La giornata, a Valencia, è iniziata con il cielo grigio e una pioggia leggera ma insistente che dalle 9 alle 10, orario di apertura ufficiale della pista, ha di fatto reso inutilizzabile l’asfalto per le prime due ore degli attesissimi test MotoGP di Valencia. Attesissimi, sì, quasi si trattasse di un evento dalla portata storica. Decine di fotografi assiepati, tutti ad aspettare che si aprisse la serranda del box e che apparisse lui, Valentino Rossi, il più titolato pilota del mondo (dietro ovviamente all’inarrivabile Agostini), al debutto in sella alla Ducati.
Fortunatamente il meteo è andato progressivamente migliorando e il sole ha cominciato ad asciugare lentamente la pista.
Valentino Rossi alle 10:55 è arrivato nel box dove ha trovato ad aspettarlo Filippo Preziosi, tutta la squadra capitanata da Jeremy Burgess e il gruppo di meccanici ed ingegneri di Ducati Corse. Alle 11:46 il tester ufficiale, Franco Battaini, ha portato in pista la moto in versione total black per il primo shake down. Poi alle alle 12:23 è stata la volta di Valentino: nessuna tuta rossa (Valentino è ancora sotto contratto con la Yamaha fino al 31 dicembre), tuta nera con inserti gialli e un casco con ben in vista un grosso punto interrogativo, come se fosse la prima volta che salisse su una MotoGP.
Rossi ha iniziato con la Desmosedici GP11 che montava il motore in versione big bang e poi ha continuato ad utilizzarla per quasi tutta la giornata, lavorando sulle geometrie e sull’assetto. Verso la fine della sessione ha fatto un’ultima uscita con la versione screamer. Alla fine Valentino ha fatto registrare il 10° tempo, a quasi due secondi da Jorge Lorenzo, il più veloce in pista. Domani si replica, con il pilota italiano ancora impegnato in prove comparative del motore e con le modifiche di assetto sulla “sua” desmosedici GP11.
Filippo Preziosi, Direttore Generale Ducati Corse “E’ stata una giornata sicuramente emozionante. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la positività di Vale e la sua grande capacità di analisi. Oggi ha provato la GP11 con il motore in configurazione big bang partendo con un assetto standard e modificandolo passo dopo passo per adattare la moto al suo stile di guida. Il primo commento che ha fatto quando si è levato il casco è stato un commento positivo sull’erogazione del motore poi una serie di dettagli tecnici impressionanti. Abbiamo scuramente molto da fare per adattare la moto al suo stile di guida però è molto bello e interessante lavorare così. Oggi abbiamo lavorato sulle geometrie e sull’assetto per vedere come risponde la moto e per fare un po’ di esperienza sia con Vale sia con Jeremy (Burgess). Alla fine del turno ha fatto un’uscita con la versione screamer ma le prove comparative del motore le faremo domani: sono due tipi di motore che hanno caratteristiche di erogazione molto diverse: il big bang ha una curva di coppia più regolare, lo screamer è più aggressivo ma più potente. Nicky oggi li ha provati entrambi per più “run” e questa sera analizzeremo tutti i dati raccolti”.