci ho pensato, non mi sono posto domande; se me le pongo ora, credo che sia tutto abbastanza in linea per quelli che sono i tempi di una transazione con così tanti soldi in ballo. Non so come andrà a finire la faccenda; magari, la prossima settimana avremo le idee più chiare. E le avrò anche io. Su cosa? Sulla classifica, su cosa si potrà fare in futuro con la società. Ho un contratto con il Milan firmato con questa proprietà: da parte mia non ci sono problemi, ma vedono tutti quant’è labile la situazione. Fino a due mesi fa ero intoccabile, un mese fa ero fuori”.



Che un certo nervosismo aleggi sulla tifoseria del Milan riguardo le dubbie sorti del club di via Aldo Rossi non è cosa nuova da almeno la scorsa estate, cioè da quando si era effettivamente cominciato a parlare del closing del contratto di cessione della quasi totalità del club rossonero dalle mani di Fininvest e Berlusconi a quelle di un grappo di industriali cinesi, poi riunitesi nel fondo Ses (sino europe group). Il nuovo ritardo nel versamento della terza caparra, slittata all’inizio della settimana prossima non ha quindi mancato di sollevare una nuova nuvola di proteste che ha coinvolto tifosi noti e meno noti. Per la rima categoria riportiamo il commento rilasciato questa mattina a margine di un intervento l’Università Cattolica di Milano di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che avrebbe commentato ai microfoni dei giornalisti convenuti: “E’ l’ultimo dei problemi ma come tifoso del Milan sono imbarazzato per questa presa in giro che dura da troppi mesi. La maglia ha una dignità e un valore. Non so dove siano finiti”.



Il nuovo ritardo nel pagamento della terza caparra nelle casse del Milan a mo di assicurazione del closing del contratto di cessione del club rossonero nelle mani della Ses, il Sino Europa Sporto, il gruppo formato da alcuni industriali cinesi, ha dato chiaramente alito a nuove voci e indiscrezioni sul futuro in bilico del club di via Aldo rossi. Da chi dice che il closing del contratto di cessione si farà e avverrà il7 aprile come previsto, chi invece rimane dubbioso sulla data (che potrebbe nuovamente slittare) o addirittura che tutta l’operazione si chiuda effettivamente. Dopo tutto i dati in nostro possesso sono affatto chiari e l’operazione ormai si trascina da mesi, tra rinvii e ritardi, con scorno e preoccupazione di tifosi e panchina. Secondo il Corriere della Sera di questa mattina dietro al nuovo ritardo nei pagamenti della terza rata vi sarebbero nient’altro che lungaggini burocratiche e una certa dose di prudenza da parte dei cinesi: elementi perfettamente comprensibili data l’entità delle cifre messe sul tavolo. Sembra infatti che prima di compromettersi per altri 100 milioni di euro,oltre i già 200 versati nelle casse del Milan, Yonghong Li, firmatario del contratto preliminare di cessione lo scorso agosto voglia essere sicuro di avere l’appoggio di tutti gli investitori necessari al closing. Per il momento per le casse del Milan e Fininvest la situazione bechè logorante rimane un win-win a livello economico, visto che ha costo quasi zero il club rossonero intascherebbe in tutto 3 caparra compresa 300 milioni di euro. 



Nonostante le già due caparre di 100 milioni versate nelle casse del Milan dalla Sino Europe, il gruppo intenzionato ad acquistare il 99.3% del club rossonero, al momento ancora sotto la direzione di Fininvest e Berlusconi, e tutte le assicurazioni che in questi mesi sono state dichiarate da entrambe le parti in causa, il closing del contratto di cessione potrebbe ancora saltare. A dirlo è l’edizione mattutina della Repubblica per il quale il nuovo ritardo nel pagamento della terza caparra, atteso ieri nel pomeriggio, ma rinviato a lunedi prossimo, potrebbe portare a una rottura definitiva tra la cordata di industriali cinesi e la dirigenza rossonera. Proprio nel pomeriggio di ieri fininvest di è riunita di tutta fretta per fare un punto sulla situazione: al momento il closing del contratto, dato per certo da altre fonti, pare invece fortemente in bilico e molto potrebbe significare un nuovo ritardo nei pagamenti, fino alla rottura totale. In ogni caso nelle casse del Milan sono già piovuti centinaia di milioni, che potrebbero essere utili per bloccare qualche pupillo in vista della prossima sessione di mercato. 

