Jorge Lorenzo 10 e un’altra lode

Un’altra lode e la certezza che, al momento, è lui ad avere le carte migliori da giocarsi per il mondiale. Fa spavento la sua sicurezza quando, dopo le qualifiche, aveva affermato che se avesse mantenuto in gara il passo mostrato in prova, avrebbe avuto buone chances di vincere la gara. In gara è partito bene e, a differenza di Jerez, si è trovato subito la davanti: si è sbarazzato in men che non si dica di Pedrosa, ha assaggiato la consistenza di Valentino e una volta stabilito che era lui il più veloce lo ha passato, salutato e si è involato indisturbato verso la vittoria n° 2 in stagione, la seconda consecutiva e ha allungato in classifica. Certo, 9 punti non sono un granché, ma la sensazione è che il Dottore dovrà sudare sette camice per ricucire lo stappo con un Lorenzo così. Un Lorenzo che, in fatto di gag, sembra aver imparato bene.



Valentino Rossi 8,5

La pole di sabato ci aveva illuso un po’ tutti e forse aveva illuso anche Valentino. In gara il campione del mondo si ritrova subito alle spalle il suo compagno di squadra intenzionato più che mai a far vedere di che stoffa è fatto. Al primo assalto Rossi risponde da par suo, ma nulla può quando Lorenzo porta l’affondo decisivo. Ma la cosa che più preoccupa è che nel breve volgere di un paio di giri, Lorenzo è già lontano, imprendibile, ormai, per Valentino. La moto di Lorenzo viaggia sui binari, quella di Valentino, no. Un film già visto a Jerez per non parlare della scorsa stagione. Solo che allora Lorenzo pagò una certa dose di inesperienza e forse anche un po’ di presuzione. Qust’anno, però, lo spagnolo sembra aver imparato la lezione, è maturato e per batterlo serve un Rossi al 100% e forse più. Quello che non abbiamo visto nelle ultime due gare.



Casey Stoner 4

Sembra di rivedere quello che tutti chiamavano, ai tempi, “Rolling Stoner”. Dov’è finito lo Stoner del 2007 e quello delle ultime gare della stagione scorsa? Disperso. In Bahrain finisce nella sabbia quando la sensazione è che avesse la gara in pugno, e pazienza! A Jerez, una pista che non digerisce limita i danni, ma a Le Mans, quando ti aspetti di vedere il suo vero volto, te lo ritrovi un’altra volta per terra dopo soli pochi giri. E pensare che nel wurm-up aveva dato la sensazione di essere pronto per una gara delle sue. Nell’anno che vede la Ducati presentare una moto meno scorbutica e più docile che permette a uno come Hayden di combattere per il podio, lui che la Desmosedici era abituato a domarla come nessuno sembra soffrire questo cambio di direzione. Se poi ci mettiamo anche la ridda di voci che lo vorrebbero in Honda nel 2011 con un contratto già firmato… Di certo uno Stoner 13° in classifica a 50 punti dalla vetta dopo solo 3 gare disputate, nessuno se lo sarebbe aspettato. Forse nemmeno lui!



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Andrea Dovizioso 9

Si prende un’altra volta il podio ingaggiando una bella battaglia con il suo compagno di squadra Pedrosa a cui toglie pure il 3° posto nella classifica generale. Per Dovizioso è una bella soddisfazione oltre ad avere, ora, la certezza che la sua Honda comincia ad essere competitiva. Certo, il divario con le Yamaha, almeno in gara, è ancora di qualche decimo, ma la strada imboccata sembra quella giusta. Ora ad Andrea serve un po’ più di continuità e un po’ più di cattiveria specie nelle qualifiche dove soffre ancora rispetto a Pedrosa.

