L’incidente che ha lasciato Simoncelli morto sull’asfalto di Sepang è stato agghiacciante. Valentino Rossi era distrutto oggi dopo aver perso uno dei migliori amici che aveva nel paddock: con Marco Simoncelli era nata infatti una bella amicizia, cosa rara tra due centauri di così alto livello. Forse li accomunava il carattere, solare e spiritoso per entrambi. Certamente Rossi aveva aiutato il Sic in alcuni momenti difficili della carriera, compreso l’inizio di questa stagione, quando Marco continuava a cadere, coinvolgendo spesso altri piloti, che lo avevano bersagliato di critiche; Vale invece lo aveva sempre difeso. Ironia della sorte, proprio il Dottore è rimasto coinvolto nell’incidente mortale. Dopo lo schianto (clicca qui per la fotogallery) le condizioni di Simoncelli sono apparse subito disperate, e subito dopo l’impatto il Sic è stato immediatamente portato al centro medico già in arresto cardiocircolatorio, ma il tentativo dei medici di rianimarlo si è rivelato inutile.
Addetti stampa, giornalisti, ripetevano convulsamente che le condizioni del pilota erano davvero disperate, ma nessuno ha mai smesso di sperare. I componenti dello staff del pilota uscivano dal centro medico scuotendo la testa, con le lacrime agli occhi e ripetevano la gravità della situazione, sottolineando che il pilota aveva, oltre all’arresto, segni visibili del violento impatto, tra cui le tracce di una ruota sul collo, il punto meno protetto per un pilota di moto. Nell’impatto Simoncelli ha perso il casco ed è atterrato schiantandosi al suolo praticamente senza più protezioni, prima di essere centrato e investito da Colin Edwards e la sua Yamaha e della Ducati di Valentino Rossi (clicca qui per il video).
Il Dottore è rientrato ai box sibilando solo un “oddio” ed è chiara l’espressione sconvolta sul suo volto. Racconta la dinamica dell’accaduto ai meccanici e a Alessio Salucci, che lo segue da sempre. Il primo referto medico fatto dal Dott. Claudio Macchiagodena dice che Simoncelli ha subito un trauma interno con versamento (per il quale è stato intubato) e la frattura delle vertebre cervicali (clicca qui per il parere del medico) e, come ormai appare chiaro, la colpa di questo tragico incidente non è di nessuno e Rossi, ancora seduto ai box, si lascia scappare delle lacrime: i due erano grandi amici, si allenavano insieme e il Dottore, quando il Sic decise il passaggio in Motogp dalla 250, lo spinse verso la Honda. E adesso le sue lacrime descrivono questa pesante e tragica situazione più di tante parole.