Nonostante l’ottimismo che pare trasparire dagli uffici di via Aldo Rossi a riguardo della prossima data del 7 aprile, fissata per il closing della cessione del Milan alla Sino Europe, il gruppo fondato dalla cordata di industriali cinesi intenzionati ad acquisire al quasi totalità del club rossonero. Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal portale premiumsporthfd.it però tale ottimismo e fiducia potrebbero essere solo una maschera da parte della vecchia dirigenza del Milan, stanca dei continui rinvii e impicci burocratici incontrati in questa lunga contrattazione. Fininvest e Berlusconi infatti avrebbero fatto sapere di aver messo un aut aut sui soldi provenienti dai cinesi, attesi nella settimana scorsa: o il versamento arriverà entro lunedi prossimo (20marzo) oppure on se ne fa niente. Non è il primo avvertimento che la società rossonera esprime in questo periodo così complesso per il club di Aldo Rossi. Nella giornata di ieri voci di corridoio avevano confermato il ritardo nel pagamento della terza caparra da 100 milioni di euro, ma avevano fatto sapere anche che la data del closing della cessione Milan erra rimasta fissata per il 7 aprile: gli animi però comincino a scaldarsi. 

Anche ieri pomeriggio si è consumata un’altra puntata di quello che è ormai più una telenovela che un affare commerciale del closing del contratto di cessione del Milan, da Fininvest e famiglia Berlusconi alla società Ses. Era infatti atteso nel primo pomeriggio di ieri il versamento della terza caparra di 100 milioni nelle casse del club rossonero, ma purtroppo, a causa di alcuni impicci burocratici (pare) il bonifico non è stato ancora effettuato, benchè le ultime notizie sull’argomento confermino il 7aprile come prossima data della cessione definitiva del club di via Aldo Rossi. Ripercorriamo quindi brevemente le principali tappe che hanno  preoccupato in questi ultimi mesi i tifosi del Milan, spaventati dal futuro così fumoso e incerto del proprio club. A inizio agosto Li Yonghog ha messo la propria firma in calce a un preliminare contratto di cessione del 99.3% del club Ac Milan con Fininvest e Sino Europe versa la prima caparra. La data del Closing sarebbe quindi contestualmente fissata per il 13 dicembre, ma per problemi con la burocrazia di Pechino la data slitta: mancano le autorizzazioni governative a spostare i capitali necessari dalla Cina. A pochi giorni dalla convocazione dell’assemblea la data è destinata a un nuovo spostamento: la Sino Europe non è in grado di versare i 420 milioni di euro mancanti, ancora una volta per problemi organizzativi. La data viene quindi fatta slittare a fine marzo-inizio aprile, per poi essere fissata a 7 aprile, in cambio del versamento di altri 100 milioni attesi la prossima settimana. 

Era attesa per ieri pomeriggio la terza caparra da parte di Ses nelle casse della Fininvest: altri 100 milioni attesi per rimpinguare il patrimonio del Milan in attesa del closing di cessione della società rossonera. Più che per la cifra in sé il versamento era atteso dai tifosi quale riconferma della serie intenzione della cordata di industriali cinesi di mettere fine a questa telenovela, che ormai da mesi vede il club milanese in bilico tra vecchia e futura (probabile?) dirigenza. I soldi e la serietà del gruppo cinese comunque non vengono messi in dubbio, perlomeno da Fininvest e famiglia Berlusconi, anche perché fino a oggi i cinesi si sono già esposti con 200 milioni di euro già versati, non proprio spiccioli: ad attardare il pagamento vi sarebbero stati nuovo impicci burocratici di poco conto, a cui si aggiungere la chiusura degli ufficia Pechino e il differente fuso. Il versamento della terza, e nelle carte anche penultima, rata sarà quindi attesa all’inizio della prossima settimana: dopo di che i prossimi soldi che pioveranno nelle casse del Milan dovrebbero essere gli ultimi, quelli versati contestualmente alla chiusura definitiva del contratto di cessione. Secondo le ultime notizie la data del Closing del Milan, spostata dal 3 marzo al 7 aprile, dovrebbe essere finalmente quella definitiva, ma rimane facile ipotizzare che il giorno X potrebbe nuovamente slittare, sempre per questioni burocratiche più che per veri problemi di accordo tra le parti in causa. I tifosi comunque hanno ormai imparato a dubitare: non della serietà di Ses o dell’intenzione di chiudere la cessione, ma se non altro che il closing possa essere effettivamente atteso per l’inizio del mese prossimo.