 

Nicky Hayden 8

Per fortuna che in casa Ducati hanno uno come lui, che non sarà di certo un fulmine, ma almeno ha dato prova di essere costante nei risultati tanto da salvare la faccia alla casa di Borgo Panigale nel momento in cui Stoner sta facendo figuracce una dopo l’altra. A Le Mans parte bene ma soffre la prima parte di gara quando si fa infilare da Stoner e Dovizioso. Poi piano piano viene fuori alla distanza tanto da andare a riprendere i due hondisti in piena bagarre per il podio. Riesce a beffare Pedrosa ma, anche questa volta, la sua corsa finisce ai piedi del podio e dietro Dovizioso.

 

Dani Pedrosa 5

Soffre maledettamente tutte le voci di mercato che lo vedono come l’unica pedina, tra i quattro più forti piloti della MotoGP, messa in discussione. Sì, perché se è vero che Stoner è stato cercato dalla Honda, che Valentino piacerebbe alla Ducati e che Lorenzo rappresenta un bocconcino allettante per tutti, per lui non è così. Per di più si è messo a dire con chi trattare e con chi no in casa Honda… E averle prese in gara da Dovizioso e pure da Hayden, non gli facilita le cose. Eppure in qualifica era riuscito a rimanere in prima fila, contenendo il distacco da Rossi a soli 165 millesimi. Ma in gara si accorge da subito che con le Yamaha c’è poco da fare, poi anche con Dovizioso e per finire anche con Hayden.

 

Marco Melandri 7,5

Gara maiuscola quella del pilota ravennate che porta la Honda del team di Gresini in sesta posizione alle spalle dell’altra Honda ufficiale di Dani Pedrosa. La sua bella gara se la gioca quasi tutta con una partenza al fulmicotone e poi non può fare altro che trarre il meglio dalla moto che guida: per ora il sesto posto, alle spalle degli ufficiali, è il massimo che può ottenere. Ma i miglioramenti ci sono e già al Mugello, quando gioca quasi in casa, potrebbe, almeno, confermarli.

 

Ben Spies 5

E’ un week end tormentato quello del campione del mondo della Superbike, cominciato male già con una brutta caduta nelle libere del sabato mattina che lo ha condizionato. In qualifica non fa meglio del 12° tempo e in gara finisce un’altra volta nella sabbia ed è costretto a ritirarsi. Dopo un primo approccio positivo, per Ben sono arrivati i primi dolori da debuttante. Forse sono arrivati al momento giusto, ad inizio stagione. Per uno come lui, con il talento che si ritrova, un bel bagno di umiltà non può che giovargli.

 

Marco Simoncelli 6,5

Un altro passo in avanti e l’ingresso nella top ten, per la prima volta, per il fresco debuttante della MotoGP. La strada è ancora lunga e, certamente, sarà ancora piena di insidie e di momenti duri per Simoncelli: ma, anche per lui come per Spies, i numeri ci sono. Basta sapere aspettare il momento giusto senza la voglia di strafare, e i risultati arriveranno.

 

Colin Edwards 4,5

Le qualifiche non sono più quelle di una volta dove ogni tanto riusciva a buttare lì la zampata vincente che lo portava nelle parti alte dello schieramento. Ma anche in gara fa lo stesso. A Le Mans partiva in terza fila accanto a Dovizioso, ma al traguardo, dietro a lui c’è il solo e irriconoscibile Mikka Kallio(4) e gli altri tutti davanti. Se Spies con l’altra Yamaha Monster Tech 3 non finisce neanche la gara, il povero Colin non fa certo una figura migliore.

 

Loris Capirossi 4

Qualifiche non da buttare, gara invece sì. Si stende quasi in contemporanea con Spies e si ritrova in fondo alla classifica in compagnia dello sfortunato compagno di squadra Bautista che neppure ha preso il via. La moto ha fatto progressi, ma questi, alla fin fine, non è che si vedano tanto. Se Loris vuole chiudere in bellezza una lunga e decorosa carriera, questo non è certo il modo migliore per farlo. Forza Loris!