Un Mondiale vinto alla grande quello di Casey Stoner, che con la sua classe, la sua tecnica incredibile e uno stile di guida inconfondibile ha stritolato tutti i suoi avversari. Come ha fatto anche domenica al Gran Premio d’Australia. Stoner – Honda un binomio eccezionale, con la concorrenza che è stata a guardare, a cominciare da Valentino Rossi, che con la Ducati non sembra attraversare un grandissimo periodo di forma. E poi il duello tutto italiano tra Dovizioso e Simoncelli per cercare di raccogliere l’eredità proprio di Valentino. La nuova stagione  (anche se mancano ancora due Gran Premi alla fine di questa) dovrà stabilire se questa dittatura di Stoner con la Honda possa finire, magari per rendere più spettacolare la MotoGP. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Lucio Cecchinello, ex pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano. Il suo esordio avviene nel 1993 in classe 125. Ha disputato 149 Gran Premi dal 1993 al  2003. Ha vinto 7 Gran Premi e ha collezionato 19 podi con 4 pole position. Insomma numeri importanti di un pilota che è entrato nel cuore degli sportivi italiani. Attualmente Cecchinello è team manager del Team LCR. Eccolo dunque in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.



Stoner incontenibile, cosa ha di più il pilota australiano rispetto a tutti gli altri?

E’ veramente un fenomeno, un pilota di classe e bravura straordinarie, doti che ha sempre portato nel suo dna sportivo, fin da quando correva con l’Aprilia 250 nel motomondiale (nel team guidato da Lucio Cecchinello, ndr)  e batteva Melandri che aveva una moto ufficiale. L’ho visto crescere, migliorare, diventare sempre più forte. Sì Stoner è uno che la velocità ce l’ha nel sangue. L’ha sempre avuta fin da quando correva con le dirt bike su quei circuiti ovali di 3 giri.. Ora si può veramente considerare un fuoriclasse delle due ruote.

A chi è più simile per modo di guida e messa a punto della moto?

Direi che il pilota del passato che più mi ricorda Stoner è sicuramente Wayne Rainey

Honda impossibili da battere. Cosa hanno di più delle altre squadre?

Attualmente la Honda si sta dimostrando la squadra più competitiva della Moto Gp, quella che ottiene i risultati migliori perché ha più affidabilità. Certo c’è da dire che dietro il progetto delle Honda per la Moto Gp ci sono 70 persone che lavorano a grande intensità. C’è da dire che la casa giapponese ha qualità incredibile nella parte elettronica, nel cambio, le punte di qualità della messa a punto delle Honda nelle MotoGP. C’è da dire quindi che il progetto Honda attualmente è quello migliore. Ma con il cambiamento dei regolamenti che avverrà la prossima stagione, molte cose potrebbero cambiare anche nella MotoGP e chissà questo divario che sembra incontenibile con le altre squadre potrebbe essere colmato.

Simoncelli e Dovizioso hanno fatto una buona gara in Australia, si può dire che già c’è l’erede di Valentino Rossi?

No, non direi proprio. Considero Simoncelli e Dovizioso degli ottimi piloti, ma credo che non possano assolutamente considerarsi gli eredi di Valentino.
A proposito di Valentino e delle Ducati, peggio di così non potrebbe andare. L’anno prossimo?
Le cose non stanno andando bene e ci potrebbero anche essere dei motivi tecnici a spiegare questa situazione. Uno su tutti: la Ducati è una moto che presuppone una guida di forza. Valentino usa invece una guida spontanea, docile e questa potrebbe essere una ragione per cui il binomio Rossi – Ducati non decolla, non funziona. Al di là di questo potrebbe trattarsi di un momento particolare della carriera di  Valentino che come tutti gli atleti sta attraversando la sua parabola discendente.
Potrebbe perché Valentino è un pilota straordinario. Ne nasce uno ogni quindici anni come lui. Ci ha in passato abituati a tante sorprese. Lo davano per morto ed è risorto alla grande. Aspettiamo quindi la prossima stagione prima di dare un giudizio definitivo su di lui…
E Pedrosa, Lorenzo, Hayden, come giudica questi piloti?
Lorenzo è un ottimo pilota. Quest’anno è anche stato sfortunato in certe occasioni. Altrimenti poteva giocarsi ancora le sue possibilità di vittoria nel mondiale, competendo con Stoner. Pedrosa è un buon pilota, ma non mi sembra in grado di vincere un mondiale in futuro. Hayden è sicuramente un buon pilota, ma certo non può competere con la classe e la bravura di Valentino Rossi, suo compagno di squadra attuale in Ducati.
Anche gli ultimi due Gran Premi di questo 2011 non  avranno storia?
Diciamo che Stoner dovrebbe essere favorito. Certo nel Gran Premio della Malesia potrebbero contare molto le condizioni atmosferiche in cui si correrà la gara. Credo che anche Lorenzo e Pedrosa potrebbero dire la loro, almeno in parte, in questo Gran Premio.
Un giudizio sulle altre classi del Mondiale?
Un complimento a Iannone che sta facendo molto bene nella Moto 2.  Si sta dimostrando competitivo veramente ad alti livelli
Chi vedremo poi con Cecchinello la prossima stagione, si parla di Hopkins e di Iannone?

E’ ancora presto per parlarne, anche se abbiamo avviato già dei contatti.  Qualche nome c’è che potrebbe entrare a far parte del nostro team, Bautista, Marquez, Hopkins, De Puniet. Staremo a vedere.
Parliamo invece di Lucio Cecchinello ex pilota, ha nostalgia di quei tempi in cui era protagonista nel motomondiale?
No è stato bello, ma bisogna andare avanti. Ora sono qua a fare questo lavoro di team manager che m’impegna molto e va bene così. Ancora adesso però mi rendo conto di aver fatto qualcosa di buono, di importante nella storia del motociclismo. Ogni mese sono tante le persone che mi scrivono su facebook, complimentandosi con me, ricordando i tempi in cui correvo…
Le pesa invece questo lavoro di team manager, essere in giro per il mondo in continuazione?
No sono contento del mio lavoro. Mi appaga, mi dà soddisfazione. E’ un altro modo di stare nell’ambiente del motociclismo, diverso da quello di pilota, con cui riesco a realizzarmi.
Cosa consiglia a tutti quei ragazzi che vogliono intraprendere questa carriera di pilota?
Di affidarsi ai moto club, di puntare su di loro per poter iniziare a entrare nel mondo del motociclismo. So che non è facile decollare in questo mondo, perché ci vogliono molti soldi in modo che questo avvenga. Questa mi sembra la strada più semplice per poter intraprendere quella carriera che questi ragazzi sognano.
Le piacerebbe insegnare proprio ai ragazzi le tecniche di guida, i segreti per diventare un grande pilota?
Vorrei lavorare molto sulla guida sicura, sulla possibilità di imparare ad andare in moto nel modo migliore. Vorrei che venisse fatta sempre più una politica in questo senso, che riguardasse anche l’educazione stradale in modo da scongiurare quindi tutti quegli incidenti che con questi accorgimenti potrebbero essere evitati proprio nelle strade italiane.

 (Franco Vittadini)