Il closing Milan si farà o non si farà? L’ennesima data segnata sul calendario è quella di mercoledì 22 marzo: per allora Sino-Europe Sports dovrebbe versare nelle casse di Fininvest la terza caparra da 100 milioni di euro, una conditio sine qua non per continuare a trattare con il consorzio cinese e proseguire dunque nel tentativo di chiudere la cessione delle quote di maggioranza. Tuttavia, come riporta un articolo di Repubblica, le cose potrebbero non andare in questo modo: si parla infatti di un Silvio Berlusconi sempre più convinto a intascare i 200 milioni già ricevuti (corrispondenti ai primi due acconti) e dunque a tenersi stretto il suo Milan, dandogli quel profilo giovane e italiano del quale si vociferava già ai tempi in cui cordate, investitori e cinesi nei pressi di Milanello erano solo un miraggio. Questa sarebbe soltanto la visione a breve termine; anche facendo saltare l’affare con SES il Milan sarebbe in ogni caso in vendita, ma a quel punto bisognerebbe trovare un nuovo compratore; difficilmente la cifra richiesta sarebbe quella richiesta oggi, ma la società rossonera potrebbe comunque finire nelle mani di investitori stranieri. Dunque, domani una prima scadenza: in realtà ce n’è una seconda perchè, dopo che i cinesi hanno disatteso la data del 3 marzo, il Milan chiede e pretende che entro la prossima assemblea dei soci (verosimilmente a metà aprile) Sino-Europe Sports sia pronta a versare la somma restante così da chiudere l’affare. A quel punto, se così non dovesse accadere, Fininvest potrebbe ritrovarsi in tasca addirittura 300 milioni. Fonti finanziarie, come scrive Repubblica, riporta che la terza caparra sia già in viaggio e sia una somma anche superiore ai 100 milioni; vedremo domani se questo corrisponde al vero o se ci saranno altre sorprese (ma a questo punto non sarebbe nemmeno più uno scenario così clamoroso).