Stoner, contro ogni pronostico della vigilia è irresistibile. Davvero potente l’azione sua e della Ducati che schiacciano gli avversari con una gara d’autorità su tempi incredibili. Dovizioso ci prova, ma è travolto dallo tsunami australiano, tuttavia il Dovi fa una bella gara e di sicuro dimostra di poter formare con Pedrosa un buon duo. Lo spettacolo vero però è in onda sul canale Yamaha: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo ne fanno una questione personale e lo scontro è davvero titanico. Come a Barcellona sorpassi e controsorpassi, staccate al limite, sportellate tuffi al cuore per i tifosi e un lieto fine: Vale Rossi c’è , batte l’avversario diretto, sarà un ducatista con ancora tanto, ma tanto, da dire.



Marco Simoncelli 7,5 Il ragazzo cresce, ancora, gara dopo gara. Unico neo e area da migliorare al più presto? Il finale. Dove arriva alla frutta e che gli fa perdere posizioni e punti preziosi. Succede anche a Motegi dove Edwards gli soffia un quinto posto che era stato suo, praticamente, per tutta la gara. Per il resto tutto bene, ma da Marco ci aspetteremmo di vedere un bell’acuto, da qui alla fine, moto permettendo.



Colin Edwards 8 Guarda chi si rivede: il buon vecchio Colin, destatosi improvvisamente da quel torpore da cui sembrava non dovesse più uscire. Nel giorno in cui il suo giovane connazionale

Ben Spies (5,5) fa parzialmente cilecca, lui si ricorda di essere un buon pilota, lascia sfogare il giovane e irruente SuperSic salvo poi passarlo quando questi entra in crisi con le gomme e portarsi a casa un bel quinto posto.

Loris Capirossi 5,5 Lotta come un disperato contro la mano indolenzita (ci ricade pure sopra) ma alla fine, dopo essere stato per quasi tutta la gara a lottare per la sesta-settima posizione, la sua moto lo pianta in asso e il buon Loris finisce mestamente la sua gara nella sabbia. Della serie non mene va bene una.



Ducati 10 La Ducati c’è, è in forma e lo ha dimostrato nelle due ultime gare, quando Stoner, riuscendo a trovare i giusti assetti, l’ha portata di nuovo davanti a tutti. Ora, avanti così, aspettando di vederci salire sopra un italiano che di nome fa Valentino Rossi

 

Casey Stoner 10 Concede il bis, l’australiano, in stile Aragon e per la concorrenza non c’è nulla da fare. E pensare che in qualifica fatica come un matto per trovare il giusto feeling con la sua GP10! In gara passa tutto il tempo là davanti, girando su tempi da prima fila, fiaccando la concorrenza giro dopo giro. Imprendibile per tutti, pure per Dovizioso. Bello davvero questo Stoner, nulla a che vedere con quello di qualche gara fa. Ma quello vero, indubbiamente, è lo Stoner di Aragon e Motegi.

 

Andrea Dovizioso 9,5 Sorpreso come tutti. La partenza di Stoner lo brucia e lo lascia a bocca aperta. Poi piano piano prende il suo ritmo e tenta in tutti i modi di riagguantare gli scarichi della Ducati là davanti, quella di un certo Stoner. Ma quei cinque sei decimi rimangono tali per tutta la gara e alla fine, a gomme che non ne hanno più, decide che è inutile rischiare e si accontenta di un secondo posto che gli consente di scavalcare in classifica Valentino Rossi e di insediarsi in quarta posizione. Certo, la pole di sabato lasciava ben sperare, ma di fronte a uno Stoner così, arrivare alle sue spalle non è cosa per tutti.

 

Valentino Rossi 9 Stile Barcellona. Perde subito il treno dei primi due, attardandosi alle spalle di Lorenzo. Quando lo passa, nonostante un buon ritmo, è ormai troppo tardi per andare a prenderli. Alla fine deve rispondere all’attacco di Lorenzo e ingaggia con quest’ultimo un gran duello fatto di sorpassi, staccate al limite e vere e proprie spallate. Spettacolo tipo Barcellona 2009, tanto per intenderci. Peccato che fosse la battaglia per l’ultimo gradino del podio. Ma in questa stagione stramba, va bene così.

 

Jorge Lorenzo 8,5 Stile Barcellona. Il duello con Valentino poteva anche costargli caro, ma lui da vero campione, non si tira indietro e il podio, almeno quello, avrebbe voluto agguantarlo. Mette in campo le sue peggiori qualifiche del 2010 e il suo peggior risultato, al pari di quello di Aragon, in stagione, ma lo scampolo di gran motociclismo fatto vedere con Valentino fa passare in secondo piano tutto. Uno smacco per il neo (quasi) campione del mondo? No, certamente ma dalla Malesia urge un acuto come si conviene a un iridato.

 

(Maurizio Saporiti)