Jorge Lorenzo 10

Barcellona 2009 cancellata. Lo spagnolo della Yamaha sfrutta lo strapotere suo e della sua M1 e conquista quel Gran Premio che la scorsa stagione gli era sfuggito solo per una magia che il solo Valentino poteva inventarsi. Lorenzo fa tutto per bene, costringendo i rivali a dare più di quello che possono e ha commettere errori. Lui errori, da un po’ di tempo a questa parte, neanche l’ombra e allora ecco la terza vittoria consecutiva e un mondiale che comincia a concretizzarsi. Per gli altri, solo le briciole.



Dani Pedrosa 8

Ci prova, ma a tradirlo questa volta sono i freni della sua Honda alla prima curva. Un bel dritto che lo ricaccia in mezzo al gruppo e addio sogni di vittoria. Poi una rimonta furibonda lo porta in seconda posizione, ma è tutto quello che oggi poteva sperare di concedersi. E il divario, in classifica, aumenta.



Casey Stoner 7,5

Ci prova pure lui e pure lui come Pedrosa, nel tentativo di mettere pressione a Lorenzo deve correre sopra le righe e quando si corre al limite l’errore è sempre dietro l’angolo. Duella con Pedrosa per il secondo gradino del podio, ma lo spagnolo ha qualcosa in più e alla fine l’australiano della Ducati si accontenta del terzo posto. Già, perché lo Stoner di quest’anno, come non l’avevamo visto mai, si accontenta pure. segno che manca ancora qualcosa per vedere in azione il vero Stoner.

Andrea Dovizioso 6,5

Ci prova pure lui ed è il solo a tener testa a Lorenzo. Si concede pure il lusso di passare il maiorchino e di andare al comando della gara. Questione di poche curve e Lorenzo lo rimette di nuovo dietro. Cerca di tenere il passo dello spagnolo, ma cade e dice addio anche al podio. Riesce a rimettersi in sella alla sua Honda e termina, comunque, davanti alla Yamaha ufficiale, ma è quella del 41enne collaudatore e amante della pesca sportiva Wataru Yoshikawa, sostituto di Valentino, ultimo al traguardo. Però butta lì una gara da vero combattente.



Randy De Puniet 7

Parte ancora dalla prima fila, ma monta le dure a differenza di tutti i big che hanno le morbide al posteriore e la differenza si vede. Termina la gara ai piedi del podio dimostrando che i numeri, quando riesce a rimanere in sella, ci sono.

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Alvaro Bautista 7

Con una Suzuki invecchiata che ritorna alle sospensioni del 2009, le cose vanno decisamente meglio, tanto che lo spagnolo, abituato a vedere gli altri della combriccola sempre davanti, questa volta alcuni se li tiene dietro gli scarichi. Visto come si erano messe le cose, un gran risultato e una bella iniezione di fiducia per lui e per la squadra.

 

Ben Spies 6,5

Soffre parecchio nella prima parte di gara, poi, con il passare del tempo, risale posizioni fino ad arrivare a superare Capirossi e ad insediarsi al settimo posto. Un po’ pochino per quello che ci aveva fatto vedere ad Assen. A parziale scusante il fatto che corre per la prima volta sul tracciato di Barcellona.

 

Loris Capirossi 6

Per Capirossi vale la stessa cosa di Bautista: la scelta di ritornare alla configurazione del 2009 paga e il buon Loris risale la china e si porta casa un bel settimo posto. Le cose in casa Suzuki sono migliorate ma resta il fatto che la moto messa in pista per il 2010 è stata un flop e di questo passo, puntare al podio appare quasi un’utopia.

 

Marco Simoncelli 5,5

La caduta rovina tutto quello che di buono aveva fatto fino a quel momento. Per Simoncelli sono evidenti i miglioramenti e in gara l’impressione era che fosse nelle sue possibilità andare a prendere Randy De Puniet. Ma Marco il vizio di cadere e rovinare belle prestazioni, ancora non l’ha perso. Su questo c’è ancora tanto da lavorare

 

Nicky Hayden 5

Sembrava ritrovato, in un attimo si è perso. Il caldo? Le gomme? La moto? Difficile saperlo. Nel momento in cui Stoner accenna un timido risveglio, l’americano sprofonda in un sonno profondo. Di Hayden si può dire tutto, tranne che molli l’osso alle prime difficoltà. Alla prossima per capirne di più.

 

Wataru Yoshikawa 5

Pur essendo arrivato ultimo con quella che fino al Mugello è stata la moto di Valentino, per uno che fino a ieri ha fatto il collaudatore e che le gare è da parecchio che non le vede e che per di più ha 41 anni, infierire non sarebbe stato giusto. Ha fatto quello che poteva. Semmai non si capisce perché la Yamaha ha messo in pista proprio lui.